Come far amare l'arte ai bambini

L’arte fa bene ai bambini. Anzi, è fondamentale per la loro crescita.

«Educa alla bellezza e alla creatività. Stimola lo spirito di osservazione e l’analisi, quindi è una forte molla per la mente. Studi recenti dimostrano che i ragazzini che entrano in contatto con l’arte rendono meglio a scuola» dice Silvana Sperati, presidente dell’Associazione Bruno Munari.

Come far amare l’arte ai bambini

Esprimersi con disegni e colori libera la mente, rende sicuri, educa alla bellezza. Ecco i passi giusti per invogliarli (e riuscire a portarli alle mostre)

Secondo un nuovo studio del King’s College di Londra chi a 4 anni è più accurato nel disegnare la figura di un bambino, a 14 anni potrebbe rivelarsi più intelligente. Ma non significa che chi disegna “male” non lo sia altrettanto

Esprimersi attraverso il disegno

«L’arte aiuta i bambini ad avere fiducia in loro stessi perché  insegna a leggere la realtà con i propri occhi e a crearsi un’opinione  personale. E poi, soprattutto i più piccoli, attraverso il disegno  riescono a esprimere le emozioni con un linguaggio  vicino a loro, fatto non di parole ma di forme e colori» aggiunge Sonia  Tarantola, critico d’arte e organizzatrice di laboratori per bambini.

«Infine, importantissimo a quest’età, usare colori e pennelli aiuta a sviluppare manualità e coordinamento». Tutte buone ragioni per invogliare i ragazzini ad amare l’arte. Seguendo i consigli dei nostri esperti.

Valuta le capacità del bambino

Un bambino è portato per l’arte non solo se è bravo a disegnare, ma se si applica al suo lavoro. «Deve perderci tempo, provare colori diversi, insomma appassionarsi. Un buon risultato è una conseguenza del processo creativo: se s’impegna nel realizzare la sua piccola opera d’arte è probabile che gli riuscirà meglio. Ma se fa due segni e poi si distrae significa che non si diverte abbastanza» spiega Sonia Tarantola.

Stimola la sua creatività

Prova a coinvolgere due o tre amichetti. «In compagnia si crea uno spirito di gruppo che trascina anche i più pigri» suggerisce la critica d’arte. «Oppure raccontagli la sua favola preferita e, alla fine, chiedigli di disegnare la scena che gli è piaciuta di più».

Invitalo a variare, non dargli solo i pennarelli. Metti a sua disposizione tanti tipi di colori (a cera, a olio, pastelli e tempere), ma anche elementi naturali (sassolini, foglie, pigne).

Preparalo alla visita al museo

«Prima di entrare in un museo, incuriosisci il bambino» consiglia Silvana Sperati. «Raccontagli chi era, come ha vissuto, come dipingeva l’artista di cui andrà a vedere i quadri. Fallo avvicinare al suo linguaggio, allo stile con cui usa i colori e le linee. Così, quando sarà di fronte all’opera d’arte, riconoscerà gli elementi familiari e prenderà subito confidenza».

Poi, al bookshop del museo, compragli un libro: si ricorderà di questa esperienza.

Coltiva il suo senso critico

Dare importanza all’opinione di tuo figlio lo stimolerà ad avere fiducia nel suo spirito di osservazione. E di conseguenza a usarlo.

«Il bambino riesce a vedere nei quadri cose che un adulto non è in grado di captare. Il suo sguardo semplice e puro coglie degli elementi di cui noi grandi non teniamo conto. Se non lo influenziamo nel giudizio, ma gli permettiamo di esprimere il suo punto di vista, ci sorprenderà» consiglia la critica d’arte Sonia Tarantola. «Succede spesso che, di fronte a opere che conosco a memoria, i miei piccoli allievi mi facciano notare colori e forme a cui non avevo mai fatto caso!».

I musei adatti ai bambini

Come avvicinare i bambini all’arte? Ecco i consigli di Philippe Daverio, critico d’arte, conduttore tv. E papà.

● Massima attenzione al primo incontro con il museo: se il bambino lo associa a qualcosa di noioso sarà difficile riuscire a portarlo un’altra volta. L’arte pura con i bambini non funziona: deve essere inserita nella vita quotidiana. Consiglio di evitare la classica galleria con i quadri appesi al muro. Meglio un museo che racconti la storia di un popolo, come quello egizio che mostra una civiltà a tutto tondo e dove l’arte è solo una delle sue manifestazioni. Vanno bene anche le esposizioni storiche e i musei che parlano di scienza e tecnica perché hanno elementi concreti che il bimbo conosce.

L'arte come elemento della vita quotidiana

● Meglio una chiesa o un palazzo antico di un museo: l’arte fa parte della vita, quindi va fruita nel suo contesto. Per far appassionare il tuo bambino vale molto di più una gita a Pompei che ore e ore di storia dell’arte a scuola.

Lasciare che i bambini guardino i cartoni animati

● Il motivo lo spiegano le parole che mi ha detto mio figlio quando era piccolo: «Li guardo perché sono belli, colorati e mi raccontano una storia».I cartoni animati sono disegni creati apposta per i bambini, parlano la loro lingua e mettono in scena i loro stessi sogni: per questo sono un ottimo modo per iniziare ad avvicinarsi alle forme e ai colori. L’importante è variare: quindi non solo cartoon giapponesi e della Disney, ma anche quelli che arrivano da ogni parte del mondo. Per esempio, sapevate che l’animazione ceca è bellissima?

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