Gli uomini sbagliati non si incontrano. Si cercano

Quando i fallimenti sentimentali si ripetono, la sfortuna non c'entra. Allora cosa spinge a scegliere partner che fanno soffrire? La
risposta, dice l'esperta, è in un'antica ferita che ci si porta dentro

Questa è la storia di una ragazza che si ritiene sfortunata. Nella vita e con gli uomini. Le sue vicende amorose sono costellate di insuccessi: cominciano di solito in modo promettente e finiscono ogni volta con grandi delusioni. Dopo le prime “scottature”, la ragazza, che chiameremo Adriana, dice di esser diventata più cauta: non si lascia più sorprendere dalle emozioni e prima di dare a se stessa il permesso di innamorarsi, valuta tutti i pro e i contro. Questo, almeno, è ciò che crede.

È anche convinta, ogni volta che ha un nuovo partner, di averlo scelto diverso e migliore rispetto al precedente. Ma la verità è che Adriana continua a impegnarsi in relazioni tormentate e incomplete con uomini  che, alla resa dei conti, si dimostrano identici l’uno all’altro. Anche se inizialmente le erano sembrati di stampo tanto diverso. È inevitabile, allora, che alla fine di ogni storia si chieda: «Ma perché trovo sempre e solo uomini che mi fanno star male?». Il fatto è che gli uomini sbagliati si cercano: è un impulso inconscio ma tenace che agisce in profondità e porta a ripetere sempre lo stesso copione affettivo. Un copione spesso appreso nell’infanzia.

La scelta di un compagno è determinata da moltissimi fattori, alcuni consapevoli e lineari, altri sotterranei e oscuri. Ci si innamora per la bellezza, per la simpatia, per la generosità dell’altro e tutto questo è chiaro. Ma a volte ci si sente attratti da qualcuno non per i suoi pregi apparenti, bensì perché si pensa che abbia le caratteristiche adatte per riempire antichi e mai colmati vuoti emotivi. Accade così che si assegnino al prescelto compiti che non gli sono propri e che non è in grado di svolgere. Non gli si chiedono solo condivisione, tenerezza, affetto, ma anche il risarcimento di tutte le ferite collezionate nel corso degli anni. E poiché certe inconsce mancanze sono sempre le stesse, anche il tipo di persona scelta per sanarle sarà sempre più o meno uguale.

Il disamore reale o presunto dei genitori, la paura di crescere, un’autostima scadente e vacillante sono esperienze che scavano dentro un doloroso senso di vuoto. Solo che invece di prendere coscienza di tutto ciò, si preferisce immaginare che qualcuno verrà dal di fuori, come un principe sul suo cavallo bianco, e rimetterà tutto a posto. In realtà questi rapporti nascono sulla sabbia perché da una parte ci sono aspettative molto diverse da quelle che si dichiarano e dall’altra c’è la frustrazione che sempre si prova quando ci si sente deludenti e inadeguati. E ci sono volute molte dolorose sconfitte perché Adriana capisse che cercava negli uomini l’amore che non aveva ricevuto da un padre inadempiente e fuggitivo. Solo quando ha smesso di presentare il conto di antichi crediti alle persone sbagliate è riuscita finalmente a riconciliarsi con se stessa. E con gli uomini.

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