The family food

IMPARARE GIOCANDO

«Ho iniziato a cucinare non solo per la famiglia, ma anche con i bimbi: nei primi mesi li mettevo in fascia, chiedendo aiuto a qualcuno quando dovevo avvicinarmi ai fornelli, in seguito li portavo sulla schiena, poi li infilavo nel seggiolone vicino a me e infine stavano in piedi sulle loro sedioline come fanno ora, accanto al piano di lavoro. Fin dall'inizio ho cercato di stimolare i loro sensi, in particolare tatto e olfatto» spiega così il suo approccio alla cucina Giulia Mandrino, che insieme alla biologa nutrizionista Antonella Alfieri è autrice del libro The family food. Ricette naturali per famiglie incasinate. Manipolare il cibo, imparare a muoversi in cucina e usare i sensi è un gioco in grado di stimolare la curiosità dei bambini, ma costituisce anche un contatto importante con la nutrizione. Trasmettere ai piccoli un'educazione alimentare consapevole è più facile quando le buone abitudini costituiscono uno stile di vita a misura di tutta la famiglia.

In cucina con i bambini

Impastare, conoscere gli ingredienti, usare i 5 sensi

 

Stuzzicare la curiosità dei bambini aiuta i piccoli a sviluppare interesse nei confronti di se stessi e del mondo. Secondo il metodo Montessori è importante stimolare fin da piccoli autonomia e capacità di scelta. Il modo migliore per farlo? Senza urlare e attraverso il gioco. Perché solo sbagliando si impara: l’esperienza è una lezione di vita.

Educazione alimentare

LE MANI IN PASTA

«Il bambino comincia a conoscere i vari ingredienti, a saperli riconoscere e ad avere un primo approccio con la numerazione: bisogna pesarli, unirli in una certa sequenza» chiarisce Monica Cantiero, psicologa clinica e infantile, che aggiunge: «Non ultimo in termini di importanza, in questo modo creiamo un canale relazionale formidabile tra noi e il nostro bambino! Comunichiamo con lui attraverso il suo linguaggio, quello dei sensi, costruiamo uno spazio tutto nostro in cui stare bene insieme… E poi, potete immaginare la sua soddisfazione nel mangiare e offrire ciò che ha cucinato!». Avvicinarsi al mondo della cucina quando si è piccoli aumenta la capacità di riconoscere gli alimenti e mantenersi in salute grazie a una dieta corretta. Il primo step utile per incuriosire i più piccoli? Quando sei ai fornelli, cogli l’occasione per coinvolgerli: per i bambini sarà eccitante sperimentare un’attività manuale come la cucina, copiando mamma e papà.

Piccoli chef

CUCINARE INSIEME

Quando la famiglia aumenta trovare tempo è più difficile e abbiamo bisogno di trovare coordinate nuove, in grado di aiutarci e orientare le nostre energie verso un’organizzazione migliore. Nel libro The family food. Ricette naturali per famiglie incasinate l’autrice Giulia Mandrino, naturopata e presidente dell’Associazione  Mamma prêt-à-porter, regala tante ricette da preparare insieme ai bimbi. Attenzione però, a non cadere vittima del falso mito di dover trascorrere lunghe ore ai fornelli. Per apprezzare il piacere del cibo è importante scegliere materie prime di qualità, allenarsi e… usare la creatività! «Mangiare sano non significa per forza spendere tanto o avere cinque  ore libere per l’ammollo dei cereali» spiega la coautrice Antonella Alfieri, che aggiunge: «Mangiare sano vuol dire  consapevolezza e organizzazione».

Usare forchetta e coltello

STRUMENTI DI LAVORO

Regala a ogni bambino un grembiulino tutto per sé. Oltre a essere utile,  sarà un oggetto magico in grado di segnare il momento dell’ingresso in  cucina. Scegliete insieme una ricetta da preparare. Predisponi gli ingredienti, aiutali quando serve e, soprattutto, lasciali liberi di sperimentare. L’approccio giusto? Da piccoli si impara attraverso l’esempio: mostra tu stessa come fare una certa cosa, loro copieranno le tue azioni. Quando noi amiamo il cibo, curiamo l’ordine e la pulizia ai bambini viene naturale iniziare e, con il tempo, imparare a dedicare attenzione allo spazio di lavoro. Nel 1913 Maria Montessori scrive: «È assai opportuno insegnare ai bambini a mangiare con proprietà, usare le posate (che almeno per i più piccoli, saranno limitate al cucchiaio – e per i più grandi estese alla forchetta, e poi anche al coltello). I piatti sono sempre di porcellana, ed i bicchieri e le bottiglie, di vetro. I coltelli fanno sempre parte dell’apparecchiatura della tavola». Come testimoniano le scuole di ispirazione montessoriana, intorno ai tre anni un bambino può essere perfettamente in grado di apparecchiare, preparare un panino, usare coltello e forchetta: la questione fondamentale è imparare a stimolare la sua autonomia, anziché bloccarlo per paura.

Imparare attraverso i sensi

IMPASTARE = CREARE

L’attività in cucina costituisce un vero e proprio laboratorio sensoriale, in grado di sviluppare e consolidare le competenze cognitive e manipolatorie del bambino. «Per impastare è necessario saper muovere le mani nell’impasto in un determinato modo, dosare la propria forza, creare una certa forma» spiegano le autrici: «l bambino sarà stimolato attraverso tutti i sensi: potrà toccare le varie consistenze, assaggiare e annusare diversi sapori, vedere gli aspetti degli ingredienti e, perché no, anche sentire i suoni che emettono, dall’uovo che si rompe allo zucchero versato nel contenitore». Stare insieme in cucina è una prima forma di consapevolezza alimentare, perché il cibo è sacro e costituisce un fatto culturale, oltre a una questione di sopravvivenza. Stuzzica il tuo piccolo a conoscere e sperimentare sapori diversi, rispetta i suoi bisogni e le sue sensazioni. Aiutare un bambino a sviluppare l’abilità necessaria per nutrire se stesso negli anni sarà una conquista senza prezzo: un dono per la salute e per il cuore, a cui è legato il ricordo, vivo e appassionante, di chi cucinava per noi durante l’infanzia.

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