La funzione dei genitori
Una volta preso atto che, anche nei bambini, la rabbia è un’emozione “necessaria”, resta il problema della sua gestione da parte dell’adulto. Vero e proprio dilemma, che si snoda tra il rimprovero e la comprensione.
«La rabbia è un’emozione che fa parte dell’essere umano, ha una importanza evolutiva fondamentale: la funzione genitoriale a cui mamma e papà sono invitati ad assolvere è proprio quella di insegnare la gestione efficace del conflitto» chiarisce l’esperta.
«Innanzitutto, è importante comprendere e interpretare la rabbia come una modalità di comunicazione e relazione del bambino con il mondo esterno, senza giudizi o pregiudizi. Se intendiamo la rabbia e le sue manifestazioni come modalità di comunicazione di qualcosa che il bimbo fatica a comunicare (un malessere, un disagio), possiamo essere di aiuto e di sostegno nel momento in cui si trova appunto in difficoltà» ci spiega la dott.ssa Fumi.
«Chiediamoci anche se c’è stato qualche evento esterno, destabilizzante, traumatico e emotivamente importante, per il quale il bambino è possibile provi e manifesti sentimenti contrastanti e distruttivi. Alcuni esempi plausibili: la nascita di un fratellino, un trasloco, un lutto, una separazione, una malattia, il rientro al lavoro della mamma, la disoccupazione del padre…)» conclude l’esperta.