Le bugie dei bambini

Comincia negando l’evidenza. E potrebbe finire con il festeggiare esami mai superati.

«La bugia è in parte fisiologica nel percorso di crescita» avvisa Sarah Cervi, psicologa dell’età evolutiva. «Ma se diventa una costante, è la spia che qualcosa non va». Ecco come affrontarla.

Come gestire le bugie dei bambini

Il momento del «Non sono stato io» arriva per tutti. Ma prima di dargli la patente di Pinocchio senti cosa suggerisce la psicologa

Offri il buon esempio: se i genitori sono sinceri i bambini sono invogliati a dire la verità

Un altro aspetto da imparare a gestire: i capricci!

Per capire cosa provano, i piccoli hanno bisogno dell’aiuto di mamma e papà. «Che non devono mai criticare o reprimere le emozioni ma insegnare a gestirle»

Il bambino mente per avere attenzione

È la paura della punizione che fa scattare in automatico la menzogna. «Il bambino, soprattutto fino a 4 anni, non ha ancora sviluppato appieno l’autostima che lo aiuta ad affrontare la reazione del genitore davanti alla marachella e la copre» spiega l’esperta.

Come reagire? «Prima accertati che stia davvero dicendo una bugia: non c’è cosa peggiore che venire accusati ingiustamente. Poi puniscilo con una limitazione, per esempio niente tv: così capisce l’errore e non lo ripete. Ma se mente troppo spesso chiediti se dietro non ci sia una richiesta di attenzioni e cerca di capire quale bisogno il piccolo sta chiedendo di soddisfare».

Dire bugie per evitare la realtà

Spesso la menzogna è un modo per nascondere anche a se stessi quello che non si vuole accettare.

«Quando arriva ai 6 anni il bambino crede che basti negare una cosa perché non sia vera» spiega Cervi. «Aiutalo a distinguere tra realtà e fantasia in tutte le situazioni di ogni giorno, anche quando gioca fingendosi un supereroe o di avere un’amica streghetta sotto al letto».

Con la bugia il bambino nasconde l'insicurezza

Non voler deludere le aspettative dei genitori: verso gli 8 anni si mente soprattutto per questo.

«Punta sul dialogo. Adesso, infatti, è già in grado di capire che la bugia è negativa in sé, perché danneggia i rapporti tra le persone e le allontana». La frase d’effetto? “Se mi dici la verità io posso sempre aiutarti. Altrimenti non riesco”».

Il bambino che mente facendo il gradasso

Arriva il momento, intorno ai 10 anni, in cui la menzogna si traveste da vanteria. I suoi compagni dicono di avere questo e quello? E lui si inventa giochi e capacità che non ha.

«Inutile farglielo notare e chiedergli spiegazioni, sta solo soddisfacendo il suo bisogno di sentirsi come gli altri, meglio lasciar correre» dice la psicologa. «Occhio, però: se diventa un’abitudine, forse il suo senso di inferiorità è forte e opprimente».

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