Il fenomeno del bullismo

Il fenomeno del bullismo viene sottovalutato e spesso "liquidato" come un normale passaggio di crescita tra i bambini e gli adolescenti. Nella realtà è un fenomeno odioso che genera un vero e proprio malessere sociale andando al di là del rapporto bullo-vittima. Ne viene coinvoltà la comunità, la scuola, la famiglia e i protagonisti si trascinano fino all'età adulta gli atti compiuti da piccoli, generando sofferenza a catena con le persone che incontreranno sul loro cammino. I bulli perché sono deputati ad andare incontro a problematiche antisociali e devianti. Le vittime invece rischiano sintomatologie di tipo depressivo o ansioso che rendono difficile una vita da adulti sereni. Ma quali responsabilità hanno i genitori in questo fenomeno? Tanta, più di quanto ci si possa immaginare. La vita familiare è infatti il terreno fertile capace di generare vittime e bulli. Conoscere i meccanismi psicologici e le dinamiche che possono portare il bambino piccolo sulla strada del bullismo (sia come vittima che come carnefice) può essere d'aiuto ai genitori per prevenire il fenomeno. La Polizia di Stato ha redatto un interessante documento che aiuta i genitori ad evitare di allevare il seme del bullismo all'interno della propria famiglia. Vediamo quali sono gli atteggiamenti da tenere o da evitare nei confronti del bambino.

Bullismo: l’importanza dei genitori per prevenirlo

Gli atteggiamenti giusti per non crescere figli potenziali vittime dei bulli. E non allevare un futuro bullo

Bullismo: i dati sul fenomeno
Non è facile rilevare i dati sul bullismo essendo un fenomeno che di per sé si tende a nascondere: i sondaggi rischiano quindi di essere sempre in difetto rispetto alla realtà. Comunque, secondo l’indagine sulle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia condotta da Telefono Azzurro e Eurispes nel 2011 e condotta su 1496 studenti tra i 12 e i 18 anni, le forme di prevaricazione più usuali sono la diffusione di informazioni false o cattive sul proprio conto (25,2%), le provocazioni e prese in giro ripetute (22,8%) ed essere ripetutamente oggetto di offese immotivate (21,6%). Ben il 10,4% dei ragazzi ha riferito di subire una continua esclusione dal gruppo dei compagni.

Le regole date con amore sono un pilastro per l’educazione (e la felicità) dei nostri bambini:

Per approfondire:

 Hai dubbi sul fatto che tuo figlio subisca i soprusi di un bullo? Ecco i segnali che possono essere

Hai dubbi sul fatto che tuo figlio subisca i soprusi di un bullo? Ecco i segnali che possono essere sintomo di questo fenomeno:
– Trovare scuse per non andare a scuola o voler essere accompagnati
– Fare frequenti richieste di denaro
– Essere molto tesi, piagnucolosi e tristi dopo la scuola
– Presentare lividi, tagli, graffi o strappi negli indumenti
– Dormire male o bagnare il letto
– Raccontare di non avere nessun amico
– Rifiutarsi di raccontare ciò che avviene a scuola

Come evitare di far diventare tuo figlio "vittima" del bullismo

I bulli e le loro vittime hanno una caratteristica comune: la solitudine. L’isolamento dal gruppo e l’estraneità in famiglia. Un bambino chiuso in se stesso, che non comunica con i genitori può essere la vittima prescelta dal bulletto della classe. Ma attenzione: anche il bullo è “solo” (anche se spesso è spalleggiato dal gruppo nelle sue meschine azioni) e vive in una famiglia dove non c’è comunicazione.
Un bambino che ha paura di parlare con i genitori, che non si sente capito e apprezzato può facilmente essere preso di mira.
Ecco quindi che mamma e papà giocano un ruolo fondamentale. Devono aumentare l’autostima del bambino fin da molto piccolo. Incoraggiarlo a sviluppare le proprie caratteristiche positive e le proprie abilità. Stimolarlo a stabilire relazioni con i coetanei, a non isolarsi.
E soprattutto: parlare, dialogare, discutere. Scrutare l’io più nascosto del proprio bambino, cercare di comprendere da uno sguardo un suo disagio e stimolarlo al dialogo. Insomma, fargli sentire che mamma e papà “ci sono”, qualunque cosa accada, è l’arma più potente che abbiamo per non farlo diventare una vittima del bullismo.

Come non crescere un figlio bullo

Fare i genitori è certo il “mestiere” più difficile del mondo. A nessuna mamma e papà fa piacere sentirsi responsabili di un’eventuale cattiva azione del proprio figlio. Ma purtroppo anche in questo i genitori giocano un ruolo fondamentale. Per non instillare nel bambino il seme del bullismo bisogna comunicare con lui in modo sincero. Allenarlo all’identificazione con gli altri e a capire le conseguenze delle proprie azioni. Se fanno un dispetto a un loro compagno di asilo bisogna fargli capire che hanno provocato una sofferenza, cercare di fargli vivere l’esperienza dalla parte della “vittima”. E anche in questo caso la regola preziosa è il dialogo: mai interrompere la comunicazione in famiglia. Un altro aspetto fondamentale: insegnargli ad esprimere la propria rabbia in modo costruttivo e con maturità.
Attenzione: non assecondare sempre i bambini è molto utile per farli crescere rispettosi degli altri. Scopri perché è così importante dire di “no”!

Bullismo: il ruolo degli insegnanti

Poiché il bullismo nasce e si sviluppa soprattutto in ambito scolastico, anche gli insegnanti possono fare molto per prevenire questo problema.
Può essere utile far compilare agli alunni un questionario e organizzare una giornata di dibattito sul tema e incontri fra genitori, fra insegnanti e fra genitori e insegnanti. La ricreazione e la mensa vanno monitorate con attenzione perché è proprio in questi momenti che il bullo può agire indisturbato.
Elogi, ricompense e sanzioni possono servire a modificare il comportamento degli studenti più aggressivi. Si possono istituire “cassette delle prepotenze” dove lasciare dei  biglietti con scritto quello che succede. Individuare degli studenti  leader capaci di aiutare le vittime. In classe, tutti insieme, si possono individuare poche e semplici regole  di comportamento contro il bullismo. Le regole devono essere esposte in  modo ben visibile e tutti devono impegnarsi a rispettarle.
Insomma, l’alleanza genitori-insegnanti può essere molto forte e capace di debellare il problema bullismo.

Gli atteggiamenti che "smontano" il bullo

Condividi con tuo figlio questa lista di comportamenti da tenere per “smontare” il bullo!
– Difficile per il bullo prendersela con te se racconterai ad un amico ciò che ti sta succedendo!
– Quando il bullo vuole provocarti, fai finta di niente e allontanati. Se vuole costringerti a fare ciò che non vuoi, rispondi “NO” con voce decisa!
– Se gli altri pensano che hai paura del bullo e stai scappando da lui, non preoccuparti. Ricorda che il bullo non può prendersela con te se non vuoi ascoltarlo.
– Il bullo si diverte quando reagisci, se ti arrabbi o piangi. Se ti provoca, cerca di mantenere la calma, non farti vedere spaventato o triste. Senza la tua reazione il bullo si annoierà e ti lascerà stare
– Quando il bullo ti provoca o ti fa del male, non reagire facendo a botte con lui. Se fai a pugni, potresti peggiorare la situazione, farti male o prenderti la colpa di aver cominciato per primo.
– Se il bullo vuole le tue cose, non vale la pena bisticciare. Al momento lasciagli pure prendere ciò che vuole però poi raccontalo subito ad un adulto.
– Fai capire al bullo che non hai paura di lui e che sei più intelligente e spiritoso. Così lo metterai in imbarazzo e ti lascerà stare.
– Molte volte il bullo ti provoca quando sei da solo. Se stai vicino agli adulti e ai compagni che possono aiutarti, sarà difficile per lui avvicinarsi.
– Per non incontrare il bullo puoi cambiare la strada che fai per andare a scuola; durante la ricreazione stai vicino agli altri compagni o agli adulti; utilizza i bagni quando ci sono altre persone.
– Ogni volta che il bullo ti fa del male scrivilo sul tuo diario. Il diario ti aiuterà a ricordare meglio come sono andate le cose
– Subire il bullismo fa stare male. Parlane con un adulto di cui ti fidi, con i tuoi genitori, con gli insegnanti, con il tuo medico. Non puoi sempre affrontare le cose da solo!
– Se sai che qualcuno subisce prepotenze, dillo subito ad un adulto. Questo non è fare la spia ma aiutare gli altri. Potresti essere tu al suo posto e saresti felice se qualcuno ti aiutasse!
– Se incontri il poliziotto di quartiere, puoi chiedere aiuto anche a lui

(Fonte: Polizia di Stato – poliziadistato.it)

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