L’ORGANIZZAZIONE
Nel caso del parto a domicilio la casa non può essere distante più di 30 minuti dall’ospedale. Attraverso le reti territoriali è possibile contattare le professioniste più vicine a dove si abita: fin dal primo giorno di gravidanza la donna è seguita da due ostetriche, che diventeranno presenze di fiducia durante l’arco dei nove mesi d’attesa. Una volta avvenuto il parto, l’ostetrica visita la madre e il bambino per un’ulteriore decina di giorni, ma il rapporto non si interrompe del tutto perché attraverso le attività proposte dalle case maternità si continua a rimanere in connessione, sperimentare corsi e laboratori, intraprendendo un processo di crescita del bambino e della madre, destinato a proseguire giorno dopo giorno. Diversi Paesi, fra cui Olanda e Gran Bretagna, scoraggiano la tendenza a medicalizzare una gravidanza nel caso in cui non siano emerse complicazioni: in Italia questo approccio è ancora un lusso, perché per richiedere l’assistenza delle ostetriche è necessario muoversi nel settore privato. Quanto costa un parto naturale? Fra i 2000 e i 3000 euro. Regioni come Marche, Piemonte, Marche e Lazio offrono un rimborso parziale: l’Emilia Romagna rimborsa 1540 euro, da richiedere entro la 35esima settimana di gravidanza. Oltre al problema economico, la questione è culturale, eppure, al di là della scelta, che deve rimanere libera e personale, rendere partecipe il proprio partner di questo momento speciale, essere trattata con la dovuta attenzione e cura, venire rassicurata sul proprio ruolo e aiutata per una donna dovrebbe essere, ed è, un diritto inalienabile: ricordiamocelo.