Dalla scuola materna alle elementari


Dalla scuola dell’infanzia alle elementari: un passaggio delicato

Il passaggio dall'ambiente materno della scuola dell'infanzia a quello delle elementari, non è sempre facile. Soprattutto per le mamme. Fiducia è la parola chiave per affrontarlo

Il passaggio dalla scuola materna alla scuola primaria, genera spesso una tale ansia da coinvolgere tutti i membri della famiglia in un turbinìo di emozioni. Infatti, alla sola idea che i bambini possano lasciare il rassicurante grembo della scuola dell’infanzia, per lanciarsi in una nuova e performante avventura, può destabilizzare mamme e papà.

Insomma, il pulcino che fino a qualche tempo prima era protetto e accolto nel rassicurante (anche se non per tutti) grembo della scuola materna e del gioco, ora è catapultato verso una dimensione completamente diversa in cui gli insegnanti si aspettano qualcosa da lui, con nuovi compagni e addirittura con un giudizio che lo attende.

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Gestire il passaggio a partire dai genitori

Premettendo che questo passaggio è toccato davvero a tutti, esso è pensato (nelle modalità) per essere il più possibile graduale e per azzerare sul nascere ipotetici traumi.

In primis, quindi, mamma e papà dovranno entrare in un mood positivo e rassicurante per il bambino, avendo fiducia in lui e nelle sue risorse naturali che gli permetteranno di adattarsi a nuove e stimolanti situazioni che favoriranno la sua crescita. Inoltre è bene che i genitori abbiano fiducia nel corpo insegnanti. Infatti, saranno gli stessi docenti a preparare e costruire, con il tempo, un contesto ideale per l’apprendimento e la crescita emotiva dei piccoli.

Vivere il cambiamento come un’esperienza positiva

In età adulta, si tende spesso a concepire il cambiamento come un’esperienza rischiosa, pericolosa. Come un modo di lasciare tutto ciò che è stato per qualcosa di nuovo e ignoto. Lo stesso atteggiamento si adotta, consapevolmente o inconsciamente, con i propri figli. E questo tipo di attitudine non risparmia, ovviamente la scuola e il passaggio da un ciclo scolastico a un altro.

Invece, secondo il parere degli esperti, il cambiamento fa più paura agli adulti che ai bambini. I piccoli, infatti, hanno tutte le risorse necessarie per adattarsi a nuove condizioni e per prenderne tutto il meglio, oltre alle inevitabili (e sane) prime delusioni. È come se i bambini fossero, per loro natura, già abituati alla novità. Il ruolo dei genitori è sì partecipativo, ma non deve diventare ansiogeno.

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Avere fiducia nei nuovi insegnanti ed educatori 

Tra le maggiori paure dei genitori, nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, troviamo il nuovo ruolo dell’insegnante e la valutazione del bambino.

La scuola dell’infanzia, infatti, propone la dimensione del gioco e una certa “protezione” dei piccoli. Però, anche alla scuola dell’infanzia si lavora per acquisire nuove competenze e per aumentare il grado di indipendenza dei bambini. Alla scuola elementare, accade lo stesso.

Benché vi siano nuove “maestre”, anche alle elementari il bambino è seguito e accudito da educatori esperti. E le valutazioni vengono calibrate a seconda del contesto e dell’età del bambino, tutto avviene in modo graduale e pressoché indolore. È, però, necessario non partire con il piede sbagliato ma iniziare nutrendo la giusta fiducia negli insegnanti.

Conoscere nuovi compagni: un’opportunità per crescere e socializzare

Infatti, un’altra ansia comune dei genitori (trasmessa poi ai piccoli) è che il bambino, non solo si ritrovi in un contesto che richieda profitto e spirito di adattamento, ma che non abbia neppure l’appoggio degli amici di “sempre” e di chi conosce.

Invece, gli esperti considerano questa eventualità come un’opportunità per i bambini, come un modo di scoprire nuove relazioni e di apprendere a socializzare, a confrontarsi con persone diverse tra loro.

La possibilità di aprirsi a nuove relazioni è un’enorme opportunità per i bambini, che in questo modo acquisiscono un bagaglio di capacità relazionali e progettuali fondamentali anche per la vita fuori dalla scuola, durante l’infanzia e, poi, in età adulta.

Il cambiamento

Una nuova avventura

In età adulta, si tende spesso a concepire il cambiamento come un’esperienza rischiosa, pericolosa. Come un modo di lasciare tutto ciò che è stato per qualcosa di nuovo e ignoto. Lo stesso atteggiamento si adotta, consapevolmente o inconsciamente, con i propri figli. E questo tipo di attitudine non risparmia, ovviamente la scuola e il passaggio da un ciclo scolastico a un altro.

Invece, secondo il parere degli esperti, il cambiamento fa più paura agli adulti che ai bambini. I piccoli, infatti, hanno tutte le risorse necessarie per adattarsi a nuove condizione e per prenderne tutto il meglio, oltre alle inevitabili (e sane) prime delusioni. È come se i bambini fossero, per loro natura, già abituati alla novità. Il ruolo dei genitori è sì partecipativo, ma non deve diventare ansiogeno.

Gli insegnanti

La figura del docente

Tra le maggiori paure dei genitori, nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, troviamo il nuovo ruolo dell’insegnante e la valutazione del bambino.

La scuola dell’infanzia, infatti, propone la dimensione del gioco e una certa “protezione” dei piccoli. Però, anche alla scuola dell’infanzia si lavora per acquisire nuove competenze e per aumentare il grado di indipendenza dei bambini. Alla scuola elementare, accade lo stesso.

Benché vi siano nuove “maestre”, anche alle elementari il bambino è seguito e accudito da educatori esperti. E le valutazioni vengono calibrate a seconda del contesto e dell’età del bambino, tutto avviene in modo graduale e pressoché indolore. È, però, necessario non partire con il piede sbagliato ma iniziare nutrendo la giusta fiducia negli insegnanti.

I compagni

Nuovi amici

Negli ultimi anni si è assistito all’abbandono dell’abitudine a richiedere che compagni della scuola dell’infanzia, o migliori amici, venissero poi inseriti nella stessa classe alle elementari.

Infatti, un’altra ansia comune dei genitori (trasmessa poi ai piccoli) è che il bambino, non solo si ritrovi in un contesto che richieda profitto e spirito di adattamento, ma che non abbia neppure l’appoggio degli amici di “sempre” e di chi conosce.

Invece, gli esperti considerano questa eventualità come un’opportunità per i bambini, come un modo di scoprire nuove relazioni e di apprendere a socializzare, a confrontarsi con persone diverse tra loro.

La possibilità di aprirsi a nuove relazioni è un’enorme opportunità per i bambini, che in questo modo acquisiscono un bagaglio di capacità relazionali e progettuali fondamentali anche per la vita fuori dalla scuola, durante l’infanzia e, poi, nell’adultità.

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