Perché i mariti tradiscono la moglie con una donna che le assomiglia

Di biondina in biondina. Di maggiorata in maggiorata. Attenzione: arriva da Hollywood una sindrome tutta maschile. Che rende gli uomini schiavi dello stesso tipo di femmina. Anche quando trovano l''amante

Per voi sarà pure una novità, cari maschietti. Ma già 50 anni fa, nel suo capolavoro La donna che visse due volte il maestro del brivido Alfred Hitchcock raccontava la storia di un detective che si innamora di due donne dall’aspetto identico. Oggi è il gossip a offrire succosi spunti di riflessione sul fatto che gli uomini, oltre a essere infedeli (e fin qui niente di nuovo: 7 italiani su dieci dichiarano di esserlo), hanno preso la brutta abitudine di tradire la propria partner con una donna fisicamente molto simile.

Il caso più recente? Quello di Ryan Phillippe, attore dal curriculum stringato, più noto per essere stato fino a ieri il marito del premio Oscar Reese Witherspoon. Ryan è caduto tra le braccia di una bionda collega australiana che pare la fotocopia della povera Reese. E che dire di un altro furbetto, l’attore Ashton Kutcher? Non pago di avere tra le mani una superdiva come Demi Moore, si dice abbia avuto una scappatella con la stellina Lindsay Lohan. Praticamente un clone di Demi, solo di 20 anni più giovane. Ma qual è il motivo della sindrome “lui, lei e l’altra-identica”? «Si chiama imprinting estetico» spiega il sessuologo milanese Marco Rossi.

«Ogni uomo ha impressa nel proprio cervello una tipologia di donna che richiama la mamma, la nonna, la maestra o la prima fidanzatina. E quell’immagine diventa per lui lo stereotipo che ricercherà in tutte le sue relazioni sentimentali. Anche in quelle extraconiugali». Per Emmanuele Jannini, professore di Sessuologia all’università dell’Aquila, la spiegazione è ancora più scientifica. «Fin da neonato» dice Jannini «il sistema nervoso dell’uomo fa memoria dei volti femminili che vede più spesso. Ne elabora poi una media che considera bella e che ricercherà in tutte le sue storie successive.
Per le donne è diverso: in un compagno cercano affinità caratteriali più che estetiche». In Italia il caso principe del maschio colpito da sindrome-imprinting è il signor Andrea Perone, l’ex marito di Sabrina Ferilli che due estati fa si è fatto cogliere ad amoreggiare con Sara Varone (neoapprodata a Buona Domenica). L’incredibile somiglianza tra le due rivali è saltata agli occhi di tutti, tranne a quelli dell’amante interessata: «Non sono un clone» ha dichiarato Sara seccata. È comprensibile: a nessuna piace essere paragonata alla ex o alla rivale.

«Quando Paolo Bonolis ha sposato Sonia Bruganelli, non mi sono certo sentita replicata» taglia corto la showgirl Laura Freddi. «La nostra storia era chiusa e io e Sonia condividiamo solo il colore biondo dei capelli». Destino simile è comunque toccato a Elisabetta Canalis che, archiviata la relazione con Bobo Vieri, si è vista rimpiazzata dalla sosia Melissa Satta, velina di Striscia la notizia. O alla supertop Gisele Bündchen, che si è fatta soffiare Leonardo DiCaprio dalla modella Bar Refaeli.
«Per un uomo è comodo puntare sullo stesso tipo di donna: si risparmia fatica, c’è meno ansia da prestazione» ammette il critico d’arte Vittorio Sgarbi, noto dongiovanni. «E magari ci si sente anche meno in colpa. Ma io non mi fisso mai, amo variare». Sgarbi farà parte, allora, di quella schiera di uomini che per la sessuologa romana Veronica Vizzari «cambiano copione solo quando cercano un cambiamento radicale». L’esempio più famoso? «Brad Pitt» dice l’esperta.
«Dopo Gwyneth Paltrow e Jennifer Aniston, due bionde simili, si è fatto travolgere da Angelina Jolie. Ed è diventato un altro». E allora non ci rimane che confidare nella tosta Angelina: sarà lei a vendicare l’esercito delle mogli clonate?

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