A tavola con un adolescente

I cambiamenti dei nostri figli passano anche per l'alimentazione. Come combinare la loro voglia di novità e i ritmi di una famiglia in evoluzione con un'alimentazione sana ed equilibrata? Ecco i consigli di una specialista in Scienze dell'alimentazione, in collaborazione con il Progetto EAT Alimentazione sostenibile del Gruppo ospedaliero San Donato Foundation  

Durante l’adolescenza, a casa scoppia la rivoluzione: noi genitori pensiamo di essere preparati, invece quando ci troviamo in mezzo allo scompiglio creato dalla metamorfosi dei nostri figli, ci sentiamo spiazzati. Anche perché a cambiare sono tante cose: quella che forse mettiamo in conto di più è la trasformazione fisica, quella che prevediamo di meno (e ci manda assai più in crisi) è l’esercizio della loro indipendenza.

In questa fase i ragazzi vogliono affermarsi ed esercitare la loro autonomia: è normale vederli gettare via le vecchie abitudini e cambiare amici, vestiti, passatempi, passioni. Anche scegliere cosa, quanto e dove mangiare fa parte di questo cambiamento. «La metamorfosi, insomma, passa anche per la tavola ed è importante affrontare insieme a loro questa voglia di novità» spiega la dottoressa Daniela Ignaccolo, biologo nutrizionista, specialista in Scienze dell’alimentazione presso Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation. «La famiglia deve restare il punto di riferimento per l’alimentazione dei ragazzi: l’educazione alimentare in questa fase non è affatto scontata, anzi forse è più importante che nell’infanzia, quando il bambino “subisce” le nostre scelte. Ora che i figli crescono, contestano – oltre al resto – anche lo stile alimentare di casa, sviluppano gusti nuovi, sono curiosi di provare il diverso. E noi adulti abbiamo il compito di accompagnarli in questo, per fare in modo che mantengano uno stile alimentare sano ed equilibrato».

Occhio ai commenti sull’aspetto fisico dei ragazzi

Il fatto è che durante l’adolescenza l’aspetto personale diventa sempre più importante. E ciò che prima non veniva neanche notato, ora diventa questione di primaria importanza. Abboniamoci quindi a vederli indugiare davanti allo specchio passando in rassegna le forme e i muscoli, deodorarsi più volte al giorno e lamentarsi di come sono e di come invece vorrebbero essere. «La sensibilità su questi temi è massima nei ragazzi. Le loro antenne sono sempre molto più all’erta di quanto pensiamo. Occhio quindi ai commenti sul nostro e sul loro aspetto fisico: bisogna sottolineare le parti belle più che i presunti difetti, aiutarli ad accettare il corpo che cambia dicendo che comunque si tratta di una fase passeggera». Sembra banale, invece bisogna spiegare che il valore di una persona non passa attraverso l’aspetto fisico. Va ripetuto tante volte, non preoccupiamoci di essere monotoni. Il messaggio prima o poi passa.

Teniamo sempre nel frigo cibi sani

Poi succede, in particolare ai maschi, che all’improvviso inizino a mangiare tantissimo. E il frigorifero venga saccheggiato, soprattutto al pomeriggio, studiando o giocando al computer. «Il relax sul divano o lo stress dei compiti spinge a mangiare senza fame. Sarebbe importante che trovassero a portata di mano più frutta e verdura, o pane e marmellata, piuttosto che merendine, focaccia e gelato. I ragazzi devono anche sapere che, se fanno merenda, l’abbinamento con la bibita gassata e zuccherata andrebbe evitato: rappresenta un pieno di calorie “vuote”, senza alcun valore nutritivo».

Contiamo le calorie e pesiamo i cibi insieme a loro

Le ragazze invece è facile che si fissino con la dieta. «Cominciano in genere a voler eliminare la pasta, che viene demonizzata. Invece spieghiamo loro che è meglio evitare i grassi e gli zuccheri aggiunti di barrette, merendine e bevande, scegliendo spuntini più sani a base di frutta e yogurt. Meglio anche controllare i carboidrati preferendo pasta, cereali e pane a pizzette, focacce e patatine» prosegue l’esperta. «Dai 12 ai 17 anni il corpo richiede circa 2mila calorie al giorno. Organizziamo insieme a loro i pasti distribuendo da 600 a 800 calorie a pranzo e a cena, il resto a colazione e agli spuntini. E se non si fidano, coinvolgiamole nella preparazione e se necessario proviamo a pesare insieme gli alimenti per farle rendere conto non le stiamo ingannando».

Lasciamoli liberi di scegliere nuovi stili alimentari

Crescere è scoprire il mondo. E molti vogliono sperimentare modi nuovi per nutrirsi: per esempio diventando vegetariani oppure seguendo diete proteiche per farsi crescere i muscoli. «Qui il dialogo è importante. Bisogna ragionare insieme a loro per capire se stanno seguendo una moda o, nel caso delle diete iperproteiche, a che consigli si stanno ispirando: l’allenatore della palestra o qualche guru del marketing su Internet?» dice la dottoressa. «Devono esser consapevoli della loro scelta e anche delle conseguenze per il fisico. Anche un colloquio con un nutrizionista può aiutarli a chiarirsi le idee. Poi, se la loro decisione è sensata, come nel caso delle diete vegetariane, bisogna rispettarla, , stando attenti che la dieta sia ben bilanciata. È, inoltre, importante responsabilizzarli nella gestione della dieta, dalla spesa alla preparazione di pietanze che magari potrebbero essere gradite al resto della famiglia».

Stabiliamo un numero fisso di pasti da consumare a casa

Dalla prima superiore in poi, capita che i ragazzi mangino fuori casa spesso, dai lavori di gruppo in cui restano a scuola, ai sabati con gli amici. «Il fatto è che spesso, per risparmiare, i ragazzi scelgono il junk food. Piuttosto, meglio dar loro dei panini preparati a casa (se mangiano a scuola) o o consigliare di andare in pizzeria invece che al fast food» consiglia la dottoressa Ignaccolo. «E comunque, l’ideale è dare la regola di cenare a casa almeno 4-5 volte alla settimana (a seconda dell’età dei ragazzi)».

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