Si chiama babywearing e significa “indossare il proprio bambino”, cioè sistemare i figli sul petto, sulla schiena o su un fianco, avvolti in apposite fasce o marsupi, che poi si stringono attorno al corpo. È un’usanza antica, tipica delle comunità rurali di Africa, Asia e Sudamerica, ma oggi è apprezzata anche dai genitori italiani. Sono sempre di più le mamme e i papà (si calcola 3 su 4) che scelgono questa pratica, consapevoli dei suoi benefici.
«Lo stretto contatto fisico che regala il babywearing riduce il pianto e le coliche gassose, e favorisce il sonno» spiega il dottor Franco De Luca, pediatra e presidente del Centro nascita Montessori «Certo, il genitore deve stare attento alla schiena adottando qualche precauzione quando indossa il marsupio. Innanzitutto, mai inarcare la colonna. Poi, stendere bene bretelle e fasce sulle spalle così da distribuire il peso e non sovraccaricare i muscoli del collo. E non usarlo per più di un paio d’ore di fila».
Abbiamo scelto dal nuovo libro sul babywearing Lasciati abbracciare (Trevisini editore) tre tipi di portabebè e, con l’aiuto dell’esperto, vi spieghiamo come indossarli al meglio.