La Dermatite Atopica: cos’è, cosa si può fare.

È una patologia molto diffusa con un'incidenza in costante aumento, soprattutto nei paesi avanzati. Conoscerla è il primo passo per arginarne i fastidi.

Le cause della dermatite atopica non sono ancora conosciute. Sono coinvolte nella sua patogenesi diversi tipi di cellule e altri fattori quali le citokine e le immunoglobuline E.

È una patologia cronica della pelle caratterizzata da prurito, pelle secca, eczemi e lichenificazione della cute (quest’ultima causata principalmente dal grattamento della pelle).

Possono esserci periodi di completa remissione, in particolare durante l’adolescenza, seguiti da una ricomparsa all’inizio dell’età adulta.

La dermatite atopica è una malattia cronica. Non ci sono cure, ma solo terapie mirate al contenimento dei sintomi (che possono sparire per poi riapparire). La gravità della patologia può essere gestita contendo la secchezza della pelle, limitando il contatto con gli allergeni conosciuti ed adottando alcuni accorgimenti comportamentali (per esempio evitare ambienti polverosi, non esporsi troppo al sole, evitare il contatto diretto con fibre sintetiche e cercare di indossare indumenti di lino o cotone).

 

Dermatite Atopica nei bambini

Oltre la metà dei casi di Dermatite Atopica si presenta entro il primo anno di vita.

Nel lattante compare generalmente dopo il terzo mese, presentandosi con prurito e rossore localizzati prima al viso (fronte e guance) e poi al tronco, alle pieghe flessorie di avambracci e gambe.

Nel bambino più grande le gambe tendono a diventare più secche, interessando simmetricamente le pieghe del collo, i gomiti e le ginocchia.

La prima cosa da fare appena questi sintomi sono evidenti è affidarsi al pediatra, che deve sempre essere considerato come riferimento principale per tutte le problematiche di salute del bambino.

Evitare di grattarsi

Essendo il prurito il sintomo principale ci si gratta sperando di ricevere sollievo, ed è questo che causa le problematiche peggiori della dermatite.

Cosa può aiutare a resistere alla tentazione di grattarsi?

Mantenere una buona idratazione, vaporizzare acqua termale e rinfrescare la pelle spesso (il freddo anestetizza il prurito).

 

Quando le cure tradizionali non bastano

Una recente rassegna di 21 studi per un totale di quasi 7mila pazienti pubblicata sulla rivista Jama Dermatology suggerisce che l’integrazione con alcuni “nutrienti” potrebbe aiutare a ridurre le possibilità di sviluppare la Dermatite Atopica o quanto meno contenerne gli effetti.

Le evidenze più significative raccolte dagli autori della rassegna riguardano l’integrazione della dieta con probiotici, batteri «buoni» che contribuiscono a riequilibrare la flora intestinale.

Molto interessanti anche alcuni lavori italiani, coordinati da Lorenzo Drago, microbiologo dell’Università di Milano che dimostrano che alcuni probiotici, in particolare il Lactobacillus salivarius, sono capaci non solo di migliorare la dermatite atopica, ma anche di diminuire la presenza dello Stafilococco aureo nelle feci. Questo batterio è molto diffuso tra gli atopici e può complicare la dermatite, quindi il fatto che possa essere “allontanato” potrebbe avere ripercussioni positive».

(informazione pubblicitaria)

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