Bimbi dimenticati in auto: arrivano i primi seggiolini salvabebè

Arrivano i primi seggiolini dotati di sistemi di sicurezza, mentre una proposta di legge per l’introduzione di dispositivi salvabebè è stata ripresentata alla Camera e al Senato

L’ultimo episodio ha riguardato una bimba di 7 mesi, “dimenticata” in auto dal padre, in provincia di Pisa. Potrebbe capitare ancora. Ogni volta, colpiti al cuore, ci si interroga sulla sicurezza. E ogni volta si spera che si trovino soluzioni efficaci. Che cosa si sta facendo per evitare che si ripeta? Come scongiurare altri drammi e altri lutti?

Nella scorsa legislatura otto deputati avevano presentato una proposta di legge a tema, breve, semplicissima. Suggerivano di inserire nel Codice della strada un’aggiunta ad hoc: rendere obbligatoria l’installazione di un dispositivo d’allarme per segnalare la presenza di un bimbo nell’ovetto ancorato ai sedili posteriori di una macchina. Si accennava anche all’esistenza di un congegno ideato da un gruppo di studenti aretini e brevettato in Italia, cioè “un dispositivo che scatta quando si spegne il motore e si chiude la portiera dell’automobile”. Poi il ddl si è arenato nelle secche parlamentari e non se n’è fatto più nulla, nonostante le promesse e gli impegni, ribaditi anche dopo la penultima tragedia.

Presentato un disegno di legge ad hoc

Un disegno di legge simile – firmato da appartenenti a una formazione politica di segno opposto – è stato riproposto alla Camera e al Senato. Si intitola “introduzione dell’obbligo di un dispositivo acustico e luminoso collegato ai sistemi di ritenuta per bambini”. Ma la macchina legislativa, in una situazione politica senza precedenti, è ferma, paralizzata. “I parlamentari possono presentare le proposte – confermano da Montecitorio – ma tutto finisce lì. L’iter non prosegue. Non ci sono attività e non ce ne saranno fino a quando non si insedierà il nuovo Governo”.

Arriva il primo seggiolino collegato a una app

In assenza di disposizioni di legge, e di prodotti standard regolati da un’apposita normativa, a muoversi è stato un colosso dei prodotti per neonati e bimbi, la Chicco. Dopo mesi di sperimentazione e messa a punto, in collaborazione con Samsung, il colosso del settore sta per lanciare sul mercato i primi due seggiolini per auto dotati di sensori BebèCare integrati e collegati ad una specifica app. “Da fine maggio – dicono dall’ufficio clienti – si potranno acquistare nei nostri negozi tradizionali e online”. Per poterli utilizzare, oltre a sostenere la spesa d’acquisto iniziale, bisognerà avere uno smartphone. “Nella prima fase l’app sarà solo per i Samsung, da novembre diventerà disponibile per tutti i dispositivi Android e iOs”. E alla clientela, nello stesso mese, verrà proposto un terzo modello di seggiolino a prova di amnesie e distrazioni.

“Funzionamento semplice e intuitivo”

“Il funzionamento dei nuovi dispositivi – viene spiegato – è stato pensato per essere facile e intuitivo, basta connettere il seggiolino auto Chicco all’app BebèCare, scaricabile gratuitamente e disponibile su store e device Samsung. Il sistema si attiva dopo alcuni secondi dal momento in cui il bambino viene posizionato sul seggiolino, segnalando la presenza a bordo auto attraverso l’applicazione dedicata”. La procedura per l’attivazione è semplice. Scaricata gratuitamente l’app sul proprio smartphone Samsung, occorre creare un “account famiglia” e inserire i dati richiesti, tra cui anche i numeri di emergenza (da 1 ad un massimo di 5) ai quali verrà inviato un sms in caso di emergenza. Successivamente si deve associare il seggiolino BebèCare al proprio “account famiglia”, tramite il Qr code stampato sull’etichetta di omologazione.

Allarme rosso di due livelli

Due sono i gradi delle segnalazioni. Allarme di primo livello: quando lo smartphone su cui è stata scaricata l’app BebèCare si allontana dall’auto su cui c’è il seggiolino con il bambino a bordo, l’app stessa invia al cellulare un allarme acustico e visivo che è possibile silenziare entro 40 secondi.

Allarme di secondo livello: si attiva nel momento in cui l’allarme di primo livello non viene silenziato. Allo scadere dei 40 secondi l’app BebèCare manda un sms a tutti i numeri di emergenza registrati nell’account famiglia, con le indicazioni utili a geolocalizzare l’area nella quale si trovano ovetto e bimbo.

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