Depressione e adolescenza: il male oscuro e l'età della spensieratezza sembrano essere due mondi p

Depressione e adolescenza: il male oscuro e l'età della spensieratezza sembrano essere due mondi paralleli e lontani. Invece questa malattia dell'anima può colpire fin dalla giovanissima età e proprio per le caratteristiche specifiche dell'adolescenza essere confusa con altro: un malessere quasi "fisiologico", una mancanza della piena maturazione psicologica. Invece la depressione può colpire gli adolescenti e i genitori devono essere pronti a coglierne i segnali. Abbiamo rivolto al Prof. Roberto Pani, psicoterapeuta e docente di psicologia clinica presso l'Università di Bologna, le principali domande che possono aiutare un genitore a capire se il proprio figlio sia effettivamente ammalato o stia attraversando una fisiologica crisi adolescenziale.

Quali sono i sintomi della depressione adolescenziale?
Sono simili a quelli che si manifestano negli adulti depressi: umore nero, profonda melanconia, apatia, pensieri negativi, difficoltà ad appassionarsi alle attività che prima si trovavano interessanti, scarso entusiasmo, bassa autostima ecc. "Ma ciò che connota la depressione degli adolescenti è la tendenza alla chiusura e all'anti-socialità - precisa il Prof. Roberto Pani - suggerisco quindi di prestare attenzione al fatto se il ragazzo non esce con nessun amico o si rintana tutto il giorno nella sua stanza, rifugiandosi nella musica dal sound triste oppure nelle chat con sconosciuti". Persino l'ingenuo tentativo di chiedere aiuto alla rete attraverso tutti quei siti di domande e risposte può indicare che qualcosa non va. "Questi siti non aiutano l'adolescente ma rischiano di confondergli ancora di più le idee".

E quali sono i sintomi collaterali?
Uso di droghe, sessualità precoce in modo sconsiderato, cioè senza alcun rispetto del proprio corpo, ritmi sballati, sonno prolungato o, al contrario, tendenza vivere la notte, aggressività soprattutto verso i genitori (ritenuti colpevoli di tutto), autolesionismo, ossessione per il peso (soprattutto per le femmine), possibili disturbi alimentari. "Naturalmente si tratta di sintomi "associati" alla depressione adolescenziale che possono manifestarsi singolarmente oppure essere del tutto assenti".

Quali sono le manifestazioni tipiche dell'adolescente depresso?
Essendo l'adolescente ancora molto inserito in famiglia, tenderà ad attribuire la colpa del suo malessere ai genitori (anche se questi sono stati i migliori del mondo). "Il ragazzino o la ragazzina che soffrono contesteranno tutto ciò che gli verrà proposto dalla madre o dal padre, comprese le gite, i regali, i viaggi ecc.: tutto sarà visto negativamente perché niente riesce a farlo stare meglio - precisa il Prof. Pani - naturalmente si tratta di percezioni spesso falsate da parte dell'adolescente depresso, che si sente incompreso a prescindere dalla "giustezza" dei tentativi di aiuto genitoriali".

Depressione e adolescenza: sintomi e cure

  • 15 12 2015

L'esperto ci spiega come riconoscere un adolescente depresso e cosa devono fare i genitori se il figlio viene colpito dal mal di vivere

Prima di affrontare un discorso sull’adolescenza va specificato che, per motivi culturali e sociali, la delicata età di passaggio si è allargata, abbracciando un range che va dai 15 ai 20 anni circa. “Le problematiche psicologiche che fuoriescono da questa fascia di età sono specifiche dei bambini o degli adulti – precisa il Prof. Roberto Pani, psicoterapeuta e docente di psicologia clinica presso l’Università di Bologna.

È bene sapere poi che la depressione adolescenziale ha caratteristiche simili a quella degli adulti ma con alcune differenze che rimandano alla contraddittorietà propria dell’età critica: da un lato si manifesta con chiusura e isolamento; dall’altro con ribellione e aggressività. In alcuni casi, possono associarsi comportamenti a rischio come uso di droghe, iper-sessualità precoce, dipendenze varie, ossessione verso il peso.

“La buona notizia è che, rispetto al male oscuro degli adulti, si cura più facilmente e in minor tempo, proprio in virtù dell’età evolutiva dell’adolescente”. Un adolescente depresso, insomma, non è destinato a restare tale da grande.
Per saperne di più, sfoglia la gallery con i suggerimenti dell’esperto.

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La depressione dell'adolescente può essere mascherata?

“Certo – asserisce l’esperto – non è detto per esempio che l’adolescente depresso abbia un basso rendimento scolastico o sia completamente distratto a scuola.
A volte, in questa fase delicata la depressione può essere mascherata da uno studio matto e disperatissimo per dirla con Leopardi, che però è “compensato” da attività antisociali“. In altri termini, il ragazzino preferisce concentrarsi nella performance scolastica per ottenere buoni vuoti piuttosto che ritemprarsi con lo sport, le uscite pomeridiane o serali con gli amici tra una pausa e l’altra dei compiti a casa.
“In quest’ottica, lo studio intenso può essere interpretato come il tentativo di superare la depressione da cui l’adolescente si sente avvolto – continua l’esperto – è come se volesse fare qualcosa di “grandioso” (attraverso per esempio il perfezionismo, il bel voto, la soluzione dell’enigma matematico) per dire a se stesso che può farcela. Ma queste forme di difesa, seppur animate da buone intenzioni, sono destinate a fallire perché i successi scolastici non sono sufficienti a farlo stare meglio“. Potrebbero effettivamente aumentargli l’autostima, ma per breve tempo.
“La depressione – se c’è realmente – prevale sulla buona volontà”.

Come distinguere una crisi adolescenziale da una depressione

Un adolescente può definirsi depresso se i tratti critici dell’età di passaggio sono particolarmente accentuati e duraturi. “Alcuni eventi traumatici, inoltre possono turbare in modo particolarmente violento l’adolescente che, per motivi di età, è troppo giovane per essere messo a contatto con lutti, tragedie, malattie ecc. e questo è del tutto normale – spiega lo psicologo clinico – questi eventi sono tutti fattori che possono scatenare una depressione reattiva: bisogna preoccuparsi se questa dura più di 2 mesi”.
Le cose si complicano invece se il ragazzo manifesta malessere, anche in assenza di traumi…

Cause della depressione adolescenziale

Come per tutte le patologie psicologiche non si possono individuare delle cause precise: “A volte la depressione adolescenziale può dipendere da un trauma, come sottolineato prima; altre dalla difficoltà di accettare il proprio corpo che cambia (e questo è più palese probabilmente nelle ragazze); altre ancora da una sensibilità particolarmente spiccata che porta a vedere tutto negativo – precisa lo psicologo clinico Pani – quello che è certo è che la depressione adolescenziale può manifestarsi anche quando va tutto benissimo e il ragazzo vive in un contesto familiare sano, educato, agiato, ma… nonostante tutto accusa il mal di vivere“.
In alcuni casi, possono esserci inoltre delle cause ormonali che influiscono sull’umore.

Adolescenti depressi: cose deve fare un genitore?

“Innanzi tutto, non negare che il proprio figlio prova un disagio, anche se è difficile ammetterlo, lo riconosco – suggerisce l’esperto – ma nemmeno autocolpevolizzarsi in modo critico: un adolescente non è depresso “per colpa” dei genitori”. Spesso accade che lo sia e basta.
È sbagliato far finta di nulla o pensare “è impossibile che mio figlio sia depresso”. Per il benessere dell’adolescente è molto importante che un genitore si sforzi di non proiettare su di lui i propri desideri di avere un figlio perfetto.
“Meglio domandarsi senza ossessione se il proprio modello educativo di genitore può avere involontariamente lanciato qualche messaggio contraddittorio, ad esempio: “Ti voglio bene, ma è pesante crescerti e averti sempre tra i piedi”.

Oltre che rispettare il malessere del proprio figlio, il genitore deve accettare il fatto che alcuni “elementi imprevedibili” possano avere avuto il sopravvento sul percorso di crescita, nonostante l’educazione impartita sia stata corretta. Ecco perché il senso di colpa genitoriale non ha senso.
Cosa fa male all’adolescente?
Il non essere preso in considerazione nel suo disagio, la minimizzazione, il non accorgersi della sua sofferenza, il mancato rispetto del suo malessere. “Uno dei luoghi comuni duri a morire è che la depressione non colpisce l’adolescente bello, ricco, intelligente, il quale non può – per definizione – intristirsi. E ciò rende ancora più insopportabile il fatto di sentirsi depresso“.

Come si cura la depressione adolescenziale?

Attraverso la psicoterapia, rivolgendosi possibilmente ad uno psicologo specializzato nelle psicopatologie dello sviluppo.
“La buona notizia è che, a differenza degli adulti, la depressione adolescenziale è relativamente più “semplice” da curare, proprio in virtù dello sviluppo psicologico continuo che caratterizza la psiche dell’adolescente per motivi fisiologici – rassicura Pani – Di solito in un massimo 2 anni, la depressione adolescenziale passa.
“Per motivi legati alla crescita, i ragazzi vivono situazioni psichiche dinamiche che li porteranno a superare i momenti di disagio, ovviamente se supportati da una buona psicoterapia di sostegno. La farmacologia di solito non è indicata, a meno che non si tratti di casi gravi, ma sarà il medico, specialista in psichiatria, a stabilirlo”.
No al fai da te, dunque, e nemmeno a trascurare il problema.

Depressione adolescenza: cosa deve sapere un genitore

La depressione adolescenziale passa o è destinata a tornare in età adulta?
“Se affrontata, passa, certo, anche se per correttezza di informazione è bene sapere che un ex adolescente depresso è più incline a ricadere nel male oscuro da adulto”. Non solo l’aiuto dello psicologo è utile, ma lo è anche l’incoraggiamento ad intraprendere attività sane possibilmente all’aria aperta e in compagnia di amici “allegri”. Le situazioni di disagio non passano da sole, in modo automatico, pensando che la crescita e il tempo facciano superare tutto!
E se la depressione adolescenziale non viene affrontata?
Può peggiorare! “È sbagliato immaginare che crescendo passi tutto col tempo e, senza spaventare nessuno, bisogna sapere che non sono rari i suicidi in età giovanissima“.
È genetica?
“No, non esiste il gene della depressione, salvo il fatto non ci siano serie malattie neurologiche, ma entriamo in un altro campo più complesso – spiega l’esperto – quello che possiamo dire è che il mal di vivere si può instaurare su una base costituzionale dove ci sia la predisposizione ad affrontare la vita con “fatica”. In altri termini, è molto più probabile che il ragazzino apprenda in famiglia delle modalità depressive di reazione alle difficoltà, perché le ha viste “fare” dal padre o dalla madre, ma la depressione non è senz’altro ereditaria”.
Le amicizie sono influenti?
Sì e no: alcune amicizie negative possono scatenare un disturbo depressivo, ma di certo non ne sono la causa. “Se l’adolescente è tutto sommato una persona positiva, a mano a mano che supererà il suo disagio depressivo, sarà portato ad allontanarsi dalle amicizie che avverte lo stiano portando sulla cattiva strada” – conclude lo psicoterapeuta Pani.

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