L'attenzione al fisico di Gisele Bündchen

C’era una volta una bad girl delle passerelle di nome Gisele Bündchen. «Ero già una modella di successo. Lavoravo sempre. Non dormivo mai, bevevo tantissimo vino rosso, fumavo un pacchetto e mezzo di sigarette al giorno, mangiavo solo cheeseburger» ha raccontato la top model qualche anno fa a  Vanity Fair.

«Trattavo il mio corpo come un nemico, mentre oggi è il mio tempio e il mio miglior alleato». Proprio vero.

Oggi, a 33 anni, quel fisico allenato a colpi di yoga e kung fu vale 45 milioni di dollari all’anno in contratti di lavoro. E, al posto di una star viziata, c’è una mamma, imprenditrice, attivista ambientale e studiosa di spiritualità capace di mettere l’anima in tutto quello che fa.

Gisele Bündchen: un’anima wellness

La modella brasiliana non è solo un magnifico corpo da passerella. È una donna vera. Capace di mettere l’anima in tutto ciò che fa e dice

Gisele Bündchen e il cibo

Il Bündchen-pensiero in fatto di alimentazione? È quello che Gisele ha spiegato a Vogue nel 2011.

«Per forza che amo la carne, sono brasiliana! Ma amo anche gli animali e penso che si debbano mangiare con consapevolezza, senza dare nulla per scontato. Per questo, prima di addentare una bistecca mi raccolgo per qualche secondo e benedico la vita che sta per nutrirmi».

Gisele Bündchen e il parto

Dimenticatevi le celebrities che affittano ospedali interi. Benjamin Rein e Vivian Lago, i due figli della modella, sono nati a casa, in una vasca d’acqua calda con vista su Boston.

Un’esperienza unica, raccontata con queste parole ai giornali.

«Non avevo paura: il mio corpo, il corpo delle donne, è fatto per partorire. E poi ero così elettrizzata che non sentivo il dolore. A ogni contrazione non pensavo: “oddio adesso fa male”, ma “sta arrivando, lo vedrò finalmente”. Dipende da che punto di vista guardi le cose, da come incanali le energie. E non soltanto nel parto, ma in qualsiasi cosa della vita».

Gisele Bündchen e l'ambiente

Nessuno si è stupito quando, quattro anni fa, Gisele è stata nominata ambasciatrice dell’Onu per l’ambiente.

«Sono cresciuta in un posto dove, se avevo fame, bastava che allungassi un braccio e prendessi un frutto dall’albero» ha ricordato sempre a Vanity Fair. «Passavo le estati dai nonni, contadini, e mungevo le mucche, prendevo le uova dalle galline. Crescere così è bellissimo: sai che è la natura a darti il cibo, conosci la fatica che ci sta dietro e apprezzi ogni cosa. La maggior parte delle persone non ci pensa: va al supermarket, compra, paga. Se non vivi a contatto con la natura, non capisci che devi rispettarla».

Gisele Bündchen e l'amore

Ci sono voluti due anni di fidanzamento super segreto prima che la regina delle passerelle, nel 2009, si decidesse a sposare Tom Brady, l’asso del football americano con il viso d’angelo e il fisico da dio greco. Normale per una che considera l’amore qualcosa in più di una cerimonia strombazzata sui giornali.

«Mi sentivo sposata con lui già prima di diventare sua moglie» ha confidato, qualche tempo dopo. «Per me l’unione tra due persone non si regge su un foglio di carta, ma sul completarsi a vicenda: quando io sono debole, tu sei forte. E viceversa».

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