Drive in automobili

Drive-in, il nuovo modo di andare al cinema

Andare al cinema in auto come fanno gli americani? Da questa idea sono nati progetti che aspettano solo di essere approvati e che coinvolgono diverse città, da Trento a Napoli. Una soluzione per salvare il grande schermo senza trasgredire le regole del distanziamento sociale

Sotto le stelle, davanti a un maxischermo, nell’intimità (o distanziamento sociale?) della propria auto. In attesa della riapertura delle sale di cinema e teatri, prevista non prima dell’autunno, gli spettacoli in modalità drive-in sembrano mettere d’accordo sicurezza e voglia di ripartenza. Coinvolgendo non solo il pubblico, in libera uscita senza più autocertificazione, ma anche la filiera dell’intrattenimento a rischio estinzione (si parla di 300.000 lavoratori disoccupati) per la chiusura prolungata.

Una soluzione vintage per un’emergenza nuova e inimmaginabile nel 1933 quando, al figlio di una donna sovrappeso che entrava a fatica nelle normali poltrone, venne l’idea d’inaugurare nel New Jersey il primo Cine-drive per 400 veicoli. Da allora negli Stati Uniti le mega proiezioni a bordo auto sono arrivate a quota 4.000, celebrate negli anni da film come Grease e Lolita. Oggi ne sono rimaste in funzione 350, compreso il più grande impianto del mondo in costruzione in Florida: 500 posti macchina, cinque schermi, negozi e un campeggio. Mentre negli ultimi tre mesi in Corea del Sud è raddoppiata la vendita dei biglietti dei 21 drive ancora aperti. Unico antidoto permesso al contagio da coronavirus e all’isolamento.

In Italia sono già pronti i progetti pilota

«Se domattina la giunta comunale di Napoli, la più avanti nel realizzare il progetto, mi dice “Partiamo”, in 8 giorni possiamo allestire il primo drive in-theather nel parcheggio dell’Arena Flegrea. Compatibilmente con i vari decreti Conte, però, la data d’inizio è prevista per la seconda metà di giugno» spiega Giancarlo Sforza, show designer di Utopia, sorpreso dal lockdown nel mezzo della realizzazione del tour mondiale di Zucchero. Insieme alle aziende leader nei grandi eventi Italstage, Zoo e 3D Unfold è l’ideatore del progetto Drive In Live che in pochi giorni ha attirato l’attenzione di gestori di cinema, stabilimenti balneari, centri commerciali e una ventina di Comuni, da Trento a Cagliari, cui spetta l’ultima autorizzazione sul territorio.

Il progetto, modulabile anche per spettacoli teatrali e concerti, è studiato nei dettagli, dall’acquisto dei biglietti online all’ingresso automatizzato delle vetture, dall’impatto zero dei generatori a energia rinnovabile ai bagni autoigienizzanti. Perfezionata rispetto ai drive-in del passato anche la programmazione e la qualità del suono (con casse wifi da cruscotto), come racconta Stefano Di Niola, segretario della Cna di Roma (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) e promotore dell’iniziativa CineDrive. L’idea appena nata dalla collaborazione tra Cna Cinema e una rete di esercenti «prevede la proiezione di film in prima visione, scelti tra i 100 titoli che non sono usciti nelle sale dallo scorso marzo». Per le location, si pensa di utilizzare parcheggi e aree dismesse della prima periferia romana.

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La soluzione al crollo degli incassi e a una nuova socialità

Parabrezza al posto del plexiglass, pop corn via smartphone senza scendere dall’abitacolo. Trovata la soluzione al crollo degli incassi e a una nuova socialità? «Ben venga tutto ciò che può far ripartire la cultura e l’intrattenimento, ma chissà se la gente dopo tre mesi in casa a guardare film in streaming avrà voglia di chiudersi in auto per andare al drive-in» dice Edoardo Filippo Scarpellini, amministratore del Gruppo MilanoCard e fondatore di Cinema Bianchini, con proiezioni “esperienzali” a Milano nella piscina Cozzi, sui tetti in Galleria e sui barconi dei Navigli.

«In questo momento poi bisogna fare molta attenzione a tutelare lavoratori e spettatori e, soprattutto, a investire in progetti lungimiranti, in grado di innescare un circolo virtuoso» aggiunge l’imprenditore trentenne che lo scorso anno è stato tra i primi a rispolverare il nostalgico drive-in per rivalutare l’area dell’Idroscalo, dove quest’anno però non replicherà l’impresa, in attesa di collaborare a un progetto più grande su territorio nazionale.

Si dice invece pronto a partire il Milano Drive-In, nato lo scorso anno nell’ex Triennale Bovisa, con una platea auto dai 50 ai 200 posti, tecnologia video all’avanguardia (il sistema LedWall garantisce qualità d’immagini in ogni condizione di luce) e distanza di sicurezza assicurata. Sempre in Lombardia la prima proiezione annunciata avrà come contesto d’eccezione il parcheggio del Vittoriale, la casa-museo con vista sul Lago di Garda di Gabriele D’Annunzio, che tra i primi si fece costruire un cinema privato in casa. Un drive-in da 50-60 posti auto e un centinaio di spettatori come simbolo della ripresa.

In auto sotto le stelle

I drive-in hanno avuto in America il loro momento di gloria tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Settanta. Nella famosa serie di Happy Days c’era il drive di Arnold’s, mentre sul grande schermo si ricorda una scena del musical Grease con Danny e Sandy seduti in macchina a vedere un film. Pop corn, vestiti color pastello per lei, giubbotti di pelle e brillantina nei capelli per lui. E una macchina per trovare un po’ di intimità.

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