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Single è bello! 10 motivi per essere felici di esser single

Chi ancora sostiene che quella dei single sia una condizione vagamente avvilente, a fine lettura sarà costretto a cambiare idea

Chi lo dice che essere single è per forza una cosa negativa?

Ci sono moltissimi lati positivi dal non essere in una relazione amorosa, a partire dal fatto che si impara a star bene con se stesse e si ha tutto il tempo di conoscere e indagare le proprie predisposizioni, migliorandosi continuamente.

E poi c’è l’innegabile vantaggio di essere libere e chi conosce il sapore dell’indipendenza saprà mantenerla anche quando sarà in coppia! Essere sole non deve voler dire “sentirsi sole e tristi”: ecco le ragioni per cui si può vivere da sole ed essere felici, anche (qualcuna direbbe: soprattutto!) da single. 

1. Non dover rendere conto a nessuno, tranne a se stesse

Inizialmente si tratta dei propri genitori, poi crescendo diventano i vari datori di lavoro, i colleghi, a volte pure gli amici: ed ecco che in men che non si dica, l’età adulta si trasforma in un gioco di prestigio in cui dobbiamo essere abbastanza abili per tenere in equilibrio ciò che gli altri si aspettano da noi e ciò che in realtà vorremmo dire e fare, anche a scapito di scontentarli.

Nemmeno le relazioni sono esenti da questo meccanismo perverso, quindi perché aggiungere ulteriore stress e decidere di farsi deliberatamente annebbiare la mente dalle opinioni, attese e giudizi di un partner?

Da single, non ci dobbiamo preoccupare né di quello che la gente pensa quando prendiamo una decisione, né delle sue conseguenze, dato che siamo i soli responsabili della nostra vita, a 360 gradi. E già solo questo non sembra una fantastica e liberatoria boccata d’aria fresca?

2. Fare la valigia da un giorno all’altro e partire

Vogliamo ritirarci in un ashram nel sud dell’India a meditare per tre settimane senza parlare con nessuno? Oppure preferiamo radunare poche cose in uno zaino e puntare verso Bali per imparare a domare una tavola da surf? O forse è arrivato il momento di andare a trovare quell’amica che vive in California e che ci manca da morire? Ovunque, purchè in viaggio! Sì, perchè viaggiare ci rende felici e più forti, sicure di noi. 

Da single possiamo farlo in ogni momento, e soprattutto non dobbiamo dare spiegazioni, addurre a giustificazioni o discutere ore arrivando a trasformare il nostro gesto in una questione di politica internazionale. Cosa stiamo aspettando?

3. Permettersi il lusso di essere egoiste

Se ci concentriamo bene e pensiamo alle varie occasioni in cui abbiamo avvertito l’insistente obbligo di fare qualcosa, anche se non volevamo o se non ne sentivamo il bisogno, a tutto il tempo perso a compiacere le aspettative altrui – che guarda caso spesso non combaciavano con le nostre – allora dovremmo legarci le mani per evitare di mangiarcele.

Una single non ha certo di questi problemi, perché può dire “no” senza sperimentare quel sottile e indelebile senso di colpa derivante dal rifiuto di assecondare desideri non propri: un po’ di (sano) egoismo, oltre a non aver mai fatto del male a nessuno, è un potente asso nella manica per raggiungere il tanto agognato appagamento che frequentemente vediamo come un lontano miraggio.

4. “Alone, but not lonely”

Tradotto letteralmente, questo detto anglosassone suona un po’ come “solo, ma non solitario”: essere single infatti non significa affatto essere una sottospecie di bizzarro eremita col cuore spezzato, anzi.

Un single ha la possibilità – e soprattutto la libertà – di scegliere le persone di cui circondarsi, e ancora di più di decidere volontariamente quando trascorrere del tempo per conto proprio, senza che nessuno gli imponga di uscire per forza, o le persone da frequentare, o ancora i luoghi in cui andare: è soltanto facendo amicizia con la solitudine ed imparando ad apprezzarla che ci si svincola da quel bisogno impellente e spesso nocivo di circondarsi di gente in maniera casuale, che in fondo non apporta nulla di positivo alla nostra vita.

E poi – ammettiamolo – finire con impertinenza una vaschetta di gelato in pigiama, davanti a una serie tv di Shonda Rhimes, a volte è meglio di dieci inutili aperitivi.

5. Essere padrone del proprio tempo…

Essere single permette a chiunque di gestire la propria routine e i propri impegni nel modo in cui lo si ritiene più opportuno, concedendosi strappi o eccezioni ogni qual volta lo si desideri.

Vogliamo partire per un weekend lungo prendendoci un paio di giorni di ferie? Possiamo farlo. Vogliamo iscriverci a un corso di pole dance? Nulla ce lo impedisce. Sogniamo di evitare qualsiasi evento sociale almeno per un mese? Idem come sopra.

L’organizzazione degli incastri nella nostra agenda è soltanto di nostra competenza e questa totale indipendenza è certamente qualcosa di cui andare molto fieri.

6. … ma anche le proprie passioni

Quando si è in una relazione, è difficile – se non impossibile – focalizzarsi su se stessi e capire chiaramente cosa fa o non fa per noi: ecco perché allora essere single ci consente di stabilire un nuovo baricentro, da cui far passare tutto ciò che decidiamo tenere, buttare, rinnovare o introdurre ex-novo nella nostra vita.

Che si tratti dell’abitudine accantonata di leggere prima di addormentarsi, dell’andare a caccia di vecchi vinili per mercatini vintage, dell’ikebana o del corso per diventare make-up artist che abbiamo rimandato innumerevoli volte non importa: il momento per riprendere in mano le nostre passioni è qui e ora.

7. Prendersi 1, 10, 100 cotte

Se è vero che il famoso detto dice “meglio soli che male accompagnati”, ciò non implica che da single non ci si possa divertire molto più che da fidanzati.

E allora perché non giocare ad essere ancora un po’ adolescenti e concedersi tutte le sbandate possibili, anche quelle stupide, quelle sbagliate, quelle che durano qualche giorno o soltanto una notte, quelle che ci levano l’appetito e ci fanno prendere una vacanza dal solito tran tran quotidiano?

Riassaporare il gusto dell’irresponsabilità, dell’assenza di promesse, del collezionare tutti i date che vogliamo può costituire una piacevole parentesi che – inutile sottolinearlo – non ha effetti collaterali tranne che aumentare la fiducia in noi stesse.

8. Concedersi qualche strappo (in meno)

No, non è un errore: avere una relazione significa anche essere sempre – o quasi – in perfetto stato e non lasciare spazio a forme anche banali di sciatteria, come ad esempio una regolare e meticolosa ceretta.

Uno dei lati positivi dell’essere single consiste anche nel non dover per forza incarnare quotidianamente un ideale assoluto di perfezione, potersi permettere di saltare l’appuntamento dall’estetista, rinviare di qualche giorno la manicure settimanale, optare per uno chignon se non si ha voglia o tempo di lavarsi i capelli.

Non stiamo parlando di cadere nell’eccesso opposto e finire come una versione aggiornata di Bridget Jones, ma di conquistare quella serenità, quella rilassatezza e quella sicurezza in noi stesse che non ci fanno scivolare nell’ansia più totale se non sembriamo appena uscite da una rivista patinata.

9. Essere sentimentalmente freelance

A questo in realtà ci aveva già pensato Søren Kierkegaard, passando una vita intera a filosofeggiare sul famoso “dilemma della scelta”, e a ragion veduta: da che mondo è mondo, ogni decisione implica angoscia, perché nell’atto di scegliere si escludono di conseguenza le possibilità a cui si rinuncia.

Da single, possiamo godere di tutti i vantaggi di una relazione, senza però promettere a priori nessun impegno, e giocare nel territorio dei freelance che di fatto scelgono deliberatamente di non scegliere: ecco perché rimanere a tempo indeterminato all’interno di quella “friend zone” di cui tanto si è scritto e detto non può che rappresentare un punto a favore per avere tutti i pro e (quasi) nessun contro di un legame serio.

10. Assuefarsi alla libertà

Essere single è – in fondo – sinonimo di una cosa soltanto: libertà.

Ed è una libertà che – da persone mature ormai uscite dalla fase anarchica di stampo adolescenziale – sappiamo gestire scegliendo consciamente ciò che riteniamo meglio per noi stessi soltanto.

Ciononostante, non è tutto rose e fiori, perché la libertà ci costringe di fatto a dover sempre fare i conti con noi stessi, nel bene, ma spesso anche nel male; è però solo così che arriviamo a conquistare un’indipendenza emotiva che ci permetterà di mantenere per sempre i piedi piantati a terra, un occhio critico e una fiducia tali da non cadere in situazioni o circostanze che, per quanto allettanti e consolatorie possano apparire, non fanno sicuramente per noi.

Non dover rendere conto a nessuno… tranne che a se stessi


Fare la valigia da un giorno all’altro, e partire

Fare la valigia da un giorno all’altro, e partire

Vogliamo ritirarci in un ashram nel sud dell’India a meditare per tre settimane senza parlare con nessuno? Oppure preferiamo radunare poche cose in uno zaino e puntare verso Bali per imparare a domare una tavola da surf? O forse è arrivato il momento di andare a trovare quell’amica che vive in California e che ci manca da morire? Da single possiamo farlo in ogni momento, e soprattutto non dobbiamo dare spiegazioni, addurre a giustificazioni o discutere ore arrivando a trasformare il nostro gesto in una questione di politica internazionale. Cosa stiamo ancora aspettando?

Permettersi il lusso di essere egoisti

Permettersi il lusso di essere egoisti

Se ci concentriamo bene e pensiamo alle varie occasioni in cui abbiamo avvertito l’insistente obbligo di fare qualcosa anche se non volevamo o se non ne sentivamo il bisogno, a tutto il tempo perso a compiacere le aspettative altrui – che guarda caso spesso non combaciavano con le nostre – allora dovremmo legarci le mani per evitare di mangiarcele. Un single non ha certo di questi problemi, perché può dire “no” senza sperimentare quel sottile e indelebile senso di colpa derivante dal rifiuto di assecondare desideri non propri: un po’ di (sano) egoismo, oltre a non aver mai fatto del male a nessuno, è un potente asso nella manica per raggiungere il tanto agognato appagamento che frequentemente vediamo come un lontano miraggio.

“Alone, but not lonely”

“Alone, but not lonely”

Tradotto letteralmente, questo detto anglosassone suona un po’ come “solo, ma non solitario”: essere single infatti non significa affatto essere una sottospecie di bizzarro eremita col cuore spezzato, anzi. Un single ha la possibilità – e soprattutto la libertà – di scegliere le persone di cui circondarsi, e ancora di più di decidere volontariamente quando trascorrere del tempo per conto proprio, senza che nessuno gli imponga di uscire per forza, o le persone da frequentare, o ancora i luoghi in cui andare: è soltanto facendo amicizia con la solitudine ed imparando ad apprezzarla che ci si svincola da quel bisogno impellente e spesso nocivo di circondarsi di gente in maniera casuale, che in fondo non apporta nulla di positivo alla nostra vita. E poi – ammettiamolo – finire con impertinenza una vaschetta di gelato in pigiama, davanti a una serie tv di Shonda Rhimes, a volte è meglio di dieci inutili aperitivi.

Divenire padroni del proprio tempo…

Divenire padroni del proprio tempo…

Essere single permette a chiunque di gestire la propria routine e i propri impegni nel modo in cui lo si ritiene più opportuno, concedendosi strappi o eccezioni ogni qual volta lo si desideri. Vogliamo partire per un weekend lungo prendendoci un paio di giorni di ferie? Possiamo farlo. Vogliamo iscriverci a un corso di pole dance? Nulla ce lo impedisce. Sogniamo di evitare qualsiasi evento sociale almeno per un mese? Idem come sopra. L’organizzazione degli incastri nella nostra agenda è soltanto di nostra competenza e questa totale indipendenza è certamente qualcosa di cui andare molto fieri.

… ma anche delle proprie passioni

… ma anche delle proprie passioni

Quando si è in una relazione, è difficile – se non impossibile – focalizzarsi su se stessi e capire chiaramente cosa fa o non fa per noi: ecco perché allora essere single ci consente di stabilire un nuovo baricentro, da cui far passare tutto ciò che decidiamo tenere, buttare, rinnovare o introdurre ex-novo nella nostra vita. Che si tratti dell’abitudine accantonata di leggere prima di addormentarsi, dell’andare a caccia di vecchi vinili per mercatini vintage, dell’ikebana o del corso per diventare make-up artist che abbiamo rimandato innumerevoli volte non importa: il momento per riprendere in mano le nostre passioni è qui, e ora.

Prendersi 1, 10, 100 cotte

Prendersi 1, 10, 100 cotte

Se è vero che il famoso detto dice “meglio soli che male accompagnati”, ciò non implica che da single non ci si possa divertire molto più che da fidanzati. E allora perché non giocare ad essere ancora un po’ adolescenti e concedersi tutte le sbandate possibili, anche quelle stupide, quelle sbagliate, quelle che durano qualche giorno o soltanto una notte, quelle che ci levano l’appetito e ci fanno prendere una vacanza dal solito tran tran quotidiano? Riassaporare il gusto dell’irresponsabilità, dell’assenza di promesse, del collezionare tutti i date che vogliamo può costituire una piacevole parentesi che – inutile sottolinearlo – non ha effetti collaterali tranne che aumentare la fiducia in noi stessi.

Concedersi qualche strappo (in meno)

Concedersi qualche strappo (in meno)

No, non è un errore: avere una relazione significa anche essere sempre – o quasi – in perfetto stato e non lasciare spazio a forme anche banali di sciatteria, come ad esempio una regolare e meticolosa ceretta. Uno dei lati positivi dell’essere single consiste anche nel non dover per forza incarnare quotidianamente un ideale assoluto di perfezione, potersi permettere di saltare l’appuntamento dall’estetista, rinviare di qualche giorno la manicure settimanale, optare per uno chignon se non si ha voglia o tempo di lavarsi i capelli. Non stiamo parlando di cadere nell’eccesso opposto e finire come una versione aggiornata di Bridget Jones, ma di conquistare quella serenità, quella rilassatezza e quella sicurezza in noi stesse che non ci fanno scivolare nell’ansia più totale se non sembriamo appena uscite da una rivista patinata.

Essere sentimentalmente freelance

Essere sentimentalmente freelance

A questo in realtà ci aveva già pensato Søren Kierkegaard, passando una vita intera a filosofeggiare sul famoso “dilemma della scelta”, e a ragion veduta: da che mondo è mondo, ogni decisione implica angoscia, perché nell’atto di scegliere si escludono di conseguenza le possibilità a cui si rinuncia. Da single, possiamo godere di tutti i vantaggi di una relazione, senza però promettere a priori nessun impegno, e giocare nel territorio dei freelance che di fatto scelgono deliberatamente di non scegliere: ecco perché rimanere a tempo indeterminato all’interno di quella “friend zone” di cui tanto si è scritto e detto non può che rappresentare un punto a favore per avere tutti i pro e (quasi) nessun contro di un legame serio.

Assuefarsi alla libertà

Assuefarsi alla libertà

Essere single è – in fondo – sinonimo di una cosa soltanto: libertà. Ed è una libertà che – da persone mature ormai uscite dalla fase anarchica di stampo adolescenziale – sappiamo gestire scegliendo consciamente ciò che riteniamo meglio per noi stessi soltanto. Ciononostante, non è tutto rose e fiori, perché la libertà ci costringe di fatto a dover sempre fare i conti con noi stessi, nel bene, ma spesso anche nel male; è però solo così che arriviamo a conquistare un’indipendenza emotiva che ci permetterà di mantenere per sempre i piedi piantati a terra, un occhio critico e una fiducia tali da non cadere in situazioni o circostanze che, per quanto allettanti e consolatorie possano apparire, non fanno sicuramente per noi.

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