Fine della scuola: come sopravvivere

La campanella che suona per l'ultima volta e boati di bambini che festeggiano la tanto agognata fine della scuola. Se ci pensiamo, da genitori, l'immagine in sé è davvero emozionante e segna, tra l'altro, anche il raggiungimento di una nuova, importante, tappa nella crescita dei figli.

Terminata l'euforia della giornata, però, per i genitori restano più di tre mesi da organizzare nel dettaglio. Sì, perché non si è più negli anni Sessanta in cui moltissime mamme potevano godersi mesi di villeggiatura con i figli. Oggi la maggior parte della madri lavora e, di fronte alla chiusura della scuola, spesso precipita in crisi. Questo stato di difficoltà emotivo-oggettiva (tipico delle mamme) è generato da un mix di sensi di colpa, richieste iper-performanti, bambini annoiati o capricciosi.

E non va molto meglio per le mamme che non lavorano ma che non possono permettersi ferie lunghissime. Gestire il tempo in una città afosa con bambini a casa da scuola, soprattutto se piccoli, non è facile.

Però, sopravvivere alla fine della scuola è possibile. E, con il giusto atteggiamento e qualche scelta furba, questa sopravvivenza può essere anche molto felice, rigenerante e fonte di nuove scoperte sui propri figli.

Abilità richieste alla mamma: abbandono istantaneo dei sensi di colpa e capacità di delegare serenamente.

La scuola è finita: guida di sopravvivenza (per mamme)

La fine della scuola è una festa per i bambini. Per i genitori, invece, questo periodo può diventare fonte di stress. Ecco come fare per sopravvivere ed essere felici (quasi) come i propri figli

 

L’ultima campanella scatena urla, canti e felicità incontenibile per bambini e ragazzi. D’altronde chi non ha vissuto la fine della scuola come una grande festa? Spesso, però, i genitori se ne dimenticano e anche a ragione. Infatti, la scuola italiana termina i primi di giugno ma sono lontani anni luce i tempi in cui le mamme potevano partire anche per due-tre mesi con i figli, godendosi così una meritata e salutare villeggiatura. Oggi, lo sappiamo, lo scenario è decisamente diverso. Sono molte le mamme che lavorano e, quindi, la fine dell’anno scolastico porta gran scompiglio nell’organizzazione familiare. Tanto che partono già a febbraio-marzo le pre-iscrizioni ai centri estivi, con una compilazione di agende simile al gioco del tetris. Una gran fatica, un sentimento di dispiacere latente e un bel dispendio economico si sommano, dando vita a un umore non certamente rilassato. Però sopravvivere (felicemente) alla fine della scuola, si può. E pensiamo anche alle mamme che non lavorano, ma non possono permettersi ben tre mesi (e qualche giorno) di vacanza fuori città

Evviva i centri estivi

Come gestire la scelta del centro estivo

Per le mamme che lavorano, il centro estivo è ovviamente una necessità. E l’offerta nelle città è così ampia da lasciare l’imbarazzo della scelta: corsi di teatro, full immersion in fattoria, giornate multisportive. La maggior parte di questi centri, però, è decisamente costosa e non tutte le famiglie possono permettersi una tale uscita di denaro. Soprattutto se si ha più di un figlio.

In questi casi, molto comuni, è sbagliato farsi cogliere dai sensi di colpa perché magari non si è in grado di iscrivere i figli in un posto bellissimo ed esclusivo. Infatti, è bene ricordare che i bambini si divertono molto anche con poche cose e con tanto tempo libero a disposizione. Possono bastare un giardino, qualche amico di scuola e tempo vuoto da usare a piacimento per dare vita a un‘estate divertente e indimenticabile.

Anche in questo caso, è importante chiedersi come ci si sentiva da bambini e ricordarsi delle sensazioni che si provavano quando si stava, in estate, in cortile con gli amici inventandosi storie fantastiche e giochi improvvisati.

Stare all'aperto

Usciamo di casa

Gli orari dei centri estivi non coprono tutta la giornata, fortunatamente. Perciò, complici le lunghe giornate estive, resta sempre del tempo da trascorrere con i propri figli.

Questo tempo è importante che sia vissuto all’insegna di un mood veramente estivo. Estate significa aria aperta (anche se pioviggina, è nuvolo, fa caldo, ci sono le zanzare), relax e, soprattutto, grande libertà. Quindi, terminato il centro estivo o in altri momenti della giornata se la mamma è a casa, sono consigliati tour esplorativi nei parchi cittadini alla ricerca di quella che potrebbe essere l’oasi migliore per godersi relax e bambini insieme.

I requisiti necessari per il “posto perfetto a costo zero” sono: presenza di altri bambini coetanei, ombra, fontanelle per l’acqua. Non occorre altro, se non un bel cestino per la merenda e il kit salvamamma (telo, cambi, cerotti, disinfettante, anti-zanzare, libro, occhiali da sole).

Pranzi e aperitivi familiari all'aperto

La libertà dell’estate

In casa i bambini sono più capricciosi e con il caldo la situazione non tende certo a migliorare. I momenti più critici possono diventare quelli dei pasti: l’inappetenza dei piccoli è un grande classico del periodo estivo. Ma anche le mamme si sentono spossate e svogliate, più facili a giustificati attacchi di impazienza e nervosismo.

Che fare dunque? Mangiare fuori casa è una soluzione. Non si tratta di uscire e recarsi in pizzerie, ristoranti bar o fast food. Si intende preparare pranzi rapidi e freschi, gustandoseli all’ombra di un albero o prima di visitare una mostra cittadina. Basterà farcire del pane con insalata e mozzarella fresche, riempire contenitori take away con insalata di riso, pomodorini, frutta fresca estiva tagliata a pezzettoni e infilzata su uno stecco da spiedino.

Questo tipo di opzione può andare benissimo anche per la cena, anticipandola e organizzando un aperitivo en plein air, invitando anche amici con bambini e godendosi semplicemente il terrazzo, il balcone o il giardinetto vicino a casa.

Stare insieme in movimento

Attività fisica all’aria aperta e pochi compiti

Per le mamme che non lavorano ma restano in città, è importante non perdere di vista lo spirito estivo. Assolutamente vietato chiudersi in casa: questo tipo di reclusione non gioverebbe né alla mamma, né ai piccoli di casa.

I bambini che frequentano i centri estivi, infatti, hanno la possibilità di trascorrere del tempo in movimento e all’aperto. Ma anche i bimbi che restano con la mamma, una volta finita la scuola, hanno bisogno di attività fisica all’aperto. Dunque, via libera alle corse nei parchi, alla bicicletta, ai pattini ma anche a innumerevoli nuotate nelle piscine cittadine.

Meglio scegliere strutture non enormi e poco dispersive, perché anche la mamma possa godersi movimento, relax e guadagnarsi una meritata abbronzatura. Il caldo, quindi, non deve essere una scusa per rimanere in casa. Le mamme che escono e socializzano sono anche più rilassante e meglio disposte con i figli. Inoltre, si può approfittare di questo periodo per rimettersi in forma correndo o nuotando con i bambini.

E poi, soprattutto quando si trascorre tutta la giornata con i figli, è importante delegare almeno un paio di serate al mese a una baby sitter e uscire con il partner per una serata tutta estiva trascorsa a ballare o per godersi un aperitivo “a due” in santa pace.

E i compiti delle vacanze? Possono aspettare, almeno per le prime settimane dopo la chiusura della scuola. È sempre consigliato infatti uno stop totale dalle attività scolastiche più o meno lungo, per poter staccare davvero con i doveri. In fondo, i piccoli e grandi studenti se lo meritano proprio. Festeggiamo con loro!

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