Come instaurare un buon rapporto tra fratelli

Litigi, urla, accuse reciproche...E i genitori costretti a intervenire, spesso senza ottenere una vera "pace" ma soltanto una momentanea tregua. Più o meno in tutte le famiglie, la quotidianità presenta analoghe situazioni, rovesciando all'interno del nucleo familiare un pesante carico di nervosismo e, sui genitori, una sensazione di impotenza mista a frustrazione.

Ma come dovrebbero comportarsi mamma e papà di fronte a scene di gelosia e liti furibonde tra fratelli? L'abbiamo chiesto alla dott.ssa Laura Petrini, consulente pedagogica esperta nella gestione dei conflitti.

Instaurare un buon rapporto tra fratelli: consigli per i genitori

Litigi e gelosie tra fratelli. Come comportarsi, con i consigli dell'esperta

 

Limitarsi a osservare

Resistere alla tentazione di intervenire

Fratelli che urlano e litigano in modo furioso: i genitori, nella maggior parte dei casi, intervengono istantaneamente. Ma, spesso, il risultato non è quello desiderato.

«Il rapporto tra fratelli appartiene a loro! I genitori dovrebbero limitarsi a creare le condizioni perché tale rapporto possa svilupparsi, evitando di inserirsi come “moderatori” all’interno della relazione tra fratelli convinti di sapere cosa è meglio per loro» spiega la dott.ssa Petrini.

«E’, infatti, necessario che siano loro a decidere come costruire e coltivare la relazione, i genitori dovrebbero semplicemente limitarsi a osservare da una certa distanza. Così facendo, il rapporto che ne nascerà sarà autentico e costituirà una base solida che permetterà ai fratelli di crescere insieme, anche nelle divergenze e nelle difficoltà» conclude l’esperta.

La gelosia tra fratelli è utile

Un sentimento naturale e sano

Uno dei motivi per cui esplodono litigi tra fratelli oppure nascono malumori, è sicuramente la gelosia di un fratello nei confronti dell’altro. Ovviamente il tutto è rapportato alla relazione con mamma e papà. La gelosia può arrivare immediatamente, in concomitanza con la nascita del fratellino oppure nel corso degli anni, crescendo insieme. Ma perché volerla “eliminare”?

«La gelosia tra fratelli è naturale ed è utile. Contendersi l’amore di mamma e papà significa non voler rinunciare al legame di attaccamento esclusivo con i propri genitori, che è minacciato dal “nuovo arrivato”» spiega la dott.ssa Petrini.

»E’ importante che i genitori non si facciano ingaggiare in questo conflitto, provando a riconoscerne l’importanza evolutiva. Si tratta di una prima frustrazione che aiuterà il bambino a sviluppare delle sane competenze relazionali e ad abbandonare gradualmente l’egocentrismo infantile» conclude la dottoressa.

Costruire spazi di autonomia

Stare in relazione

I figli non fanno che litigare? Meglio non intromettersi. «Lasciate che imparino a gestire i loro litigi. Stare in relazione significa vivere conflitti e, proprio per questo, le liti tra fratelli sono all’ordine del giorno. Ancora una volta si tratta di costruire spazi di autonomia che consentano ai fratelli di vivere i loro litigi senza dover ricorrere all’intervento di mamma e papà» spiega la dott.ssa Laura Petrini.

«Il più delle volte i figli litigano proprio per attirare l’attenzione dei genitori, è sbagliato quindi intromettersi ristabilendo l’ordine e l’armonia. Non sarete mai equi nel “giudicare” litigi che non vi riguardano e il rischio è di peggiorare solo la situazione» chiarisce l’esperta.

Accettare la fatica del ruolo di genitore

Sensi di colpa e frustrazioni inevitabili

E i genitori, tra liti e gelosie dei figli, come si sentono? Smarriti oppure rassegnati, o sempre in colpa. Tutte sensazioni inevitabili, da accettare e, in un certo senso, “apprezzare” come tappe di un percorso importante.

«E’ evidente che il rapporto tra fratelli suscita nei genitori intense emozioni: senso di colpa, paura, senso di inadeguatezza, tristezza…Riconoscere l’importanza di questi vissuti senza cercare di soffocarli inutilmente può essere un buon punto di partenza per insegnare anche ai propri figli l’importanza di saper stare in relazione, nonostante la fatica!» conclude la dott.ssa Petrini, counselor maieutica.

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