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Lei stylist d’interni, lui ingegnere. Insieme da quando erano ragazzi, tra le molte passioni che hanno
in comune c’è quella dei viaggi. Possibilmente in Oriente. Meglio ancora in Giappone. Dove hanno imparato ad apprezzare lo stile open e minimal delle case. «Quando abbiamo acquistato questa mansarda su due livelli, la prima cosa che abbiamo fatto è stato eliminare le porte (tranne quelle dei bagni)» spiega Ivana. «Volevamo una casa aperta, senza zone private, dove muoversi liberamente: noi, ma anche gli amici che scegliamo di far entrare nel nostro mondo. Com’è disposta? Sotto ci sono il soggiorno, la zona pranzostudio e la cucina, sopra si trovano la camera da letto e la stanza guardaroba-ospiti».

Casa in mansarda? Apri nel tetto una finestra sul cielo

Il cielo in una stanza. È quello che hanno ottenuto Ivana e Roberto nella loro mansarda a Verona, aprendo una grande finestra nel tetto che lascia entrare tantissima luce, libera di giocare con gli angoli di uno spazio bianco e open. Senza segreti

soggiorno

Soggiorno open sulla zona pranzo con il divano già della casa e il tavolino Split (Glas, da Ø cm 80x30h € 705) con sopra Tangle, la scultura di Richard X. Zawitz in versione mini. Il tavolo di famiglia in ferro è attorniato da sedie Victoria Ghost in policarbonato nero (cm 38x52x89h € 173 cad) e La Marie trasparenti (cm 38,7×52,5×87,5 € 170 cad), disegnate da Philippe Starck per Kartell. Dal soffitto scendono due lampade Norm 69 small (Normann Copenhagen, Ø cm 42 € 90 cad). Per creare magiche atmosfere colorate, a terra, sotto la scala, c’è la lampada Yang Touch design di Carlotta de Bevilacqua per Artemide (Ø cm 40x31h € 1.221).

scala

Nella casa, in origine, c’erano alcuni pavimenti in legno scuro e altri in piastrelle altrettanto buie. «Eliminato il vecchio, abbiamo posato dappertutto (cucina e bagni compresi) listoni di rovere sbiancato» chiarisce Ivana. «Adoriamo il legno perché ci permette di dare libero sfogo alla nostra voglia di camminare a piedi nudi in estate e in inverno. La tonalità chiara, poi, si uniforma al total white scelto per pareti, infissi e libreria in modo da illuminare ancora di più gli ambienti. A proposito della libreria l’abbiamo voluta grande e a tutta parete perché leggere è un’altra delle passioni che Roberto e io abbiamo in comune. E la storica Billy è perfetta per accogliere tutti i nostri volumi, ma anche per diventare piano d’appoggio per computer, cataloghi, fogli miei o di Roberto, visto che quando occorre usiamo il tavolo come scrivania».

La scala è una delle cose che Ivana e Roberto hanno cambiato. La volevano in legno, semplice e robusta. Come questa dall’anima in ferro di Fontanot. «Per renderla ancora più leggera e aerea» confessa Ivana «l’abbiamo privata dei suoi corrimani, obbligatori per legge. In fondo, a casa nostra non ci sono bambini, quindi…». Per accogliere i numerosi libri dei padroni di casa c’è una  composizione di moduli della trentennale Billy con top, lunga quattro metri e mezzo (Ikea, modulo da cm 80x28x202h € 39 cad, top cm 40x28x35h € 17 cad). È bianca, così si confonde con la parete.

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L’angolino relax è ravvivato da uno sticker a forma di fiore stilizzato che Ivana ha disegnato e fatto stampare su carta adesiva. Accanto alla sedia vintage c’è la lampada da terra Toobe design Ferruccio Laviani (Kartell, Ø cm 20x170h € 361). «Adoro le lampade» dice Ivana. «Soprattutto quelle di design…».

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Il mobile contenitore basso è costituito da cassetti scurissimi provenienti dalla vecchia casa. Sopra, la piccola lampada Lumiere 05 design Rodolfo Dordoni (Foscarini, da Ø cm 20x35h € 247). La pianta grande è nel vaso Ikea PS Fejö a riserva d’acqua (Ø cm 39x35h € 16,99), le piantine nei vasi Bladet con sottovasi (da Ø cm 15x18h € 4,99 cad) di Ikea.

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E’ proprio piccola, ma per noi la cucina così è più che sufficiente» dicono Ivana e Roberto. «Siamo
vegetariani e non amiamo i fritti per cui usiamo soprattutto il forno e il wok (la tradizionale pentola orientale in ghisa). Lo spazio si affaccia direttamente sul soggiorno ed è arredato con elementi di un bel color arancio che, abbinato all’acciaio, dà luce e crea un mix molto elegante.
La stessa tonalità di arancione è ripresa dalla carta da parati con la quale abbiamo rivestito la parete in ingresso. Qui sentivamo il bisogno di qualche cosa di allegro, che scaldasse la zona e desse subito il benvenuto a chi entra (noi compresi). Così l’abbiamo scelta Anni ’70, psichedelica e tridimensionale. Nella foto non si vede, ma a soffitto c’è una di quelle sfere luminose vintage da discoteca… Un po’ folle, forse, ma a noi piace un mondo!».

In ingresso, wallpaper Anni ’70 Beyla, tridimensionale e lavabile nei colori arancione, bianco, rosso e viola (rotolo m 10,05×53 cm € 28,40 + spese di spedizione su www.cartadaparatideglianni70.com). Alla parete, lampada Quadro in metallo cromato graffiato e diffusore in Pirex® (Metalspot, da cm 18x18x3h € 226,50). Cucina Euromobil, cappa Franke, frigorifero Whirlpool.

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Kentia, pothos & C. al posto giusto

 

Prima di scegliere le piante con le quali vuoi sottolineare l’atmosfera e lo stile della tua casa, prendi in considerazione il loro aspetto, lo sfondo contro cui andranno inserite, il contenitore che le ospiterà, le caratteristiche del locale e dei mobili e, soprattutto, le loro esigenze di luce e calore. In questa casa, la Kentia, così imponente da sfiorare il soffitto, si trova vicino al mobile lungo e basso diventando così punto focale. Qui la luce del sole arriva in modo indiretto e la temperatura è calda: quel che ci vuole per questa splendida palma. Un cachepot bianco come le pareti ne sottolinea l’eleganza. Sullo stesso
mobile tre mini piante a piccole foglie appuntite in vasi bianchi uguali e più in là due Pothos con rami striscianti creano macchie di verde che danno movimento al piano. La Dieffenbachia, dalle rigogliose foglie oblunghe, sta bene a lato finestra ed è perfetta accanto alla poltrona vintage dove, insieme allo sticker a ramo sul muro, completa il miniangolo relax. Il Ficus benjamina, con la sua ariosa forma ad albero dalle foglioline ricadenti, è davvero adatto a ogni ambiente. Poiché ama il caldo (ma detesta stare vicino al termosifone) e il sole indiretto, in questa casa trova posto accanto alla piccola parete in ingresso verso la cucina. Rallegrandola.

Le piante arredano ma non solo: sono amiche che abitano con noi e ci aiutano a vivere con più armonia.

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Per la camera da letto, al piano superiore, abbiamo scelto la zona più bassa della mansarda, dove la doppia falda si incontra» chiarisce Ivana. «Un letto basso al centro dello spazio, una lampada a terra e il gioco è fatto. Qui la luce arriva da una finestra per tetti rigorosamente bianca.

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Basso, in stile giapponese, il letto è in rovere realizzato su misura dal falegname di fiducia. Lo completano un copriletto in stile ricordo di viaggio e morbidi cuscini. Sistemata a lato, illumina la stanza la lampada da terra Blob XL, disegnata da Karim Rashid nel 2002 per Foscarini (cm 126x50x50h € 735).

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Il problema era la camera attigua alla nostra stanza da letto, dedicata al guardaroba e agli eventuali ospiti che possono dormire su un futon da stendere sul parquet: era veramente buia. Così, abbiamo contattato un tecnico segnalatoci dalla Velux (le sue finestre sono in legno come piace a noi ma rivestite con un materiale ecocompatibile bianco…) per creare un’apertura nel tetto, inserire un raccordo che ne “alzasse” la pendenza rendendo più agevole la stanza, installare una grande finestra (cm 134×140) con una tenda esterna a energia solare (come piace a noi) e una interna oscurante. I tempi di lavorazione? In una giornata gli installatori hanno fatto tutto!».

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Ecco il risultato… e nella foto piccola potete vedere com’era prima.

Nippon style per la sedia da terra in frassino (cm 42,5×53,5×39,5h € 45) e il tavolino basso in acrilico trasparente (cm 90x45x40h € 150), entrambi di Muji. In angolo, guardaroba Stolmen di Ikea e shopping Bag di Furla. Sopra il mobile bianco a cassetti, realizzato su misura, c’è la lampada da tavolo Nessino bianca (Artemide, Ø cm 32×22,3h € 122).

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