Vizi, capricci, piangere per ingannare la mamma... sono il più grande timore di un genitore odierno

Vizi, capricci, piangere per ingannare la mamma... sono il più grande timore di un genitore odierno. Portare il neonato sempre a contatto con mamma, papà o i fratelli più grandi è un'abitudine che si è persa nel tempo e lo stare insieme si limita a piccoli gesti quotidiani come il mangiare, il cambio e il vestirsi. Tutto questo perché c'è l'assurdo convincimento che tenere un bambino in braccio significa viziarlo e minare la sua autonomia.

Le frasi che confermano il convincimento dei genitori che il proprio bambino stia prendendo dei vizi sono: "Appena lo prendo in braccio smette di piangere", "Si addormenta in braccio ma come lo metto giù si sveglia". Non hai mai pensato che non c'è nulla di più bello che stare in braccio al proprio genitore?
Studi scientifici dicono che tenere in braccio il proprio bambino non porta dei benefici solo al piccolo (aumento del peso, pianto raccorciato, meno coliche, benefici psichici), ma anche alla mamma riducendo la percentuale di depressione nel post partum e aumentando la produzione di latte. I benefici ci sono anche per il papà che instaura subito con il neonato un'ottima relazione.

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Perché i neonati non fanno i capricci

Assecondare i bisogni di un bebè non vuol dire viziarlo. Le neomamme non devono aver paura del loro ruolo: l'ostetrica ci spiega come fare

La dottoressa Sara Notarantonio è un’Ostetrica Condotta, una professionista che accompagna le madri, i genitori, gli adolescenti e le donne durante il percorso della vita con disponibilità, amicizia e competenza. Puoi contattarla tramite corsipreparto.com

I benefici del contatto con i neonati

Il contatto fisico con il neonato porta questi benefici:
– I genitori sono meno stanchi e stressati perché passando tanto tempo con il proprio bambino imparano prima a capire il suo pianto e i suoi bisogni che sapranno soddisfare subito. Quindi si sentono competenti nel proprio ruolo e più sicuri di se stessi.
– Il bambino piange poco perché non ha bisogno del pianto per richiamare l’attenzione dei suoi genitori. Pensa che il bebè ha passato 9 mesi nell’utero materno, al caldo, in costante presenza della sua mamma, coccolato, senza sentire fame, sete, freddo o rumori fastidiosi.

Come si sente un neonato

Immedesimiamoci in un neonato: per nove mesi è stato cullato dal movimento del corpo della madre, dai battiti del suo cuore, dal suono della sua voce. All’improvviso si ritrova a sentire la fame, la sete, il freddo, a non sentire più il battito del cuore della sua mamma, a non essere più contenuto dalle pareti dell’utero e dondolato dal liquido amniotico. Mettiti nei suoi panni e dimmi se non ti viene da piangere!  
Ma ora immedesimiamoci anche in una madre e in un padre che per nove mesi si sono sentiti perfettamente competenti nel loro ruolo di genitori. Tutto cambia con la nascita e viene messo in discussione quello in cui credevano.

L'importanza di "portare" un neonato

Il primo passo per entrare in connessione con il proprio bambino è proprio passare tanto tempo con lui, tempo di qualità, dove si sta a stretto contatto. Se guardi l’aspetto fisico di un neonato ti accorgerai che sembra una scimmietta. I suoi piedini e le sue gambine assumono la forma perfetta per aggrapparsi al corpo dei genitori. La sua schiena è curva e questo gli permette di rannicchiarsi contro di loro e non di certo di stare sdraiati in una culla. E non limitiamoci a portare un neonato solo quando piange e ci mostra un bisogno: teniamolo sempre con noi proprio come prevenzione.
Un bambino portato è un bambino che si sente amato. Se ci pensi un metodo per dare benessere e cura ad un prematuro è proprio la marsupio terapia. I benefici sono: aumento della temperatura corporea, diminuzione delle coliche e del pianto, mancanza di apnee, aumento della crescita, maggiore tonificazione dei muscoli, equilibrio migliore, digestione ottimale, sonno profondo.

Neonato e mamma: come rispondere alle critiche

“Così lo vizi… non si staccherà mai da te… dormirà per sempre nel tuo letto e tra le tue braccia… piangere gli serve per aprire i polmoni!” tutte le neomamme prima o poi devono subire questi commenti non giustificati e non richiesti. Come reagire? Siate sicuri di voi come genitori che ascoltano il proprio bambino e che sono pronti a soddisfare tutti i suoi bisogni tranquillamente e serenamente. In questo modo avrete una vita sicuramente facilitata, divertente, bella. E state tranquilli: quando si sentirà pronto vostro figlio camminerà sulle sue gambe senza dipendere da voi in modo malsano, proprio perché l’amore continuo che gli avete dimostrato lo renderà forte e indipendente.

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