Magre e in forma dopo una gravidanza

  • 18 04 2012

Magre e in forma dopo una gravidanza: il Professor Roberto Pani, psicologo, ci spiega come mai alcune donne ci riescono, altre no.

Perché dopo una gravidanza molte donne tornano magre ed in forma in poco tempo ed altre, invece, non recuperano mai il peso di “prima”?

Il Professor Roberto Pani, psicologo, ci ha raccontato cosa passa nella nostra testa quando si parla di peso forma e magrezza, anche dopo il parto.

Intanto è facile “comprendere come il dovere di dimagrire sia molto sentito: in ballo ci sono, a parte le ragioni psicologiche, anche ragioni di salute, suggerite e sostenute dai medici”.

Ciò detto, essere magre però spesso è un po’ un’ossessione, legata alla cultura del nostro tempo.

“Essere alte e sottili sembra essere diventato uno status symbol: le top-model, le case di moda, i vestiti, hanno dato un contributo allo stile. Dietro però, c’è anche una sorte di contestazione: spesso mima l’avvicinamento al modello maschile e la distanza dalla propria madre”.

Essere magre è vissuto spesso come un punto di forza da alcune donne: “la donna magrissima trova nella magrezza un punto di forza, intesa come la capacità di saper resistere alle tentazioni dei propri bisogni. Qualche volta, la magrezza  rende superiori alla competizione con le amiche … e tanto altro.”

Alcune donne, invece non sentono il bisogno di tornare magre e, dopo una gravidanza non recuperano più la forma perduta. Succede perché, “forse, si sentono appagate come madri e sentono la loro femminilità fondamentalmente in tale tipo di realizzazione materna. In certi casi, alcune donne non si sono mai apprezzate esteticamente e nella loro femminilità e investono il loro affetto sulla maternità, in modo esagerato, come se fosse una missione.  Penso che un certo aumento di peso possa essere tollerato: non bisognerebbe investire sulla perfezione che non esiste in natura. Lasciarsi andare al tempo stesso non mi sembra però una buona idea, non tanto per ragioni estetiche che la donna potrebbe accettare di buon grado, nel senso che la propria autostima potrebbe non risentirne, ma solo per ragioni di salute”.

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