Lo chef Alessandro Borghese

I suoi programmi di cucina sono seguitissimi e tutte noi ci siamo un po' innamorate di Alessandro Borghese, grazie alla parlata romana, al look rockettaro e al fare da gentleman.

Di matrimoni ne sa qualcosa: uno lo vede protagonista, quello felicissimo con Wilma, in tutti gli altri invece ricopre il ruolo che gli viene meglio, quello dello chef.

Nome non scelto a caso naturalmente, come capirete durante l'intervista.

I consigli dello chef Alessandro Borghese

Abbiamo intervistato Alessandro Borghese, volto noto di programmi di successo, per farci dare dei suggerimenti sul ricevimento di nozze perfetto

Alessandro Borghese

Come si sceglie un menù di nozze?

Alessandro: Tanti  sposi e tante spose già hanno in mente cosa vogliono, poi sta a me suggerire  qualcosa di nuovo. Nove volte su dieci quando vengono da me è perché hanno già  assaggiato la mia cucina, vogliono replicare un’esperienza che hanno già  avuto per i loro amici, quindi arrivano già con le idee ben chiare… Decidiamo sempre insieme il menù, io ovviamente faccio un test a casa degli sposi, facciamo vari assaggi ed abbinamenti con i vini che poi potranno assaporare durante il loro matrimonio. Anche se  poi spesso e volentieri lo sposo e la sposa durante il matrimonio non mangiano mai perché sono sempre in giro per i tavoli! Mi capita di assistere a discussioni che riguardano le origini del piatto, ad esempio se la sposa è del sud e lo sposo è del nord e bisogna fare un abbinamento tra i due, ma alla fine riescono sempre ad arrivare ad un compromesso, non si mettono a litigare!

Aperitivo

Come fare bella figura, riuscendo a soddisfare anche i parenti più esigenti, senza  spendere troppo?

Alessandro: Nel mio caso non è troppo difficile, visto che faccio una cucina molto radicata con le tradizioni. In questo modo si trovano bene anche le persone adulte che hanno un’abitudine ai sapori un po’ tradizionali e non sono invece per una cucina che spesso può essere troppo elaborata. Creo abbinamenti abbastanza semplici, cerco di dare delle  caratteristiche al menù che non siano incomprensibili, anche perché la mamma della sposa e quello dello sposo sono sempre preoccupate per quello che si mangerà! Perché è vero che in un matrimonio la cosa che rimane più impressa è proprio il cibo e soprattutto l’ingresso e il finale della serata, ossia i due piatti che aprono e chiudono.

Rana pescatrice

Se dovessi organizzare un menù di nozze, lo struttureresti con tante portate come si faceva una volta, oppure in modo più semplice e veloce?

Alessandro: Ci limitiamo ad una parte iniziale di benvenuto con aperitivi in piedi, magari dei fritti, delle verdure, del pesce pastellato, degli stuzzichini a base di verdura o di formaggio e poi di solito si fa un antipasto, un primo, un secondo e un dolce con la torta nuziale… non ci sono più quei pasti pantagruelici di una volta dove ci si sedeva per ore e ore! Leggerezza e semplicità, meglio levare che aggiungere!

Stuzzichini

Qual è l’elemento che non deve mai mancare in un matrimonio?

Alessandro: La musica, anche durante la cena. Ci vuole convivialità, ci dev’essere la possibilità di alzarsi, chiacchierare, dev’essere una situazione familiare non impostata.  

Alessando Borghese e Wilma

Una delle tendenze di quest’anno in fatto di matrimonio è di organizzarli all’aperto, magari con un pic nic o un brunch. Cosa prepareresti per un ricevimento informale come questo?

Alessandro: Pensa che io mi sono sposato fuori dal sagrato della chiesa! Per il mio matrimonio ad esempio ho proposto varie creme fredde, una crema di patate con la nudilla e i pomodorini secchi, ho fatto un bel banco di crudi come i ricci di mare, conditi solo con un filo d’olio, ma è divertente anche l’idea di un bel piatto di pasta fredda.

Alessandro Borghese Fuori Menù

Quale  moda tra quelle degli ultimi anni promuovi e sceglieresti per un matrimonio?

Alessandro: Eviterei il finger food, la cucina fusion o il sushi, non mi fa impazzire l’idea  di cambiare sapore in continuazione. Preferisco i piatti della tradizione, quelli degli anni ’50 o ’70: un piatto di pasta fatto bene, il baccalà, piatti semplici e classici. Anzi, spesso dico alle spose di farsi insegnare dalla suocera il piatto preferito del futuro marito… magari si può anche replicare durante il ricevimento!  

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