Di solito intorno a giugno avviene quello che viene chiamato drop out, cioè l'abbandono, da parte

Di solito intorno a giugno avviene quello che viene chiamato drop out, cioè l'abbandono, da parte dei bambini, dello sport che viene cominciato a settembre insieme al nuovo anno scolastico. Spesso ciò accade perché i genitori, nello scegliere la disciplina da far praticare al bambino, non hanno tenuto conto di diversi fattori come l'età, le inclinazioni e le passioni.
Quello che però è importante che tu sappia è che alcuni sport sono vivamente sconsigliati dalla S.I.P. (Società Italiana di Pediatria) e possono essere intrapresi solo dopo che lo sviluppo fisico e motorio è stato completato. Altri, invece, vanno sapientemente combinati assieme, per non portare a uno sviluppo asimmetrico del corpo.
Vediamo nel dettaglio i consigli della S.I.P. che sottolineano l'importanza di far praticare uno sport ai bambini ma contemporaneamente cercano di aiutarli nella scelta di quello giusto.

Bambini: come scegliere lo sport per settembre

Affinché venga praticato con passione e non abbandonato a metà, scegli bene lo sport per il tuo bambino

Bambini: i benefici del nuoto

Il nuoto è una delle poche discipline indicate e consigliate anche nei primi anni di vita.
Pro: aiuta la coordinazione e migliora la sicurezza in acqua. Può essere usato come integrazione per gli sport asimmetrici, nei bambini più grandi e ha contribuito a rendere più sicure le nostre vacanze. La Federazione Italiana Nuoto infatti, informa che negli ultimi 20 anni gli incidenti mortali in acque libere sono scesi del 70% proprio grazie alle attività della scuola nuoto.
Contro: l’attività agonistica non può essere cominciata prima degli 8 anni.

Il ciclismo: più per il tempo libero che come sport

Il ciclismo, poco praticato come vero e proprio sport, visto più come un hobby, è adatto dai 4 anni se praticato come attività ludica.
Pro: stimola l’autostima, l’equilibrio, la capacità di risolvere situazioni nuove e affrontare problemi. Insegna a rispettare le regole della strada.
Contro: è uno sport asimmetrico. L’attività agonistica si può fare dai 12 anni.

Il pattinaggio: uno sport completo

Il pattinaggio può essere approcciato dai 3 anni ma è più adatto ai bambini dai 5 anni in su.
Pro: Promuove l’equilibrio, la socializzazione e lo sviluppo delle capacità coordinative.
Contro: L’attività agonistica non va iniziata prima dei 7 anni.

Scopri perché il pattinaggio a rotelle è lo sport più completo dopo il nuoto.

L'atletica leggera: per l'agonismo meglio aspettare i 16 anni

L’atletica leggera può essere molto appassionante per i bambini tanto da coinvolgerli intorno ai 6-8 anni, ma solo sotto forma di gioco, perché non tollererebbero carichi e sforzi prolungati, intorno ai 16 anni, invece, si può cominciare l’attività agonistica.
Pro: ottima per arricchire il bagaglio di esperienze motorie.
Contro: L’atletica leggera richiede sia capacità di coordinazione neuro-muscolare sia capacità metaboliche, che prima di una certa età non sono ancora sviluppate. Per questo si parla di pre-atletica che deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino.

Il calcio: lo sport più amato dai maschi

Il calcetto, sport così diffuso tra i maschietti, può essere cominciato a partire dai 7-8 anni.
Pro: migliora la capacità respiratoria e favorisce lo sviluppo dello spirito di squadra. Favorisce la coordinazione e sviluppa velocità e resistenza, ma privilegia gli arti inferiori.
Contro: ha regole complesse che il bambino potrebbe non comprendere completamente. Per l’attività agonistica meglio aspettare i 12-13 anni. Inoltre può stimolare una competizione esasperata.

Minibasket e minivolley già dai 7 anni

Basket e pallavolo sono molto simili al calcetto perché considerati “sport di situazione”. Anche questi possono essere cominciati verso i 7-8 anni purché si tratti di corsi specifici per bambini, che prendono il nome di minibasket e minivolley. Prima i bambini avrebbero difficoltà a comprendere e apprendere il gesto atletico e non hanno ancora sviluppato la coordinazione neuro-muscolare e le capacità condizionali necessarie.
Pro: sono entrambe attività complete, che fanno lavorare sia le gambe che la parte superiore del corpo, i muscoli paravertebrali e gli addominali. Stimolano lo spirito di gruppo e sviluppano precisione e abilità.
Contro: L’attività agonistica si può fare da 12-13 anni.

I consigli generali della Società Italiana di Pediatria

Bambini sotto i 2 anni: i genitori dovrebbero essere i loro preparatori atletici. Basterà fare insieme momenti di gioco istruttivi e poco strutturati. I bambini di questa fascia di età hanno bisogno di giocare all’aria aperta con la supervisione di un genitore (passeggiate e giochi al parco).
Bambini 3-5 anni: dovrebbero partecipare ad attività divertenti che lascino spazio alla scoperta. Solo poche regole che risultino molto semplici: correre, nuotare, rotolarsi, giocare a palla.
Bambini tra i 6 e i 9 anni: aumentano le capacità motorie e l’equilibrio, e per questo potrebbero iniziare sport organizzati, ma con poche regole flessibili, e focalizzati sul divertimento piuttosto che sulla competizione.
Bambini tra i 10 e i 12 anni: si comincia a pensare allo sviluppo di capacità motorie, a sviluppare e spiegare i concetti di tattiche e strategie. Questo è il momento di pensare a sport complessi che mirino allo sviluppo della massa muscolare.

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