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Andare in spiaggia quest’anno ci costa di più

L'estate al mare, tra ombrelloni e lettini, si annuncia rovente, quanto ai prezzi. C'è sempre la battigia: ma ci si può stare? E quanto? Ecco tutte le domande sui prezzi in spiaggia e su come risparmiare 

Negli stabilimenti balneari quest’estate i prezzi aumentano in media del 2,2 per cento. In totale, una famiglia con due adulti e due bambini spende 29,80 euro al giorno, tra ingresso, noleggio di ombrellone, lettini e sdraio.

In quali regioni i prezzi sono più alti?

In Sardegna, la regione più cara, i costi sono lievitati del 5,2 per cento rispetto all’estate scorsa e se ne vanno quotidianamente 40 euro al giorno.

In Campania il balzo in avanti è del 4,2 per cento e l’esborso ora è di 25 euro.

I rialzi più contenuti vengono segnalati dalla Liguria e dal Veneto, con rincari rispettivamente dell’1,3 dell’1,6 per cento e tariffe base pari a 39 e 32,5 euro.

Ci sono quattro regioni – Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Molise – in cui invece i servizi standard hanno prezzi invariati, uguali a quelli del 2015, salvo rare eccezioni: nell’ordine 28, 30, 36 e 26 euro al giorno.

Quanto spende in tutto una famiglia?

Nel conto vanno messi anche gli extra, cioè gli spuntini, il noleggio di una cabina, la doccia con acqua calda, il parcheggio. E allora per una giornata al mare ricca di optional – senza sconti legati ad abbonamenti e offerte speciali – un nucleo familiare sborsa in media 59 euro, con punte massime in Sardegna (78 euro) e minime in Molise (48 euro).

In che mese il mare costa meno?

“Nonostante il lieve rialzo dei costi – commenta Roberto Tascini,presidente di Adoc – le nostre località balneari i continuano ad essere le mete preferite dai turisti italiani, scelte dal 65 per cento dei vacanzieri. Il periodo preferito per il soggiorno resta agosto, ma anche settembre è gettonato: rispetto all’alta stagione i prezzi sono inferiori del 30 per cento”

Per risparmiare si può stare stare sulla battigia?

Potrebbe essere un’idea per risparmiare, ma non si può mettere in pratica. Per battigia, infatti (ricordano da Adoc) si intende la porzione di spiaggia raggiunta normalmente dalle onde del mare. Questa fascia, a seconda della conformazione dei luoghi, è larga dai 3 a ai 5 metri. In alcune località, ad esempio la Baia del Silenzio di Sestri Levante, scende a un solo metro. “E’ liberamente fruibile da tutti – ripetono all’associazione di consumatori – e gli stabilimenti balneari non possono mettere vincoli”.

Ma i divieti imposti dalle autorità sono tanti e tali che non è possibile far altro se non passeggiare lungo questa fascia protetta o attraversarla per entrare in acqua. “Sulle battigie – riassumono alla polizia municipale di Sestri – non ci si può accampare con sdraio e ombrelloni e non è possibile giocare a tennis, a calcio, a pallavolo e via elencando. E’ vietato accedere falò e organizzare grigliate. I bivacchi non sono ammessi”. 

Si può prendere il sole sulla battigia?

In molte spiagge i diktat vengono fatti rispettare rigidamente, creando malumori e lamentele. In altre c’è maggiore elasticità. “Un conto è appoggiare il telo sulla battigia per andare a tuffarsi in mare, un altro è stenderlo e sdraiarsi sopra a prendere il sole per ore. Se tutti si comportassero così, non si camminerebbe più.”. Limitazioni e ordinanze, precisano alla Capitaneria di porto di Savona, “ ci sono per esigenze di sicurezza e per motivi oggettivi: va garantita una parte di spiaggia libera e agibile consentire gli interventi di sicurezza e il transito di tutti”.

Si possono attraversare gli stabilimenti per raggiungere il mare?

I turisti, altra precisazione di Adoc e controllori, hanno il diritto di raggiungere liberamente la battigia. “I titolari degli stabilimenti balneari devono consentire il passaggio gratuito anche a chi non usufruisce dei servizi a pagamento”. Nel caso impediscano di attraversare l’area dei bagni, il consiglio è di rivolgersi a guardie costiere e vigili urbani.

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