Bambino imboccare pappa

Bonus baby sitter: come inoltrare la domanda all’Inps

Dal primo di febbraio è possibile richiedere il Bonus Infanzia all'Inps. Ecco chi ne ha diritto, quanti soldi si possono avere di rimborso e quando. Qui trovi anche le istruzioni da seguire per presentare la domanda

La funzione per richiedere il buono baby sitter, sul portale dell’Inps, è attiva dal primo di febbraio. Da quella data le mamme lavoratrici potranno chiedere il contributo, fino a un massimo di 600 euro al mese, per coprire le spese di baby sitting o del nido, così come previsto dall’ultima legge di Stabilità. Ecco come fare.

Serve un Pin
La domanda va inoltrata per via telematica, sul portale dell’Inps. Per chi non ha dimestichezza con mouse e pc, ci si potrà far seguire da un Patronato (cioè i sindacati o le associazioni di consumatori). Chi farà da sé dovrà richiedere un Pin online, che poi dovrà essere convertito in un altro codice dispositivo. Sempre per via telematica, si dovrà trasmettere una dichiarazione ISEE, ovvero la fotografia dello status socio economico del nucleo familiare, determinato da parametri di reddito e del patrimonio. Questa si può ottenere o via online dal sito dell’Inps oppure ci potrà rivolgere a un Centro di Assistenza Fiscale (Caf) convenzionato (solitamente sempre un patronato).

Chi può richiedere il Bonus Infanzia?
Il bonus infanzia potrà essere chiesto dalle madri lavoratrici, dipendenti del settore pubblico o privato, ma anche da quelle con rapporti di lavoro parasubordinato (quelle che lavorano come CoCoCo o con contratti a progetto) o libere professioniste (cioè le titolari di partita Iva), imprenditrici. La domanda va presentata negli undici mesi successivi al congedo di maternità, però non bisogna aver usufruito del congedo parentale. Attenzione: sebbene nella domande ci sia da inserire anche l’indicatore Isee, non vi è un tetto economico o di redditto al di sopra del quale la domanda di contributo viene respinta. La richiesta di quello specifico documento servirà solo nel caso in cui i fondi stanziati dal Governo si esauriscano (cosa per altro mai accaduta), quindi per una più equa ridistribuzione di fondi aggiuntivi.

Che informazioni servono?
Per compilare la domanda, accedere alla home page dell’Inps, quindi cliccare su “Accedi ai servizi”, sotto la finestra “Servizi online”. A questo punto, sulla sinistra, cliccare la terza voce: “Elenco di tutti i servizi”; quindi cercare la voce: “Bonus Infanzia: domanda per il contributo asilo e voucher baby sitting”; dalla quella schermata si procede alla compilazione della domanda solo con Pin personale. È necessario avere sottomano molte informazioni: i dati del minore (e nel caso di affido o adozione anche gli estremi del provvedimento); quelli della mamma (incluso la data dell’ultimo giorno di congedo di maternità e i periodi di congedo già usufruiti), del suo inquadramento lavorativo; le informazioni sul datore di lavoro; i dati del padre del bambino, la sua tipologia contrattuale e gli eventuali congedi parentali.

Occhio se chiedi il voucher per il nido
Presta attenzione nel caso in cui tu chieda il voucher come rimborso per l’asilo nido. Non tutte le strutture, pubbliche o private che siano, danno diritto al bonus. Esiste un elenco di strutture accreditate e solo per quelle l’Inps lo concede. Per cercare quali sono, sempre online, sotto la voce “Elenco di tutti i servizi”, aprire “Elenco delle strutture eroganti servizi per l’infanzia”. L’iscrizione al nido dovrà avvenire prima della presentazione della domanda del voucher.

Quanti soldi si possono avere di rimborso? E quando vengono erogati?
Stando a quanto stabilito dalla legge di Stabilità – che ha stanziato per questa misura 20 milioni di euro -, il voucher sarà di 600 euro mensili, per mamme lavoratrici a tempo pieno, per un massimo di 6 mesi. Per le lavoratrici autonome iscritte alla Gestione Separata e per le lavoratrici autonome non subordinate, il periodo massimo richiedibile è di 3 mesi. I 600 euro vengono inoltre ridotti, in proporzione, per le lavoratrici part time. I voucher si possono ritirare in un’unica soluzione o anche parzialmente, presso gli sportelli Inps territoriali che verranno indicati: ma non oltre i 120 giorni successivi all’accoglimento della domanda online. Se ve ne dimenticate, ne perdete il diritto, ma potrete beneficiare del congedo parentale, per la parte rimanente dei voucher non ritirati.

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