Fausto Puglisi: così sono arrivato al successo!

Ha vestito le star a stelle e strisce. E la nostrana Belen Rodriguez a Sanremo. Eppure lui è affascinato dalle masse, da chi gli abiti li indossa in una quotidianità fatta di uffici e monolocali. Storia di Fausto Puglisi, che a 18 anni ha conquistato l'America con una valigia di cartone. E adesso ha tutta l'intenzione di far sognare le donne d'Italia con i suoi abiti

Il must have dell’estate? La valigia di cartone, quella dei migranti di un tempo, da riempire di sogni per poterli poi realizzare. E se proprio non sapete dove acquistarla, chiedetela in prestito a Fausto Puglisi, neonata star della moda italiana e nuovo stilista di Ungaro: a lui ha portato così fortuna! Ricordate l’abito-scandalo di Belen Rodriguez al Festival di Sanremo di qualche tempo fa, quello da cui ammiccava un tatuaggio a forma di farfalla? E’ uscito dalla sua matita, quella di Fausto Puglisi!

 

 

In effetti, non c’è bocca del fashion system che, negli ultimi sei mesi, non abbia pronunciato il suo nome, per ammirazione o per invidia. Messinese classe 1976, la strada che ha portato Puglisi nel gotha della moda è intricata e affascinante. Tutto ha avuto inizio proprio con una valigia: quella che, a soli 17 anni, ha riempito di cinque vestiti in pelle, seta e croquet da vendere a Sacks, grande magazzino del lusso di New York.

Ebbene sì, Fausto Puglisi è partito per gli States con pochi soldi in tasca e il sogno di fare la moda come Gianni Versace in testa. Cosa vi sareste aspettati da un giovane uomo che a cinque anni sfogliava Vogue Francia e disegnava donne con stivali alla coscia per rappresentare Messina? Certo, non è stato facile. Anche se la buyer di Saks gli abiti di cui sopra li ha acquistati, dandogli qualche consiglio. Tuttavia, se pensate che si siano aperte per lui le porte del jet-set vi sbagliate di grosso.

 

 

In effetti, era Puglisi ad aprire la porta alle star: uno dei suoi primi lavori nella Grande Mela è stato quello di cameriere e guardarobiere nel ristorante di Robert de Niro. Ed è lì che ha conosciuto Patty Wilson, la stilista di Whitney Houston che, sulla scia di dei racconti sul suo lavoro, gli ha commissionato un abito customizzato (personalizzato con borchie, riporti e simili) per i Grammy della compiante cantante. Una tuta di pelle che è rimbalzata su tutti i giornali. Poi sono arrivate le altre star – Modonna, in primis. E’ così che è iniziato il successo di Fausto Puglisi.

Tanto onore in America, ma nessuna gloria in patria, però. Per molto tempo infatti sembrava che la sua terra natale non volesse più saperne di lui. Forte del successo negli States, Fausto decide di tirare giù la valigia utilizzata qualche anno prima e di ritornare a casa, per produrre una sua linea tutta Made in Italy. Un gioco da ragazzi per uno che veste Jennifer Lopez e Courtney Love. E invece tante, troppe porte in faccia. Poi sono arrivati Domenico Dolce e Stefano Gabbana che hanno scelto la sua collezione, quella realizzata in un piccolo laboratorio qualsiasi, per il progetto Spiga2 – una boutique in cui ospitare il lavoro dei giovani designer.

 

 

In effetti, la strada che ha portato Fausto Puglisi al successo, alla poltrona del raffinato Emmanuel Ungaro e all’apertura di una sua boutique a Roma, è lastricata di ostacoli ma anche di rapporti di amicizia che hanno fatto la differenza – oltre che dei colori e della cultura della sua terra, la Sicilia. E se pensate che per il suo lavoro si ispiri alle grandi star che ha conosciuto vi sbagliate di grosso: quando disegna i suoi abiti, ha in testa Magnum PI e i telefilm americani della sua infanzia.

Fausto Puglisi ha già vestito le dice di cellulosa. Adesso tocca alle donne in carne ed ossa. Residenti in Italia, possibilmente.

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