Asia Argento 2

Asia Argento: faccio autoerotismo, dov’è lo scandalo?

Asia Argento, adesso nelle sale con Isole e presto a Cannes con Dracula 3D, conferma la sua fama di bad girl. Durante l’intervista sbuffa, scalpita, provoca...

Asia Argento

Gli uomini la seguono con lo sguardo. Asia Argento indossa una T-shirt con la faccia di Bob Dylan, un paio di décolletées nere tacco 12 e jeans attillati che ne esaltano le forme. Fa finta di niente, entra nel bar della Casa del cinema, in largo Mastroianni a Roma, e ordina un cappuccino.

È il suo anno. È appena uscita al cinema con Gli sfiorati e Baciato dalla fortuna; al Festival di Cannes porta Dracula 3D, l’horror firmato da suo padre Dario, e sta scrivendo il suo terzo film da regista. Ma oggi è qui per la presentazione di Isole di Stefano Chiantini, un’opera indipendente nelle sale dall’11 maggio e dal 16 disponibile in streaming gratuito sul sito de la Repubblica. Asia interpreta Martina, una ragazza che s’innamora di un clandestino che abita con lei e un anziano prete.

Quando ci mettiamo a sedere, alla fine della conferenza stampa e delle interviste tv, è stanca e scontrosa. I giornalisti non le sono mai piaciuti: troppo curiosi della sua vita privata, sia quando era compagna di Morgan (padre della figlia Anna Lou), sia adesso che è sposata con il regista Michele Civetta, con cui ha avuto Nicola Giovanni nel 2008 e che la dirigerà in uno dei suoi prossimi lavori, Regular boy. Così, davanti a una tazzina di caffè, sbuffa e risponde controvoglia. Fino ad alzarsi e ad andare via infastidita dopo l’ultima, provocatoria domanda.

In Isole interpreta una ragazza che per scelta non parla. Come si è trovata a recitare senza mai aprire bocca?
«Bene. Perché le parole, spesso, sono superflue. Col silenzio, e senza averne paura, si impara a conoscersi a un livello profondo».

Nel film Martina viene definita “una pazza”. Le è mai capitato che qualcuno si rivolgesse a lei in questo modo?
«Quando succede, mi offendo. Mi ritengo semplicemente una persona più viva dellealtre, che non si è mai arresa alle menzogne che ci impone di raccontare questa società».

In Dracula 3D che parte ha?
«Sono l’amica di Mina, la donna di cui siinnamora il protagonista. Il mio è un personaggio controverso che aiuterà a rivelare il lato sensuale del vampiro».

Alcuni hanno già detto che Dario Argento non ha più la vena di un tempo. A chi lo critica cosa risponde?
«La domanda andrebbe fatta a mio padre. Il suo valore, come sempre, viene riconosciuto più in Francia che in Italia. È il primo horrora fare parte della selezione ufficiale di Cannes, quindi tanto male non deve essere».

Suo padre, d’altronde, ha definito il cinema italiano “sempliciotto”. È d’accordo?
«Ci sono film validissimi e altri orrendi. Disicuro noi italiani non sappiamo proteggere il nostro cinema come fanno i francesi».

Su Twitter ha scritto di avere smesso di fumare da oltre un mese. Effetti collaterali?
«Ho 36 anni e fumavo da quando ne avevo 14: mi sono resa conto che con la forza di volontà si possono smuovere le montagne. Per farmi aiutare sono andata da un ipnotista. È stato rilassante e non ho più sentito il bisogno di accendere una sigaretta».

Cosa pensa di Beppe Grillo?
(Sbuffa) «Ti prego, perché dobbiamo parlare di attualità?».

Pro o contro i talent show?
«In tv guardo solo film anni Settanta. Preferisco leggere libri sulle foreste amazzoniche e le religioni brasiliane».

Che madre è Asia Argento?
(Sbuffa un’altra volta) «Preoccupata: ho paura che questo Paese non possa offrire ai miei figli un futuro».

La cronaca è piena di casi di violenza sulle donne. Ne è mai stata vittima?
«In passato ho avuto diversi stalker piuttosto pericolosi. Ho pure subito minacce di morte.Gli uomini che usano la violenza andrebbero puniti con l’ergastolo, senza attenuanti».

In futuro sarà protagonista di un film scandalo sull’omosessualità femminile con Charlotte Gainsbourg. Mentre in Boarding gates, del 2007, ha recitato in una scena di autoerotismo. Lo pratica anche nella vita?
«Lo faccio sì, ma non tutti i giorni perché non ho tempo. È un argomento di cui si parla troppo poco. È ancora un tabù. Un po’ per maschilismo e un po’ per pudore. Ma non c’è niente di scandaloso. Ora però basta: mi stai veramente rompendo le palle con queste domande. Non ho più voglia di parlare».

Riproduzione riservata