I nuovi virus su Facebook e Whatsapp

Anno nuovo, virus nuovi. Ecco le nuove truffe che circolano su Facebook e Whatsapp

Nuovi virus stanno colpendo i pc e gli smartphone degli italiani. Il meccanismo è quasi sempre lo stesso: le persone vengono attratte con l’inganno a cliccare dove non dovrebbero, spalancando la porta a virus potenzialmente pericolosi. 

Il virus del video porno su Facebook

Trilla il telefono e scoprite che vi è arrivato un nuovo messaggio su Messanger; c’è un vostro amico che vi avverte: “Sei stato taggato in un video porno” e ti manda un link. Incuriositi, cliccate su quel link e in quel momento esatto un virus è entrato nel vostro pc e sta mandando lo stesso messaggio col video porno a tutti i vostri contatti Facebook. In alcuni casi il video porno non arriva via Messanger ma compare sulla bacheca Facebook, sempre accompagnato da scritte come “Pinco Pallino è stato taggato in questo video” che hanno appunto lo scopo di incuriosire le persone e spingerle a cliccare, contagiando così i loro computer. E’ quindi importantenon cliccare, avvertendo magari la persona che vi ha mandato il messaggio o ha il video sulla bacheca perché è stato contagiato e quasi sicuramente potrebbe non saperlo.

Attenzione anche ai link che contengono annunci come “Incredibile! Guarda il nuovo video hot di Jessica Alba”, anche questi tipo di link sono virus che agiscono nello stesso modo.

Nel caso siate già stati colpiti dal virus è importante cambiare la password di Facebook (qui trovate i consigli su come proteggerla) entrando da un computer pulito e dopo questa operazione scansionare il pc infetto tramite un antivirus. Completata la scansione, si può riutilizzare Facebook senza dover temere di mandare video porno ai propri amici. 

I virus su Whatsapp

Tenete l’attenzione alta anche per i link che circolano su Whatsapp, anche loro spesso possono portare virus e malware dentro il vostro telefonino. In questi giorni circola su Whatsapp un video titolato “I 10 cani più belli del mondo” o in altre versioni “I 10 più bei cani del mondo”. Cliccando il video si viene automaticamente abbonati ad un servizio telefonico che costa ben 5 euro al giorno.

Sempre su Whatsapp circola un altro link simile con la scritta: “Ecco le nuove emoticon di Whatsapp. Troppo belle!”. Anche in questo caso chi clicca sulla scritta, si ritrova abbonato a qualche costoso servizio. Nel caso abbiate già cliccato, bisogna contattare il proprio operatore telefonico e far disdire subire l’abbonamento. Come per Facebook, anche i virus su Whatsapp entrano nella vostra rubrica e il messaggio truffaldino viene inviato a tutti i contatti della vostra rubrica. 

Le catene di Sant’Antonio

Virus e truffe possono nascondersi anche nelle catene di Sant’Antonio. Le catene di Sant’Antonio sono quei messaggi che circolano su Whatsapp (o più raramente via mail) che alla fine invitano le persone a fare copia e incolla e ad inviarlo a tutti i loro contatti. Si riconoscono per frasi come “Gira questo messaggio a 10 amici e avrai fortuna” oppure “All’ospedale di XX c’è un bambino malato di leucemia; aiuta le persone mandando soldi a Pinco Pallino” o ancora “Puoi guadagnare 100 euro al giorno facendo così o colà”. Le catene possono essere innocue o pericolose, potrebbero contenere dei link acchiappaclic o dare indicazioni false dietro cui si nascondono dei truffatori. Fate sempre attenzione al contenuto prima di inviarle ai vostri amici. 

I virus via mail

Attenzione anche al mondo delle mail, anche queste da sempre potenziali portatrici di virus. La polizia postale più volte ha già invitato gli utenti a fare estrema attenzione alle false mail inviate da banche, poste, enti pubblici (es. INPS), grandi aziende come Enel o Telecom. Copiando i loghi, si inganna l’utente che sia una mail ufficiale e si chiede o di rilasciare dati personali (che vengono poi sfruttati dall’utente) o di cliccare su link o di scaricare file DOC o PDF che in realtà portano virus dentro il computer. In alcuni casi, gli hacker si impossessano dei dati presenti nel pc e inviano un vero e proprio ricatto ai poveri malcapitati, chiedendo denaro per riavere i dati. Per evitare il rischio bisogna seguire semplici ma efficaci precauzioni: non inserire mai i propri dati all’interno di una mail, nessuna azienda lo chiede. Non cliccare sui link sospetti, è consigliabile fare copia e incolla dell’indirizzo nell’apposito spazio http e vedere se quel link è veramente ufficiale. 

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