TU AMI VIAGGIARE?Il primo viaggio da soli: una tappa importante, che segna un ulteriore passo sulla

TU AMI VIAGGIARE?
Il primo viaggio da soli: una tappa importante, che segna un ulteriore passo sulla strada dell'autonomia. Prova a masticare il concetto: già solo l'idea ti spaventa? Provare paura per le persone che amiamo è un'emozione naturale e certamente immaginare un figlio in un posto sconosciuto può dare ansia. Il mondo è fatto di pericoli… e anche di luoghi bellissimi, incontri speciali, persone gentili: sono tantissime, soprattutto quando noi ci comportiamo con gentilezza verso gli altri. Ecco il primo nemico da combattere: i nostri pregiudizi e le paure che confondono i rischi reali rispetto ai pericoli che sentiamo tali. Da un recente rapporto sullo Spazio economico europeo emerge che, a differenza degli italiani, nell'Europa del Nord si viaggia di più: sono più frequenti i viaggi da soli, donne comprese. Dalla Scandinavia al Regno Unito è prassi normale per i ragazzi fra 14-19 anni passare l'estate a lavorare in un Paese straniero, viaggiare insieme agli amici o per un'esperienza alla scoperta del mondo. Di frequente si inizia da bambini, con il campeggio o il campus estivo, già a 5-6 anni, nel momento in cui i piccoli si sentono pronti. Anziché attendere con ansia il momento in cui ti chiederà di poter partire senza di voi, inizia a lavorare sulle tue paure e rifletti su quale immagine del viaggio (e del mondo!) coltivi dentro di te.

Adolescenti: a che età il primo viaggio da soli?

Come aiutare i figli a viaggiare e fare scelte intelligenti per la propria vita

Grazie a un’educazione consapevole è possibile allenare il senso di responsabilità e il pensiero critico. Diventare adulti significa imparare a fare scelte sulla base di nostri bisogni, ecco perché è importante stimolare i figli, fin da piccoli, all’ascolto delle emozioni.

Le paure di una mamma

AFFRONTA LE TUE PAURE
Se vedi pericoli ovunque, non è detto che tuo figlio debba fare altrettanto. Puoi scegliere di abbandonarti al terrore completo e sobbalzare ogni volta che suona il telefono, in attesa di una cattiva notizia, oppure puoi decidere di ascoltare le tue emozioni profonde e, con pazienza, iniziare a lavorarci. Può essere che tu stessa sia vittima di un’educazione rigida, che ti ha fatto crescere con tante paure e insicurezze. Soprattutto quando abbiamo a che fare con un figlio adolescente è fondamentale avere il coraggio di togliersi la maschere e ammettere ciò che fa parte del nostro lato più vulnerabile. Spiega le tue paure e trova un compromesso. Per esempio, puoi chiedere di avvertirti con uno squillo quando deve affrontare un lungo tratto in motorino. Come ricorda una famosa citazione di Lao Tzu «Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo». Prima di iniziare a viaggiare da soli, esistono piccoli passi in grado di stimolare un figlio verso un’autonomia sempre più completa.

Aiutiamoli a essere autonomi fin da piccoli

PICCOLI VIAGGIATORI SI DIVENTA
Fin da piccolo abitua tuo figlio a imparare a gestire la sua libertà. Se a vent’anni sogniamo la vacanza on the road, salire o scendere una scala per un bambino di due anni è un traguardo importante. Non si cresce all’improvviso, ma gradualmente, giorno dopo giorno. Lascia che vada avanti lui per primo: i bambini amano essere indipendenti. Anziché ostacolarlo o fare al posto suo permetti che sia lui a ordinare la sua pizza, andare a pagare il gelato o comprare quello che manca, magari al negozietto sotto casa. Le prime esperienze di autonomia nascono nella vita di tutti i giorni. Gradualmente subentreranno una vacanza con i nonni, la notte a dormire dal compagno di classe o il week end con gli amici, nei ritmi e nelle modalità che il piccolo sente.

Alla scoperta del mondo... con attenzione

QUESTIONE DI ATTENZIONE
Quando un bambino viene educato fin da piccolo a fare scelte autonome impara a osservare il mondo che lo circonda, misurarsi con i propri limiti, individuare le fonti di pericolo. Anziché vivere in un’ansia generalizzata o percepire il mondo come un luogo pericoloso, è fondamentale rendere un figlio consapevole. Fare attenzione non significa solo rendersi conto dei pericoli, bensì imparare a osservare le persone e le cose che vivono intorno a noi. Quando facciamo caso a cosa succede nel mondo possiamo aiutare e ricevere aiuto: gli altri diventano presenze vive anziché il contorno sfocato della folla. Insegna ai tuoi bambini a vedere se intorno c’è qualcuno che ha bisogno di una mano, osservali mentre camminano e aiutali a sviluppare attenzione, concentrazione, osservazione.

A che età il primo viaggio da soli? Dipende!

IL PRIMO VIAGGIO
L’età giusta per il primo viaggio da soli… non esiste! Innanzitutto dipende dal carattere e dal contesto, oltre che dal significato che diamo all’esperienza. La prima esperienza di viaggio da soli in realtà è la conclusione di un processo lungo anni. Dalle vacanze con i nonni o una figura di famiglia, utili per un primo distacco dolce, si passa al salto successivo, che un tempo era rappresentato dalle colonie estive e oggi prende la forma del campeggio o dei campus estivi. La scuola all’estero, per due settimane o un semestre, il week end con i genitori di altri amici o un’esperienza di viaggio solidale possono stimolare la voglia di viaggiare da soli, costruendo un atteggiamento indipendente e sicuro. Nel momento in cui un figlio mostra la sufficiente consapevolezza e serietà è il sintomo che i presupposti giusti ci sono: è importante considerare che ogni figlio è diverso e può avere bisogno di tempi differenti. Forse quelli a cui mancherà sempre la sufficiente preparazione sono… i genitori! Per te sarà sempre il piccolo di famiglia, nonostante tutto. Stringi i denti, accetta la paura e… sorridi di fronte alla sua partenza. Per esplorare il mondo, e la vita, i ragazzi hanno bisogno di sentire sopra a ogni cosa la nostra immensa fiducia nelle loro potenzialità, come figli e in quanto persone, autonome e consapevoli.

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