Diritto al tempo e all'ozio

DIRITTO AL TEMPO... E ALL'OZIO

In alcuni momenti c'è bisogno di correre, come al mattino, quando anche mamma e papà fanno fatica per dare baci, aiutare con le cartelle e precipitarsi al lavoro o a scuola senza arrivare in ritardo. Ma la vita non può essere sempre una corsa, soprattutto per un bambino. A ricordarlo sono le riflessioni espresse dagli esperti durante Educa, il festival sull'educazione che si è tenuto a Rovereto lo scorso aprile. «Pigiama party alla scuola materna, tre lingue in prima elementare, corsi di arti circensi, musica, gare di sci, la media del nove. Ai bambini viene chiesto di essere sempre più intelligenti, dotati, abili e capaci. Troppo desiderare, troppo avere, troppo sapere, troppe soglie buie varcate in anticipo, con corpo fragile, senza corazza e senza la spada giusta» spiega Costanza Giannelli, Direttore dell'Unità ospedaliera di Neuropsichiatria infantile dell'Ospedale S. Chiara di Trento. Rispetto alle proprie esperienze, ogni genitore desidera di più per suo figlio. A volte troppo.

Manifesto per la lentezza: ogni bambino ne ha diritto

Il rischio di diventare adulti senza vivere l'infanzia

Giocare non è un lusso, ma un tempo che va previsto e pensato all’interno della giornata. Attraverso l’esperienza ludica i bambini imparano a fare scelte, auto-regolarsi, darsi regole e scoprire il mondo.

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