La moda a quei tempi
«Nei primi anni Sessanta esplode il mondo giovanile» dice Enrica Morini, docente di Storia del costume all’università Iulm di Milano. «I figli del baby boom rompono le regole: hanno soldi e istruzione, nuovi riferimenti culturali e musicali, non vogliono vestirsi come i genitori. Il simbolo del cambiamento è la minigonna, insieme al colore acceso e vistoso». Da Londra arriva lo stile mod, dagli Usa quello hippie. È il decennio dell’optical, dei miniabiti dritti, senza forma.
La moda oggi
Anche Yves Saint Laurent quest’inverno torna ai Sixties con uno sbracciato effetto Pvc inventato proprio nei Sessanta (da Paco Rabanne). Il revival della mini trionfa sulle passerelle di Prada, Dkny, Max Mara, Anna Sui, Stella McCartney. E se Ashish omaggia il british style con una bandiera inglese sul maglione, Frankie Morello e Aquascutum si dividono tra bande giovanili: il primo fa sfilare parka “mods”, il secondo giacche di pelle “rockers”.