Bimbi al sole: quando e come

Bimbi al sole: quando e come

La crema data in abbondanza. Qualche pausa sotto l'ombrellone per far riposare la pelle. E una protezione per la testa. Così si va in spiaggia sicuri

Al mare, come in montagna, anche i più piccoli possono e devono godere dei benefici del sole. Unica condizione: proteggerli nel modo giusto. Con i consigli dei nostri esperti.

Non esporlo al sole diretto se ha meno di un anno

“Nei primi dodici mesi di vita, la pelle dei neonati è molto delicata e produce lentamente la melanina, il pigmento che protegge la cute dai raggi Uv” spiega la dermatologa Magda Belmontesi. “Perciò, i bambini di quest’età vanno sempre tenuti al riparo sotto l’ombrellone. Questo, però, non significa che si possa rinunciare alla crema protettiva, perché, anche all’ombra, il riflesso del sole c’è. E scotta. L’ideale è usare, fino a tre anni, prodotti a base di filtri fisici, come l’ossido di zinco. Queste sostanze, infatti, bloccano quasi del tutto i raggi Uv e riducono il rischio di allergie” continua l’esperta.

Mettergli la crema prima di andare in spiaggia

“Appena arriva al mare, il vostro bimbo vorrà subito tuffarsi in acqua. L’ideale, perciò, è portarsi avanti e mettergli la crema quando si è ancora a casa. Anche perché i solari sono più efficaci se applicati almeno 20 minuti prima dell’esposizione” dice la dermatologa. Per scegliere il prodotto giusto, ricordati che il fattore di protezione non dovrebbe essere mai inferiore a 25, anche per i bambini con la pelle scura. Inoltre, la crema deve contenere dei filtri sia contro i raggi UvB, che causano scottature ed eritemi, sia contro gli UvA, meno violenti ma più penetranti. Infine, è sempre meglio usare prodotti specifici per bambini perché sono ipoallergenici.

Usare i solari colorati

“I continui bagni, il sudore e lo strofinio della sabbia fanno sì che la crema non duri a lungo. L’applicazione va quindi ripetuta ogni volta che il bambino esce dall’acqua, anche se il solare è waterproof. E comunque, almeno ogni due ore” sottolinea Roberto Castelpietra, responsabile dei servizi di Dermatologia degli Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano. Per trasformare il momento della crema in un gioco, si possono usare i solari colorati, che vanno applicati di nuovo non appena sbiadiscono. E proprio la loro colorazione permette anche di stenderli in modo più uniforme.

Tenerlo all’ombra

I bambini, almeno fino a sei anni, hanno un sistema di regolazione della temperatura corporea non ancora perfezionato. Ogni tanto, quindi, hanno bisogno di una pausa dall’esposizione al sole. “Fino ai tre anni ci si può regolare richiamandoli all’ombra per dieci minuti ogni mezz’ora. Poi, si può allungare gradualmente questo intervallo” dice Roberto Castelpietra.

Fargli indossare il cappellino

Proprio perché i piccoli fanno più fatica a regolare la loro temperatura, occorre proteggerli dai colpi di calore. L’ideale è un cappellino bianco o verde, i colori che respingono meglio i raggi del sole. Bagnare la testa non basta: gli ultravioletti penetrano ugualmente.

Applicare il doposole

“Dopo che è stato al mare, serve un fluido calmante, emolliente e superidratante. Perfetti i prodotti con vitamina E, agli estratti di aloe e camomilla e quelli ristrutturanti a base di acidi grassi omega 3” conclude il dermatologo.

L’idea in più

Se vai in una spiaggia libera, metti nella borsa una bottiglia di acqua naturale con uno spruzzatore. E, dopo che il tuo bimbo ha fatto il bagno, lavagli via il sale dal corpo prima di riapplicare la crema. Eviterai che si disidrati  la pelle.

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