Le punture di medusa o altri animali del mare, possono essere un’insidia per i bambini: scopri cosa fare

  • 29 06 2012

Le punture di medusa, tracina e riccio sono fastidiose per i bambini: scopri cosa fare, con i consigli dell’esperta

Le vacanze al mare possono essere fonte di piccole insidie per i bambini. Succede, purtroppo, che qualcuno venga punto da qualche sgradevole animaletto: le punture più frequenti sono quelle di medusa, tracina o riccio. La dottoressa Roberta Montelli, Dirigente Medico di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza, ci ha fornito alcuni preziosi consigli su come comportarci nel caso di puntura di medusa o tracina dei nostri bambini: per evitare che la puntura di medusa o di tracina trasformi la nostra vacanza in un brutto ricordo.

La prima raccomandazione della dottoressa Montelli è : “Non entrate nel panico: sono solo animali”. Nel caso di medusa, la dottoressa suggerisce di prestare molta attenzione alla rimozione dei tentacoli. Spesso infatti i tentacoli restano attaccati: invece andrebbero rimossi senza romperli. La cosa migliore da fare, per rimuoverli in modo efficace, è restare nell’acqua di mare per almeno quindici minuti: sarà un po’ dura all’inizio, perché il bruciore si farà sentire ma poi passerà definitivamente.
“Nei primi minuti dopo il contatto con la medusa, quando i tentacoli sono ancora attaccati alla cute, è bene sciacquare la zona colpita con l’acqua di mare, che deve essere il più possibile vicina alla temperatura dell’acqua in cui si è stati colpiti. Ciò serve a scongiurare il rischio di shock termico, condizione che comporterebbe il rilascio ulteriore di sostanze irritanti da parte dei tentacoli della medusa.
Si deve evitare inoltre di bagnare la zona colpita con l’acqua dolce, o peggio, applicare immediatamente il ghiaccio, come si interviene in caso di punture di vespe: in altri termini, la differenza di temperatura può far rompere i tentacoli, provocando ulteriori lesioni con conseguenti bruciori e fastidi”.

La dottoressa Montelli ci spiega che non bisogna allarmarsi e andare al Pronto Soccorso per una puntura isolata e circoscritta di medusa. Se il bambino, invece, vien punto in una parte estesa del corpo è meglio recarsi al Pronto Soccorso perché verrà curato al meglio.

“L’ammoniaca è un rimedio un po’ discusso nel caso di puntura di medusa” , spesso poi si usa far fare la pipì ai bambini e la si sparge sulla parte colpita.

In caso di puntura di tracina, un insidioso pesciolino che si muove sotto la sabbia, bisogna restare calmi. La sua puntura, infatti, è piuttosto dolorosa e i bambini tendono ad agitarsi anche se, normalmente non vi è nessun particolare pericolo. Il rimedio più efficace rimane quello di restare più a lungo possibile nell’acqua di mare e poi mettere il piede nella sabbia calda: il veleno della tracina è termosensibile e con il calore tende a perdere efficacia.

Anche nel caso di puntura di riccio non c’è da allarmarsi, anche se fanno un male cane e ti possono rovinare la vacanza. Bisognerebbe lavare accuratamente la zona con acqua calda, lasciare in ammollo il piede sempre con acqua calda e bicarbonato che è anche antibatterico, una parte delle spine se ne verrà da sola, qualcuna dovranno aiutarsi con una pinzetta sterilizzata (basta metterla su una fiamma del gas). Quando, ormai, si è provato di tutto potrebbero mettere una pomata antibiotica e cortisonica, così da evitare le infezioni, che sono possibili, e così da ammorbidire ancora la cute con le spine residue sperando che si rimuovano.

Infine, un consiglio della dottoressa Montelli alle mamme su cosa portare in valigia, in partenza per le vacanze, come primo soccorso per i propri bambini.

Sicuramente un antidolorifico ed un antipiretico; una soluzione disinfettante, una pomata antibiotica ed antistaminica, e del ghiaccio secco: sempre utile in caso di caduta. In base alle esigenze particolari del bambino, poi bisogna portare quelle medicine che rispondono alle sue esigenze specifiche, ed alle sue patologie.

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