cambio pannolino

Come scegliere il pannolino giusto?

«Quello perfetto è, naturalmente, il più assorbente: ogni mamma deve fare il proprio test di valutazione, provando diverse marche e scegliendo il modello che meglio risponde all’esigenza. L’unica raccomandazione riguarda la taglia: esistono misure standard che spesso variano da azienda ad azienda. Nel dubbio è meglio privilegiare la vestibilità: per un bambino che pesa circa 10 chili conviene un modello oltre i 12 chili piuttosto che un 4-9 chili» spiega la pediatra Elena Piacentini.

8 regole d’oro per dire addio alla dermatite da pannolino

Il pannolino, la crema, il detergente. Affrontare il momento clou dell’igiene dei bebè richiede un certo know how

Sembra facile: eppure la scelta dell’occorrente per cambiare il bebè è cruciale. Il pannolino sbagliato, la crema che non fa barriera, il detergente che irrita la pelle possono provocare una serie di effetti a catena poco piacevoli: arrossamento, sofferenza, pianti e notti insonni. Per non correre rischi, ecco tutto quello che devi sapere.

Come si mette il pannolino?

«L’operazione è piuttosto semplice, ma deve partire bene: prima di distendere il bambino sul fasciatoio, bisogna essere sicure di avere a portata di mano tutto quello che serve per non essere costrette ad allontanarsi: lasciare, anche se per pochi secondi, il piccolo a una certa altezza è sempre un pericolo». Quando il bambino diventerà più grandicello il momento-pannolino di solito si trasforma in un gioco. In tal caso, è meglio effettuare il cambio su un letto basso, se non addirittura su un tappeto protetto da un asciugamani di cotone.

«Per quanto riguarda la chiusura del pannolino ricordatevi di non stringere troppo sul pancino. Per controllare, funziona sempre il vecchio trucco: deve esserci abbastanza spazio per far passare il pollice» continua la dottoressa Piacentini.

Qual è l’errore più frequente?

«Lavare con troppo zelo il sederino. Non c’è bisogno di farsi prendere dalla foga né con la pipì né con le feci formate» dice il dermatologo Roberto Castelpietra. «Il primo schermo contro la temuta dermatite da pannolino è il film idrolipidico della pelle. Evitiamo quindi di danneggiare questa difesa naturale con energiche saponate: l’acqua, soprattutto se corrente, è sufficiente ad eliminare i batteri. In caso di diarrea, invece, può convenire usare un detergente a pH neutro. Ma persino per le piccole scariche basta una passata sotto l’acqua».

Bisogna sempre sciacquare la pelle?
Dopo il lavaggio, pomata sì o no?

«: meglio una protezione in più. Se non ci sono problemi di arrossamento basta un velo di crema a base di ossido di zinco» conferma il dottor Castelpietra.

E se l’epidermide si arrossa?

«In questo caso consiglio di sostituire la pomata con un prodotto più denso come una pasta con concentrazione al 10 per cento: serve sia come schermo sia come antibatterico» continua il dottor Castelpietra.

Come si riconosce la dermatite?

«Se il sederino è semplicemente arrossato non c’è da preoccuparsi. Scatta invece un campanello d’allarme quando a irritarsi è la pelle intorno all’ano. O quando il rossore si trasforma in eritema. In quel caso è meglio chiedere al pediatra il prodotto più indicato perché la dermatite può favorire micosi come la candida» raccomanda il dermatologo.

Favorevole o contrario ai patelli di cotone?

«Favorevole» dice la pediatra Piacentini. «Al primo impatto sembrano una spesa non indifferente (intorno ai 200 euro, n.d.r), ma la si ammortizza in pochi mesi. Richiedono più lavoro per la mamma (vanno prima messi a mollo e poi lavati in lavatrice) ma la trovo una scelta sana ed ecologicamente corretta» dice la pediatra.

Anche il dermatologo Castelpietra è d’accordo. «Se ho una gran simpatia per quest’oggetto recuperato dal passato il motivo c’è: non ho mai visto dermatiti da pannolino in bambini che li usavano. Anzi, consiglio alle mamme che hanno piccoli dalla pelle irritabile di provare a sostituire i pannolini di cellulosa con quelli lavabili in cotone: la differenza c’è».

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