La prima raccomandazione della dottoressa Montelli è : “Non entrate nel panico: sono solo animali”. Nel caso di medusa, la dottoressa suggerisce di prestare molta attenzione alla rimozione dei tentacoli. Spesso infatti i tentacoli restano attaccati: invece andrebbero rimossi senza romperli. La cosa migliore da fare, per rimuoverli in modo efficace, è restare nell’acqua di mare per almeno quindici minuti: sarà un po’ dura all’inizio, perché il bruciore si farà sentire ma poi passerà definitivamente.
“Nei primi minuti dopo il contatto con la medusa, quando i tentacoli sono ancora attaccati alla cute, è bene sciacquare la zona colpita con l’acqua di mare, che deve essere il più possibile vicina alla temperatura dell’acqua in cui si è stati colpiti. Ciò serve a scongiurare il rischio di shock termico, condizione che comporterebbe il rilascio ulteriore di sostanze irritanti da parte dei tentacoli della medusa.
Si deve evitare inoltre di bagnare la zona colpita con l’acqua dolce, o peggio, applicare immediatamente il ghiaccio, come si interviene in caso di punture di vespe: in altri termini, la differenza di temperatura può far rompere i tentacoli, provocando ulteriori lesioni con conseguenti bruciori e fastidi”.