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Madonna in uno scatto postato di recente

I “danni” da botox: la modella ucraina contro la chirurga di Madonna

La modella ucraina Oksana Moroz denuncia la chirurga estetica Marilena Pizzuto, la stessa di Madonna. Ma non è l'unico caso

Il botox finisce nelle aule di Tribunale e lo fa con due casi delle scorse ore. Uno riguarda la modella ucraina Oksana Moroz, un passato sulle passerelle e oggi imprenditrice, che ha citato in Tribunale la chirurga estetica Marilena Pizzuto, la stessa che ha avuto tra i suoi clienti anche Madonna. L’accusa è di averla ingannata dopo trattamenti estetici lunghi e costosi.

La ex modella amica di Zelensky e la chirurga dei vip (Madonna compresa)

Secondo Moroz, infatti, l’esperta le avrebbe diagnosticato una malattia della pelle che l’avrebbe indotta a sottoporsi a un trattamento estetico non solo molto costoso (si parla di qualcosa come 4 milioni di euro), ma anche molto impegnativo, che ha implicato 22 operazioni. Si sarebbe trattato di una terapia innovativa del Dna per contrastare gli effetti di una sclerodermia. La Pizzuto, però, ha respinto le accuse di truffa, spiegando di non aver mai parlato di patologie e di aver solo sottoposto la ex modella ucraina (che conosce, tra l’altro, il presidente Volodimir Zelensky) a interventi di chirurgia a scopo estetico. Il caso per ora si è chiuso con una sentenza che assolve la Pizzuto dal reato di lesioni, come riferisce il Corriere della Sera, ma non da quella di truffa, per la quale la professionista ha ricevuto una condanna – insieme al marito Santo Genilcore – a 2 anni e mezzo e al risarcimento di 3 milioni di euro. Denaro che la Moroz, tramite il suo avvocato, ha annunciato che devolverà alle vittime della strage di Bucha.

Il caso Urtis: botox ancora sotto accusa

La vicenda della Moroz, che aveva spinto il console ucraino a Milano, Andrii Kartysh, a sollecitare la Procura alla «presa in considerazione» delle dichiarazioni della ex modella, si aggiunge a quello di Giacomo Urtis, volto molto familiare nei salotti tv, famoso come “re del botox” in quanto noto chirurgo plastico di vip. Anche in questo caso a sollevare il polverone è stata la citazione in giudizio da parte di un cliente, un uomo che si era sottoposto a trattamento con tossina bolulinica, rimanendo però temporaneamente deformato. In particolare, dopo un “filler” aveva avuto gonfiore al viso e «granulomi da corpo estraneo» per venti giorni. Da qui la denuncia per lesioni colpose, delle quali ora Urtis dovrà rispondere in tribunale. Ma quanto può essere pericoloso il botulino?

Botulino: a cosa serve

In entrambi i casi, quindi, le denunce hanno a che fare con il ricorso a trattamenti estetici. In particolare sul banco degli imputati è tornato il botulino, usato per interventi anti-age, insomma per ridurre o cancellare rughe, soprattutto sul viso e collo. «Si utilizza a bassissimo dosaggio per “mettere a riposo” alcuni muscoli ben identificati. Il meccanismo d’azione del botulino consiste, infatti, nel bloccare il rilascio dell’acetilcolina, una sostanza chimica prodotta dall’organismo che trasmette gli impulsi nervosi ai muscoli, regolandone la contrazione e quindi il movimento. In estrema sintesi, il botulino induce nel muscolo in cui viene iniettato una paralisi parziale e temporanea», spiega Francesco Stagno d’Acontres, professore ordinario di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all’Università degli Studi di Messina e presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica (SICPRE).

Come chiarisce l’esperto, «per i trattamenti medici è impiegata a così basso dosaggio da non essere tossica, come invece accade in ambito alimentare, dove la tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum è causa della contaminazione di alcuni cibi che possono dare pericolose intossicazioni».

I pro del botox

A livello estetico il botox serve ad «attenuare le rughe glabellari (verticali fra le sopracciglia), le rughe periorbitali laterali (le cosiddette ‘zampe di gallina’) e le rughe frontali (orizzontali sulla fronte). Il botulino, inoltre, viene ampiamente utilizzato per contrastare il cosiddetto gummy smile, cioè il sorriso in cui vengono molto esposte le gengive, e per attenuare le bande verticali che appaiono sul collo, a causa della costante tensione del muscolo platisma», spiega il professore. Esistono, però, anche usi sanitari da parte di medici come neurologi, oculisti e otorini: «Gli odontoiatri lo utilizzano per ridurre il bruxismo», perché di fatto blocca il muscolo massetere coinvolto nella masticazione e nel digrignamento dei denti. «Gli oculisti lo usano per impedire il blefarospasmo, movimento involontario che riguarda le palpebre, mentre gli otorini ricorrono al botulino ad esempio nel caso di sindrome di Frey, che comporta sudorazione nella zona delle guance adiacente all’orecchio e salivazione sovrabbondante». Infine, può essere utilizzato anche contro l’iperidrosi, cioè l’eccessiva sudorazione di ascelle, mani e piedi, che è spesso causa di forte imbarazzo in chi ne soffre.

I contro

Intanto va chiarito che «il trattamento, pur sicuro, va evitato in persone che assumono antibiotici o che hanno un’infezione virale, tra cui anche l’herpes», chiarisce Francesco Stagno d’Acontres. Poi occorrono una serie di accorgimenti importanti: «Il farmaco, che può essere in polvere o liquido, deve essere tenuto in frigo e maneggiato con cura, evitando miscelazioni e scuotimenti. Attenzione, quindi, a come si comporta il medico! La confezione, inoltre, deve essere aperta davanti al paziente».

Quanto ai pazienti, «è importante che dopo il trattamento non ci si tocchi e massaggi l’area interessata (la tossina non si deve spostare). Bisogna anche evitare sport, saune, esposizione al sole e al caldo – consiglia l’esperto – L’effetto si manifesta dopo alcuni giorni e dura per 4-6 mesi. Dopo questo tempo può essere ripetuto. A causa dell’inattività, il muscolo trattato si indebolisce, per cui col tempo le infiltrazioni di botulino possono tendere a diradarsi».

Lo specialista giusto

Infine, attenzione a rivolgersi allo specialista giusto: «Deve trattarsi di un medico. Se lo scopo è un trattamento anti-age, è fortemente consigliato rivolgersi al chirurgo plastico, lo specialista dei tessuti molli che ha un’approfondita conoscenza anatomica del viso e che nel caso può abbinare questo trattamento ad altri trattamenti (filler) o interventi (blefaroplastica, minilifting) per ottenere un risultato il più possibile naturale e coerente», spiega il presidente della SICPRE, che rassicura: «Il botox è un trattamento mini-invasivo – infatti si fa in ambulatorio e in pochi minuti – ma se non eseguito correttamente può dare luogo a effetti (tutto dipende dal muscolo che è stato messo a riposo) quali la palpebra abbassata o la bocca che non si chiude perfettamente. Attenzione sempre a verificare la competenza e l’esperienza del medico a cui ci si rivolge».

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