Allattare al seno, sì, no, però…

  • 31 12 2011

Allattare al seno fa bene a mamma e bambino. Eppure tante mamme desistono, per timori e difficoltà che, con un po’ d’informazione possono essere facilmente superati.

Le raccomandazioni dell’OMS sono chiare: quando è possibile, è bene allattare il bambino esclusivamente al seno fino ai sei mesi di vita. Diversamente da quanto comunemente si creda, infatti, quasi tutte le donne possono allattare al seno, solo in presenza di alcune patologie questo non è possibile.

I VANTAGGI PER LA MAMMA

I vantaggi dell’allattamento al seno sono molti, per la mamma e per il bambino. Intanto allattare al seno è economico e pratico: allattare al seno non costa niente; si può fare ovunque, senza bisogno di preparare, sterilizzare, preoccuparsi di trovarsi all’ora giusta nel posto giusto per scaldare il latte. E’ tutto lì e a portata di mamma e bambino. Non solo, allattare al seno aiuta il corpo della mamma a riprendersi dopo il parto: la produzione di ossitocina, provocata dalla suzione del neonato,  aiuta l’utero a tornare alla sua dimensione normale.

Il latte materno favorisce l’immunizzazione del bambino. E’un latte ricchissimo, pieno di tutte le sostanze nutritive indispensabili per la crescita del bambino e capace di adattarsi alle sue esigenze: vitamine, ferro, sali minerali, grassi, proteine, carboidrati, acqua e fluoro. Per non parlare dei vantaggi emotivi per il bambino: succhiare il latte della mamma attaccato al suo seno, favorisce lo sviluppo emotivo del bambino

Il meccanismo dell’allattamento al seno è molto affascinante ed è il risultato dell’interazione mamma-bambino. E’ importante che il bambino prenda in bocca anche l’areola e non solo il capezzolo: Quando il bimbo prende in bocca capezzolo e areola e succhia, tramite le terminazioni nervose del capezzolo, viene stimolata l’ipofisi, una ghiandola che secerne la prolattina, che a sua volta stimola le ghiandole mammarie a produrre altro latte. Il primo latte che esce dal seno è quello più leggero, meno ricco di sostanze nutritive che invece sono concentrate nell’ultimo latte.    

COME PREPARARSI

Allattare al seno richiede una piccola preparazione, mentale e fisica. E’ molto utile seguire un apposito corso (potete rivolgervi direttamente alla vostra ostetrica, o al pediatra di base o in ospedale) per imparare a conoscere quali sono le posizioni corrette in cui tenere il bambino, quali possono essere i problemi più comuni, e i loro rimedi. E’ anche importante sapere che l’allattamento è un momento molto speciale tra mamma e bambino che richiederà del tempo dedicato. Molte donne si sentono sopraffatte da questo nuovo compito. Se potete, organizzatevi in modo da prevedere un aiuto in casa al momento della nascita, da parte di una mamma o di una collaboratrice familiare, per liberarvi di tutti gli impegni domestici e concentrare le vostre energie nell’accudimento del bambino.

A RICHIESTA O A ORARIO

Le scuole di pensiero sono essenzialmente due: l’allattamento può essere a richiesta o ad orario, ogni tre ore. La natura vuole che dopo un primo periodo di assestamento in cui il neonato può richiedere il latte anche ogni ora, naturalmente si assesti su una poppata ogni due ore e mezzo, tre: dipende dalla fame e dalle esigenze di ogni bambino. Senza trascurare le esigenze della mamma, è bene cercare di assecondare il ritmo del bambino.

GLI OSTACOLI INIZIALI DELLA MAMMA E DEL BAMBINO

Spesso, all’inizio dell’allattamento si incontrano dei piccoli ostacoli. Tra questi vi è la nascita del bambino tramite parto cesareo: spesso le mamme che hanno partorito con il cesareo sono più doloranti e fanno fatica ad attaccare immediatamente il bambino al seno: il sostegno del papà o di un’altra figura di riferimento è di grande aiuto per superare la difficoltà.

Un altro ostacolo abbastanza frequente è il ricovero del neonato per ittero. In questo caso, può essere utile tirasi il latte con un tiralatte e poi somministrarlo al bambino, seguendo le indicazioni del personale medico.

"L'ALLATTAMENTO E' UN GIOCO BASATO SULLA FIDUCIA"

Purtroppo non tutte le mamme lo sanno. Eppure, l’allattamento al seno è proprio “un gioco basato sulla fiducia”, come sostiene il famoso pediatra americano W. Sears: l’allattamento al seno è un gioco tra mamma e bambino, che non vuole stress e che si impara stando insieme, senza interferenze esterne.

TUTTE LE MAMME POSSONO ALLATTARE

Solo in rari casi, in presenza di alcune gravi patologie, le mamme non possono allattare. Non esistono mamme che hanno poco latte come comunemente si dice. Esistono mamme stanche o stressate che inibiscono involontariamente la produzione di prolattina, l’ormone che favorisce la produzione di latte. Basta rimuovere la causa dello stress e rilassarsi, l’allattamento potrà continuare, anche meglio di prima.  

L'ANGOLO DELL'ALLATTAMENTO

Un buon allattamento è basato sulla fiducia che abbiamo in noi stesse e nella relazione con il nostro neonato che saprà farci capire, senza parlare, di cosa ha bisogno. L’allattamento non è a comando, richiede tempo e relax, soprattutto all’inizio. Una buona idea può essere quella di preparare in casa un angolo dell’allattamento, dedicato a voi e a vostro figlio, in cui rifugiarvi quando è il momento di allattare. Telefoni spenti, una poltrona confortevole, un cuscino per appoggiare il neonato, un piccolo asciugamano, una luce soffusa e l’angolo è pronto.

AVRA' MANGIATO A SUFFICIENZA? HO ABBASTANZA LATTE?

Il mio bambino avrà mangiato abbastanza? Ho abbastanza latte per lui? Sono i dubbi che assalgono ogni neo mamma. La preoccupazione di non farcela spesso è tanta. Se sentite il riflesso di suzione del bambino durante la poppata, se dopo aver mangiato si addormenta serenamente e se cresce ogni settimana, non avete motivo di preoccuparvi. In caso di dubbio però non esitate a contattare un esperto dell’allattamento, che sia la vostra ostetrica o il pediatra, purché disponibile e favorevole all’allattamento.

Allattare al seno può presentare dei piccoli incidenti di percorso, causati da piccole anomalie fisiche, come i capezzoli rientranti, oppure dai morsetti che il neonato può dare al seno della mamma, causando delle piccole ma dolorose lesioni, o ancora le ragadi ai capezzoli, l’ingorgo mammario o la mastite. In presenza di tutti questi piccoli incidenti, le mamme tendono a smettere di allattare, perché fa male, è doloroso e faticoso. Eppure sono tutti problemi che possono essere risolto con un aiuto mirato che vi permetterà di continuare ad allattare, meglio di prima. Non esitate a rivolgervi ad un esperto dell’allattamento.  

LE POPPATE NOTTURNE

Ci sono dei piccoli amanti della vita notturna che amano molto mangiare la notte. Gli insaziabili rischiano di sfinire anche le mamme più motivate. L’importante è resistere e capire, con l’aiuto del pediatra, se c’è qualche problema. Poi c’è l’aiuto del papà, preziosissimo per cercare di recuperare il più possibile le ore di sonno perduto.

TIRALETTE

Tiralatte si, oppure no? Se ne parla bene e male. Estremamente pratico, consente di conservare il latte e congelarlo perché qualcuno possa darlo al bambino in vostra assenza, quando avrete ripreso a lavorare o se volete uscire una sera con il vostro compagno. Può essere di grande aiuto nel caso di ingorgo mammario, l’importante è che siate rilassate e vi troviate a vostro agio. In caso di dubbio, parlatene con il vostro pediatra o l’ostetrica, che saprà consigliarvi al meglio.

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