Christian Greco

Museo Egizio di Torino, chi vuole cacciare il direttore e perché

Il vice della Lega Andrea Crippa contro Christian Greco: "Ha gestito il Museo in modo ideologico e razzista contro gli italiani". Ma in Piemonte lo stesso Carroccio difende il direttore del Museo Egizio di Torino

Bufera politica su Christian Greco, il direttore del Museo Egizio di Torino. Alcuni esponenti del centrodestra non vorrebbero la sua riconferma, ma la stessa coalizione di governo si spacca su una figura che riceve il sostegno ufficiale del museo e la stima da più parti, compresa quella del sottosegretario Vittorio Sgarbi.

Il leghista Crippa: “Gestone razzista del museo”

Andrea Crippa

L’attacco frontale a Christian Greco, egittologo 48enne direttore del museo torinese dal 2014, è arrivato del vicesegretario della Lega Andrea Crippa. Il numero due di Matteo Salvini ha definito Greco “un direttore di sinistra che ha gestito il Museo in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana“, auspicando che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano “lo cacci”.

L’iniziativa del 2018 che scatenò le protesta della destra

Il malumore del Carroccio verso il direttore del Museo Egizio di Torino – scelto nel 2014 tra oltre cento candidature dopo aver curato una delle collezioni egizie più importanti d’Europa – risale al 2018, quando Greco lanciò una campagna promozionale rivolta alle persona di lingua araba che prevedeva la possibilità di visitare la collezione “in due al costo di un biglietto intero”.

Museo Egizio di Torino

Già allora i partiti di destra avevano parlato di “islamizzazione”, con la stessa Giorgia Meloni che, sotto il museo torinese, aveva accusato Greco di “discriminare le famiglie italiane” criticando duramente lo “sconto su base etnica”. Greco, nel corso di varie interviste, aveva invitato Giorgia Meloni al Museo “senza telecamere e giornalisti, per raccontarle cosa facciamo perché la nostra istituzione può essere importante per aprire un dialogo“. Ma a destra il malumore verso il direttore non si è mai sopita.

L’assessore di FdI: “Ci sono figure più qualificate”

Nei giorni scorsi il livore verso l’egittologo, covato per cinque anni sotto la cenere, è tornato prepotentemente alla luce. Prima con l’assessore piemontese di FdI Maurizio Marrone che, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha dichiarato che non riconfermerebbe Greco: “Ha doti manageriali non comuni, – ha detto – ma ritengo esistano figure potenzialmente più qualificate che sono state penalizzate non dico per la direzione, ma addirittura per un posto nel cda del museo“.

Andrea Crippa: “Battaglia a difesa di italiani e cristiani”

Poi è arrivata la stoccata di Andrea Crippa, lo stesso che – come ricorda il ‘Corriere’ – cinque anni fa pubblicò un video fake (con strascichi giudiziari) per attaccare il direttore. Il vice della Lega, rivendicando una “battaglia di libertà a difesa degli italiani e dei cristiani“, ha chiesto l’intervento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano contro Greco. Ma il ministro ha preferito trincerarsi dietro un no comment.

Gli attestati di stima verso Christian Greco

Dietro la decisione di Sangiuliano di non intervenire sulla vicenda, potrebbero esserci i numerosi attestati di stima che sta raccogliendo Christian Greco per il valido lavoro svolto a Torino. E non soltanto sul fronte dell’opposizione. Secondo gli stessi assessori piemontesi della Lega, le polemiche “non scalfiscono la fiducia e la stima della Regione nei confronti dell’uomo e del professionista che ha dimostrato in questi anni di lavorare bene nell’interesse del museo e della comunità”.

Museo Egizio di Torino

Schlein: “Greco sotto attacco perché non è allineato”

Per la leader dem Elly Schlein Greco è sotto l’attacco delle destre “per un’unica ragione, non essere, secondo loro, allineato alle posizioni del governo”. “Rimuoverei chi chiede di rimuovere Greco”, ha commentato Carlo Calenda (Azione). Per Angelo Bonelli (Avs), “la destra vuole le purghe contro gli intellettuali che non si allineano al suo pensiero”. E secondo Riccardo Magi (+Europa) “Meloni serve la sua vendetta”.

Il ruolo del governo nella Fondazione

Ad ogni modo, la nomina del direttore del museo tecnicamente non spetta al governo. L’esecutivo invece designa il presidente della Fondazione (Evelina Christillin, scelta nel 2012 dall’esecutivo Monti e confermata nel 2016 da quello Renzi), di cui il Ministero fa parte con Regione, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.

Sgarbi: “Da Crippa conoscenza parziale dei fatti”

“L’intervento del vice segretario della Lega Andrea Crippa è basato su una conoscenza parziale dei fatti”, ha sottolineato Vittorio Sgarbi.

Vittorio Sgarbi

Quella lanciata da Greco nel 2018, secondo il sottosegretario, era “un’operazione di marketing che puntava a quel 2% di pubblico. Dissi alla Meloni ‘hai interpretato male’ e lei andò a parlare con il direttore – ha raccontato Sgarbi -. I suoi fedelissimi ora credono di interpretare la sua posizione, ma non è detto che Meloni la pensi ancora alla stessa maniera, perché ha cambiato molte posizioni sul tema dei migranti”.

Il museo fa cerchio attorno a Christian Greco

Il Museo difende il suo direttore e chiede “di mantenerne il tono urbano”. “Nel pieno rispetto di tutte le opinioni politiche e del lavoro accurato e professionale dei media – dice Christillin -, vorremmo chiedere, con tranquillità e cortesia, di poter continuare la nostra attività con impegno e in silenzio”.

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