I maschi italiani sono tutti mammoni?

  • 15 05 2012

C’è un gran parlare di mammoni: soprattutto riguardo ai maschi italiani. Finalmente, però, una voce si leva a sostegno dell’intensità del rapporto mamma-figlio maschio

Il maschio, soprattutto italiano, di ogni età, è costretto a subire un pregiudizio pesante: quello di essere ritenuto “mammone” o mamma dipendente, con autonomia ed indipendenza poco sviluppate. La colpa, ovvio, viene sempre data alle mamme (soprattutto quelle italiane) ritenute troppo attente, troppo premurose, troppo protettive nei confronti del figlio maschio … comunque “troppo”…

Finalmente una voce, non italiana, si leva a sostegno dell’importanza del rapporto mamma-figlio maschio e demolisce il mito del mammone a tutti costi, per colpa del rapporto con la mamma.

Kate Stone Lombardi, scrittrice italo-americana, autrice di Mama’s boy mith elogia l’importanza di un intenso rapporto mamma-figlio maschio. Sostiene Kate che le mamme hanno sempre ricevuto la raccomandazione di evitare un rapporto troppo intenso con il proprio figlio maschio per evitare di renderlo, in buona sostanza, un mammone. Bene, questa teoria ha un grosso difetto: non è vera.

Così Kate Lombardi, madre di due figli, un maschio ed una femmina, enuncia tutti i benefici di un legame sano ed intenso di una mamma con il proprio figlio maschio. Intanto, premette, separare troppo presto un bambino dalla mamma, per incoraggiarlo a crescere e diventare un ometto può solo danneggiarlo: in realtà ci sono enormi vantaggi ad avere una intensa relazione mamma-figlio, dalla nascita fino all’età adulta.

Continua la nostra scrittrice: i bambini che non hanno avuto un rapporto solido con la mamma avranno sicuramente dei problemi comportamentali nel corso della loro vita. Una serie di studi dimostrano che i bambini che non hanno sviluppato una relazione di attaccamento forte con la mamma, saranno degli aduli più ostili, distruttivi ed aggressivi nel corso della loro vita.

Ove ciò non bastasse, i ragazzi che hanno un rapporto intenso con la mamma hanno i migliori rendimenti scolastici. Udite, udite, le mamme “nutrono l’intelligenza emotiva dei loro figli insegnandoli ad esprimere e riconoscere il loro sentimenti e ad essere più attenti ai sentimenti degli altri”. Così, questi ragazzi non solo diventano più capaci ma hanno anche un miglior controllo di loro stessi.

Ma c’è dell’altro: Kate richiama una ricerca presentata dall’Associazione di Psicologia Americana che mostra che i ragazzi che hanno un rapporto intenso con la mamma non si avvicineranno mai agli stereotipi del maschio “iper-mascolino”.

Ad esempio: questi ragazzi non credono che si debba sempre dare pugni o picchiare per provare la propria mascolinità ma sono emotivamente più aperti. Così, non solo hanno relazioni di amicizia migliori ma soffrono anche meno di ansia e depressione.

Infine: gli adolescenti che hanno un bell’attaccamento alla mamma incorreranno di meno in minori comportamenti “a rischio”.

Pare che, ferma l’importanza del rapporto con il padre, sia la mamma la figura più influente quando suo figlio decide su alcol, droga e sesso. Alcune ricerche attestano che la natura del rapporto mamma-figlio fa la differenza: le mamme tendono a parlare non una volta ogni tanto di un certo argomento ma sempre e in modo continuativo, inserendolo nelle attività familiari.

Se non siete ancora convinte, sentite l’ultima: le mamme che hanno un rapporto stretto con il proprio figlio maschio lo aiuteranno nel futuro, ad avere successo nel lavoro e nelle loro relazioni. Perchè le mamme insegnano ai figli maschi a sviluppare la loro intelligenza emotiva

Ultimissima notazione di Kate: I maschi che crescono rispettando ed amando la loro mamma saranno più capaci di amare e rispettare le altre donne. Mamme di figli maschi, capito che responsabilità?

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