Esiste (purtroppo) da tempo la credenza che tutto ciò che è industriale faccia male e che se un ci

Esiste (purtroppo) da tempo la credenza che tutto ciò che è industriale faccia male e che se un cibo non è biologico allora è ogm. In realtà non è proprio così e quando si parla di cibo e alimentazione bisogna partire da uno sguardo attento alle fonti e, soprattutto, stare alla larga da quelle che sono soluzioni troppo semplicistiche o, al contrario, troppo estremiste.Vediamo le differenze tra gli omogeneizzati autoprodotti e quelli industriali, se è possibile prepararli in casa e quali sarebbero i vantaggi o gli svantaggi...

Gli omogeneizzati per bambini sono sicuri?

Svezzamento: i dubbi delle mamme sugli alimenti più sani

Perché gli omogeneizzati industriali non devono essere demonizzati?

Sicuri dal punto di vista igienico, esenti da additivi, coloranti e conservanti, calibrati sotto il profilo nutrizionale, sono un validissimo aiuto nella fase dello svezzamento e, per questo, trovano ampi consensi sia da parte delle mamme sia da parte dei pediatri. Ma la domanda che più spesso noi mamme rivolgiamo al pediatra è: questi omogeneizzati sono validi, dal punto di vista nutrizionale, tanto quanto la carne fresca, cotta e frullata in casa? Va premesso che, anche se è vero che dal quarto mese in poi il lattante ha un apparato gastrointestinale più maturo che può accettare cibi solidi è importante rispettare le indicazioni dell’OMS che consiglia di non cominciare lo svezzamento prima dei sei mesi d’età. Oltre a questo, però, è altrettanto vero che, anche cominciando lo svezzamento a sei mesi, i cibi che vengono proposti al bambino, devono presentarsi nella forma più digeribile possibile.

Differenze tra omogeneizzati industriali o preparati in casa

La carne utilizzata per gli omogeneizzati deve essere molto magra e omogeneizzata. La carne magra contiene un tessuto connettivo più fine che con la omogeneizzazione si frantuma in fibre piccolissime. Più piccole sono le fibre più alta è la digeribilità. Nella preparazione casalinga, invece, la frantumazione risulta più grossolana rispetto a quella industriale. Ecco perché soprattutto nei primi mesi è consigliabile la somministrazione di omogeneizzati pronti certamente più digeribili. Inoltre si ha la garanzia assoluta contro il rischio tossicologico di anabolizzanti, farmaci e pesticidi. E questa garanzia arriva prima di tutto dalla legge. Il settore degli alimenti per l´infanzia è regolato dal decreto legislativo n. 111 del 27/1/92 in cui è stata recepita la direttiva CEE 398 del 1989. Questo decreto oltre a inglobare gli alimenti per l´infanzia tra i “prodotti alimentari destinati a un´alimentazione particolare”, ribadisce che la produzione e l´importazione di tali prodotti è soggetta all´autorizzazione del Ministero della Sanità.

Sono previsti inoltre programmi di vigilanza annuale coordinati dall´Istituto Superiore di Sanità. Infine la produzione e il confezionamento devono essere effettuati in stabilimenti autorizzati espressamente dal Ministero della Sanità. Gli stessi produttori comunque hanno adottato una metodica di controllo della qualità che coinvolge l´intero processo produttivo. Scelta dei campi e dei pascoli più idonei, preferenza alle tecniche di coltivazione biologica che non usano pesticidi e diserbanti, allevamento che evita l´uso di qualsiasi sostanza auxinica. Ne risultano delle materie prime sostanzialmente esenti da rischi tossicologici.Negli omogeneizzati autoprodotti, si può correre il rischio di non rispettare alcune norme igieniche e di sterilizzazione oltre che quelle di controllo della provenienza della carne.

Perché gli omogeneizzati devono essere confezionati nel vetro

L’utilizzo dei vasetti in vetro ha una motivazione precisa che riguarda l’igiene: solo il vetro infatti, può subire il processo di sterilizzazione a cui vengono sottoposti i vasetti dopo essere stati riempiti e sigillati. Questo processo di sterilizzazione, che avviene a temperature altissime, garantisce che il prodotto ottenuto sia sterile, cioè esente da contaminazioni microbiche. In secondo luogo, il vetro sopporta il raffreddamento successivo al processo di sterilizzazione, e viene creato il vuoto nello spazio che prima era occupato dal vapore. L’omogeneizzato a questo punto è è sottovuoto e può mantenere inalterato nel tempo il valore nutritivo, senza bisogno di aggiungere conservanti chimici. In ultimo, il vetro non cede componenti lasciando inalterato l´alimento che contiene.

Omogeneizzati Bio o non Bio?

Come riconoscere gli omogenizzati derivati da colture e allevamenti biologici? Recentemente sono stati immessi sul mercato alimenti biologici per l’infanzia per rispondere in modo concreto alle attese di molti genitori che per i loro figli vogliono alimenti biologici garantiti. L´alimento biologico per l´infanzia risponde, oltre ai controlli esercitati dagli enti di certificazione, alla normativa n. 128 del 7/4/99 che stabilisce i requisiti minimi per gli alimenti a base di cereali per lattanti e bambini fino a tre anni di età. I prodotti biologici per l’infanzia sono in vendita sia in farmacia, sia nei supermercati e sono riconoscibili perché riportano in etichetta la dicitura “bio” e il marchio di garanzia “bioagricert”. La certificazione è un marchio apposto sull´etichetta di un prodotto biologico che dichiara e garantisce al consumatore la qualità del prodotto stesso, rilevata da controlli molto severi e rigorosi sui metodi di coltivazione, lavorazione e conservazione.

Le regole da rispettare in cucina per utilizzare gli omogeneizzati

Che si tratti di pesce o carne, se somministrati da soli vanno prima riscaldati leggermente a bagnomaria, cioè immergendo il recipiente senza tappo in acqua calda. Se invece vengono aggiunti alla pappa o al brodo di verdura già caldo non serve alcun riscaldamento. Le verdure si possono utilizzare in due modi: o come contorno o per preparare un brodo di verdura. Nel primo caso si riscalda il vasetto a bagnomaria, nel secondo caso si aggiungono semplicemente all´acqua calda. È importante che la dose di omogenizzato da dare al piccolo venga travasata nel piatto con un cucchiaino pulito e non prelevata man mano direttamente dal vasetto: il resto del prodotto non utilizzato e non inquinato si può somministrare nel pasto successivo purché venga conservato in frigorifero nello stesso vasetto ben richiuso per non oltre 24 ore. Per l’uso del forno a microonde basta seguire queste semplici regole: travasare in un contenitore da microonde solo la quantità di omogeneizzato da somministrare; coprire con un foglio di cellofan per microonde e usare una potenza bassa; mescolare bene e controllare la temperatura prima di dare l´alimento al bambino. È sconsigliabile scaldare il prodotto direttamente nel vasetto di vetro perché l´acqua contenuta nella carne si scalda più in fretta delle proteine e dei grassi e si possono creare sacche di vapore e conseguenti schizzi bollenti che potrebbero rompere il vasetto.

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