Colpo di calore nel cane

Con l'arrivo del'estate e delle temperature torride i nostri cani, non potendo sudare, possono essere vittime del colpo di calore. Secondo il veterinario Francesco Russo per evitare il peggio, con malesseri anche gravi, bisogna cercare di riconoscere subito i campanelli di  allarme del colpo di calore. Ecco qualli sono i sintomi principali: debolezza, respiro pesante e affannoso con conseguente vomito, diarrea, salivazione densa e difficoltà nel degluttire, gengive e congiuntive degli occhi iniettate di sangue, stato confusionale  o svenimento. In presenza di questi sintomi bisogna portare il cane con urgenza dal veterinario.

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Non lasciare il cane in macchina

Lasciare il cane in macchina al caldo è un reato. Chi lascia il proprio cane in auto durante le calde giornate estive può essere denunciato per maltrattamento perché la temperatura interna dell’abitacolo sale in fretta e la macchina si trasforma in un vero e proprio forno anche nel giro di qualche minuto. Se si vede un cane chiuso da solo in un’auto al sole bisogna interverire prontamente perché un animale chiuso in auto con alte  temperature rischia di morire. Bisogna chiamare subito le forze dell’ordine e, qualora l’animale fosse in pericolo di vita, si può sfondare il finestrino perché l’azione di sfondamento del vetro è considerata legittima dalla legge che in questi casi riconosce lo “stato di necessità”.

Cane in macchina con finestrini abbassati

Partendo dal presupposto che è assolutamente sconsignato lasciare il cane in macchina d’estate, se vi trovate costretti a doverlo lasciare in auto (ma solo per pochissimo tempo!) dovete tenere presente queste accortezze in modo che il vostro amico a quattro zampe non sia vittima di un colpo di calore. Come prima cosa dovete parcheggiare la macchina in una zona all’ombra e dovete assicurarvi che anche nel giro di poco in questa zona non batta il sole. Come seconda cosa dovete lasciare i finestrini abbassati, non 3 o 5 centimetri, almeno 10 o 15 centimetri, anche se così correte il rischio che qualcuno vi possa rubare il cane e anche la macchina. Quindi cercate di parcheggiare in un punto in cui potete tenere l’auto sotto controllo. Ricordatevi di lasciare a disposizione del cane dell’acqua fresca in una ciotola e bagnategli anche la testa con dell’acqua.

Provare la temperatura

Il colpo di calore può essere causato da qualsiasi fattore in grado di alzare la normale temperatura corporea del cane. Una volta riconosciuti i sintomi del colpo di calore e dopo aver messo il cane in un luogo fresco, si deve misurare la temperatura rettale dell’animale ogni 15 minuti. Se la temperatura del cane supera i 40°, bisogna raffreddare il cane prima di portarlo dal veterinario. In ogni caso, è bene chiamare la clinica veterinaria più  vicina per allertarli e chiedere cosa fare prima e durante il trasporto dell’animale alla clinica.
Nel cane la capacità di disperdere il calore è drasticamente inferiore rispetto a quella di un essere umano, quindi, se la temperatura rettale del cane oscilla tra i 40° e i 43° l’animale si indebolisce, cade in uno stato di letargia e, nei casi gravi, può essere vittima di un collasso o entrare in coma. La causa più comune dell’ipertermia (la temperatura corporea troppo alta) in estate è proprio l’insana abitudine di alcuni proprietari di lasciare il cane ad arrostire in auto o sotto il sole in giardino senza alcuna protezione.

Cosa fare nel caso di un colpo di calore

Se ci accorgiamo che il nostro cane accusa i sintomi di un colpo di  calore dobbiamo immediatamente contattare il veterinario. Nell’attesa o  in assenza di assistenza possiamo cercare di tamponare i danni alle  funzioni vitali dell’organismo del cane. Allontaniamo immediatamente il cane della fonte di calore,  preferibilmente spostiamolo in un edificio climatizzato ma non  eccessivamente freddo. Misuriamogli la temperatura rettale ogni 10  minuti. I casi lievi possono essere risolti spostando il cane in un  ambiente fresco. Se la temperatura rettale è superiore ai 40°C, dobbiamo raffreddare  il  cane con acqua fredda ma non ghiacchiata, bagnando le zampe ed il  corpo  delicatamente. Monitorare la temperatura rettale e continuare il   processo di raffreddamento fin quando la temperatura rettale non scende   sotto i 39° C. A questo punto, è bene arrestare il processo di   raffreddamento ed asciugare il cane, per non rischiare l’ipotermia.

Colpo di calore in casa

Durante l’estate il colpo di calore è molto frequente nei cani, quindi è meglio non portarli fuori negli orari più caldi .Anche perché, considerato che l’asfalto sotto il sole diventa ustionante, i xan potrebbero avere scottature alle zampe. Può però succedere che il colpo di calore avvenga anche in casa se l’animale si trova per troppo tempo in una stanza poco ventilata e dove batte il sole. Il padrone potrebbe non accorgerci che il cane si sta surriscaldando fino al momento in cui improvvisamente mostra i sintomi. A questo punto, per favorire il raffreddamento dell’animale bisogna bagnarlo con acqua fresca o immergendolo in una vasca con acqua fresca per 1-2  minuti. Il cane non deve essere immerso o comunque bagnato con acqua ghiacciata o ghiaccio. Raffreddare troppo rapidamente un cane che ha subito un colpo di calore può causare la costrizione dei vasi sanguigni che rallenterà la dissipazione del calore.

Visita dal veterinario

I cani più a rischio di colpo di calore sono i cuccioli (fino ai sei  mesi di età), i cani anziani (oltre i sette anni di età), i cani in  sovrappeso, quelli che sofforno di distrurbi respiratori e anche quelli  che si affaticano facilmente quando fanno esercizio fisico. Quindi se  ravvisate comportamenti anomali nel vostro amico a quattro zampe, quali affanno e problemi  respiratori, letargia o comportamenti da “ubriaco”, non esitate a recarvi  con urgenza dal veterinario perché la situazione se non  viene risolta in tempo può avere conseguenze anche gravi. Solitamente la  terapia del veterinario prevede una somministrazione di fluidi per via  endovenosa, l’abbassamento graduale della temperatura corporea,  somministrazione di una terapia antibiotica e di eparina , un’ossigenoterapia e la correzione degli squilibri elettrolitici.

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