VIETATO VERGOGNARSI
I bambini che fin da piccoli sono stati abituati a mare, piscina o fiume generalmente hanno un approccio positivo rispetto all'acqua, tuttavia questa paura non solo può nascere fra i più piccoli, ma è presente anche nei soggetti adulti. Oltre al sacco amniotico, che per nove mesi culla la crescita dell'embrione, il corpo è formato per il 75-80% da acqua, percentuale maggiore nei neonati: questo elemento è pura vita, un legame potente con l'esistenza e con la natura. Spesso la paura dell'acqua nasce da una situazione traumatica o da un approccio errato da parte dei genitori: rispettare i tempi del bambino e fare in modo che l'avvicinamento all'acqua sia lento e progressivo è fondamentale. Lascia che sia tuo figlio a prendere contatto con l'acqua, con i suoi tempi e le sue modalità. Prenderlo in braccio e portarlo in mare mentre piange disperato? Inutile e persino dannoso. Minimizzare i suoi timori e non avere rispetto per la sua sensibilità possono avere conseguenze decisamente negative: per superare una paura innanzitutto è necessario affrontare la situazione a piccoli passi, senza vergognarsi. Permettere al bambino di agire in autonomia è il primo passo per acquistare sicurezza e avvicinarsi all'acqua con gioia, ecco come aiutarlo.