mio figlio guarda i film porno

Può aver fatto tutto da solo o seguito l’esempio dei compagni. Comunque sia, scoprire che il “cucciolo di casa” ha visitato qualche sito vietato ai minori, ammettiamolo, è uno shock.

«La curiosità per il sesso, a partire dalle medie, è normalissima» esordisce Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva. «Il punto è che, oggi, è facile accedere a immagini molto forti, scene estreme che turberebbero un quarantenne, figuriamoci un ragazzino. Tocca a noi genitori parlarne e dare ai figli strumenti e regole per evitare che la loro “educazione all’affettività” si formi a partire proprio da questi video». Ecco come.

Figli adolescenti e pornografia in rete: come comportarsi

Un ragazzino delle medie su due ha già visto video hot. Ma punirlo, dicono gli esperti, sarebbe inutile. Ecco come affrontare l’argomento

Parla a tuo figlio partendo dalle emozioni

Cosa fare quando sulla cronologia del pc si trovano link a luci rosse, anzi rossissime? «Affrontare subito la cosa: rimandare vuol dire lasciare un figlio da solo con i suoi turbamenti» consiglia l’esperto. «Basta trovare un momento tranquillo e avere uno stile diretto ma, allo stesso tempo, interlocutorio. Come: “Ho visto il video che hai guardato. Se ci ripensi, come ti senti? Provi disagio?”».

Spostare l’attenzione sulle emozioni, addirittura chiedere al ragazzino di quantificare “da 1 a 10” quanto si è sentito coinvolto, è molto importante. Perché lo aiuta a riflettere sugli effetti di certe immagini senza farlo sentire giudicato.  In più gli permette, man mano che ne parla, di togliersi un peso. Così  capirà che parlare con i genitori fa bene: a quell’età è importantissimo  rafforzare il legame puntando sulla fiducia».

Non colpevolizzare i figli per aver visto filmati hard

L’ideale, se possibile, è che il papà parli con il maschio e la mamma  con la ragazzina. «È più facile aprirsi e sentirsi compresi se c’è una complicità di genere» continua l’esperto.

«Il papà,per esempio, ha la credibilità necessaria per spiegare che il cervello maschile è molto “visivo” , cioè più eccitabile dalle immagini che non,  per esempio, dalle parole. E può sottolineare che questo capita anche a  lui. Ma, allo stesso tempo, spiegherà che la pornografia inquina la  visione della realtà ed è molto lontana dalla sessualità:  tra un uomo e una donna ci devono essere soprattutto intimità, rispetto  e dialogo. La mamma, invece, può dire alla ragazzina che certi  contenuti disorientano, creano confusione, trasmettono  l’idea che il sesso sia sopraffazione o sottomissione, una performance  ginnica e una questione di misure. Non sottovalutiamo l’impatto che può avere, su una ragazzina, il corpo da bambola siliconata di una pornostar».

Dare regole chiare ed essere genitori coerenti

Poi, però, si deve guardare avanti e dare fiducia. «Le punizioni sono inutili» conclude l’esperto.

«Basta chiarire che in casa certi contenuti non sono ammessi e che da lui ci si aspetta il rispetto delle regole. Naturalmente, prima o poi, il ragazzo proverà a trasgredirle. Ma saprà di non avere l’approvazione dei genitori: la differenza è sostanziale. Aggiungo però che mamma e papà devono, a loro volta, fare attenzione a quello che hanno nei loro pc e tablet: ai miei pazienti suggerisco sempre di guardare il proprio profilo facebook con gli occhi dei figli. Perché se i ragazzi vedono che i grandi si scambiano con gli amici immagini o vignette volgari, si sentono presi in giro. E non si fidano più».

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