Giornata Udito

Musica troppo alta: rischio sordità per i ragazzi

I nuovi dati sono allarmanti: colpa del volume troppo alto della musica nelle discoteche o negli auricolari

Se la sordità in passato era un problema che riguardava soprattutto gli anziani, ora un numero crescente di adolescenti soffre di sordità da rumore, dovuta al volume troppo alto della musica ascoltata in discoteca o con gli auricolari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un allarme: oltre 1 miliardo di ragazzi tra i 12 e i 35 anni rischia di riportare danni permanenti e avere problemi di udito irreversibili.

I disturbi dell’udito cresciuti del 25 per cento in 3 anni

Secondo l’Oms 360 milioni di persone nel mondo soffrono disturbi di udito. In Italia i problemi uditivi interessano 7 milioni di abitanti (oltre l’11% della popolazione), di diverse fasce d’età, ma con un aumento preoccupante tra i più giovani.

Secondo lo studio Eurotrack 2015, 1 italiano su 10 ha problemi legati all’udito, ma tra la popolazione più giovane (tra i 15 e i 24 anni) la percentuale cresce in modo allarmante: ben 1 su 4 presenta disturbi che portano a non sentire più bene. Un dato cresciuto del 25% in soli 3 anni. A aggravare il quadro è la constatazione che ben il 2,2% degli adolescenti rischia di portare l’apparecchio acustico ben prima della classica “terza età” in cui si è soliti fare ricorso a questo dispositivo per migliorare la qualità dell’udito.

La sordità da rumore: colpa di discoteche, auricolari e rumori eccessivi

“A differenza delle sordità congenite, che riguardano i bambini per problemi alla nascita o ereditari, le sordità da rumore si sviluppano in età adolescenziale. I dati sono allarmanti perché troppi giovani sono esposti a rumori di forte intensità per periodi tali da causare anche danni irreversibili. Si tratta del livello della musica troppo alto in locali come discoteche, ma anche dell’abitudine di ascoltare la musica con gli auricolari” spiega il prof. Vincenzo Tarantino, Direttore dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Gaslini di Genova.

Se prima esistevano i walkman, ora gli smartphone sono diventati oggetti dai quali gli adolescenti non si separano mai: oltre che per telefonare e chattare, vengono usati per ascoltare musica, troppo spesso a volume eccessivamente alto. L’Oms calcola che nei Paesi a medio e alto reddito il 50% dei ragazzi tra i 12 e i 35 anni li usi in modo tale da danneggiare il proprio udito, mentre il 40% rischia di riportare effetti permanenti per la frequentazione di locali notturni nei quali i livelli del suono sono troppo elevati. “In entrambi i casi la musica e il rumore causano la morte delle cellule cigliate che si trovano nell’orecchio interno: essendo cellule di origine nervosa, non si possono riprodurre” spiega l’esperto.

Per questo occorre adottare stili di vita corretti, soprattutto nei Paesi industrializzati, dove si è esposti anche a rumori di fondo ai quali non si presta più attenzione, ma che arrivano comunque all’orecchio.

Musica: a che volume ascoltarla

“Innanzitutto ascoltare la musica a livelli umani, evitando comunque l’uso di auricolari ai quali sono preferibili le cuffie esterne” dice l’otorinolaringoiatra. L’Oms consiglia la Regola del 60: la musica non dovrebbe superare i 60 decibel per non oltre 60 minuti al giorno. “Sessanta decibel equivalgono al volume normale della nostra voce durante una conversazione. La soglia oltre la quale non ci si dovrebbe mai esporre è comunque di 90 decibel, pari al limite previsto dalla legge per i laboratori esposti a rumore. Va tenuto presente che nelle discoteche si raggiungono tranquillamente i 100 decibel”.

E’ sempre l’Organizzazione Mondiale della Sanità a indicare che non ci si dovrebbe esporre a livelli sonori oltre i 115 decibel (quelli dei concerti, che possono arrivare anche a 120) per più di 28 secondi. Indicazioni che paiono impossibili da seguire nella realtà.

“Ai concerti le amplificazioni sono enormi, ma è anche vero che c’è una certa distanza dalla fonte del suono. Sarebbe almeno consigliabile cercare di stare il più lontano possibile dalle casse acustiche e dagli amplificatori nei locali” aggiunge il professore, che mette in guardia rispetto a possibili campanelli d’allarme: “Se quando si esce da una discoteca o un locale si sentono le orecchie fischiare, occorre prestare attenzione: si tratta dei cosiddetti acufeni, che possono scomparire nel giro di qualche ora, ma anche rimanere per sempre. Se si sente un fischio alle orecchie è quantomeno segno di una certa sensibilità, che può variare da soggetto a soggetto, ed è bene non sottovalutare”.  

Qualche indicazione pratica

A fornire altre indicazioni pratiche sono gli esperti francesi della Jna, l’organizzazione che si occupa della Jounée Nationale de l’Audition, che in Francia si svolge l’8 marzo 2018. La soglia di sicurezza viene da loro fissata in 80 decibel, che non dovrebbero comunque mai superare i 100 decibel nel caso di Mp3 o smartphone. Ecco alcuni degli accorgimenti suggeriti:

1) il volume è troppo alto se chi vi siede accanto in metro o in auto sente la musica che voi ascoltate con le cuffiette;

2) l’autoradio va abbassata se il vostro vicino è costretto ad alzare la voce durante una conversazione per farsi sentire;

3) va abbassato il volume anche se, in auto in coda, il vostro stereo viene sentito anche dalle vetture accanto con i finestrini chiusi;

4) non ascoltare musica continuativamente con gli auricolari per più di due ore al giorno;

5) regola dell’ In&Out, ovvero prendersi 15 minuti di pausa ogni 90 minuti, quando ci si trova esposti a musica elevata come in un locale notturno o ad un concerto.

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