Tumore al seno: sintomi iniziali, esami e come leggere referto e diagnosi

Il tumore al seno è una malattia che colpisce moltissime donne ogni anno, la nostra vuole essere una guida esplicativa per dare qualche informazione utile senza sostituirsi all'indispensabile parere medico

Tumore al seno

Il tumore del seno, detto anche carcinoma mammario o tumore alla mammella, è una formazione di tessuto costituito da cellule che crescono in modo incontrollato e anomalo all’interno della ghiandola mammaria. Colpisce le donne e raramente gli uomini, tanto da rappresentare una fra le più diffuse patologie femminili. Diagnosticare un tumore tempestivamente è fondamentale per guarire. E’ necessario ed importantissimo, quindi, praticare regolarmente l’autopalpazione, prenotare una visita senologica ed effettuare screening ecografici e con la mammografia. I controlli periodici e la prevenzione del tumore sono le migliori strategie.

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Tumore al seno sintomi iniziali

  • Il nodulo mammario. Potete scoprirlo praticando l’autopalpazione. E se lo sentite la prima cosa da fare è andare subito dal vostro medico di famiglia;
  • Gonfiore del seno. Se il seno appare particolarmente gonfio, anche solo in alcune parti, è meglio fare una visita specialistica. Controllate anche eventuali gonfiori dei capezzoli e sotto le ascelle;
  • La retrazione del capezzolo. Osservate la forma dei vostri capezzoli se è diversa dal solito, se un capezzolo ad esempio appare spostato o leggermente schiacciato verso l’interno
  • La pelle del seno. Se assume l’effetto a buccia d’arancia o mostra qualche altro genere di imperfezione, irritazione da arrossamenti a macchie fino a segni simili a smagliature, parlatene subito con il ginecologo;
  • Le secrezioni. Non è normale che delle secrezioni escano dal capezzolo, quindi se notate che queste si presentano, magari perché macchiano il reggiseno o perché trovate delle crosticine intorno al capezzolo, recatevi dal ginecologo

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Tumore al seno a che età viene?

Può colpire a qualsiasi età, ma è sicuramente più probabile in donne al sopra dei 30 anni di età. Uno dei fattori di rischio più importanti per il cancro al seno è però l’età avanzata. Il rischio più elevato è al di sopra dei 50 anni di età: più del 75% dei casi di tumore del seno colpisce infatti donne sopra i 50 anni, mentre è meno frequente prima della menopausa. La prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. Tra i 50 e i 70 anni il rischio di sviluppare questo tumore raggiunge il suo massimo. Gli esperti consigliano una mammografia ogni due anni almeno fino ai 75 anni. Tuttavia il tumore al seno si manifesta anche nelle donne giovani sotto i 40.

Come leggere referto e diagnosi

  • C1: il materiale prelevato non è sufficiente o adeguato per definire la diagnosi; In questo caso probabilmente si dovrà ripetere la biopsia.
  • C2: le cellule prelevate sono benigne quadro citologico normale; Si riscontrano cellule con caratteri di benignità. Si parla quindi di una lesione benigna che spesso si rivela essere una cisti, un fibroadenoma.
  • C3: benigno, ma con dubbio quadro citologico dubbio; Per meglio definire una lesione di categoria C3 possono talvolta essere necessari ulteriori accertamenti (es: ripetere l’esame, fare agobiopsia, o altri esami)
  • C4: maligno, ma non con certezza. Per meglio definire una lesione di categoria C4 sono spesso necessari ulteriori accertamenti (es: ripetere l’esame, fare agobiopsia, o altre indagini diagnostiche).
  • C5: maligno con certezza quadro citologico sicuramente maligno. La categoria C5 indica che il materiale cellulare prelevato è chiaramente affetto da neoplasia, senza ombra di dubbio.

Se è presente un nodulo mammario e sospetto cancro al seno si deve necessariamente ricorrere all’ago aspirato che serve a ricavare le cellule necessarie all’analisi. La classificazione internazionale che si basa su criteri definiti, studiati e condivisi dalla comunità scientifica si articola sui 5 livelli di cui abbiamo parlato prima che va da C1 a C5.

Il grado tumorale

  • G1: Carcinoma ben differenziato, poco aggressivo. Analizzate al microscopio le cellule che lo costituiscono non presentano differenze rilevabili rispetto alle cellule normali dalle quali derivano
  • G2: Carcinoma moderatamente differenziato (grado intermedio);
  • G3: Carcinoma scarsamente differenziato, (aggressivo, grado alto);
  • G4: Carcinoma indifferenziato (grado alto). Le cellule che lo compongono appaiono modificate in relazione alle altre non ancora contagiate dalla malattia;

Il grado di aggressività, indicato con la lettera “G” e dai valori da 1 a 4, è un altro parametro utilizzato per avere una classificazione più dettagliata della tipologia di tumore. Il grado viene determinato da una valutazione dell’aspetto delle cellule tumorali: ovvero da quanto, nel loro insieme, appaiono diverse dalle cellule della mammella normale e da quanto velocemente si moltiplicano.

Il termine “differenziato” indica che le cellule sono simili a quelle sane. I tumori ben differenziati sono i meno aggressivi, perché le cellule tumorali possiedono ancora caratteristiche simili a quelle sane del tessuto nel quale si sono sviluppate; viceversa, a un basso grado di differenziazione corrisponde un’alta aggressività.

Cure e terapie per il tumore al seno

Le cure e le terapie disponibili per combattere il tumore al seno sono differenti a seconda dei casi. Ci sono diversi tipi trattamenti che riguardano la malattia allo stadio iniziale, quelli prima o dopo l’intervento chirurgico, che può prevedere anche la mastectomia, per prevenire la comparsa di recidive o metastasi, e altri quando la malattia si trova già in uno stadio piuttosto avanzato. Viene effettuato sulla base di valutazioni che si basano sulle caratterizzazioni biologiche di ogni singolo tumore. La chemioterapia rimane l’arma fondamentale per evitare le recidive del cancro al seno. Ma in molti casi oggi è possibile farne a meno. Fortunatamente c’è anche chi è riuscita a diventare mamma malgrado il tumore al seno. Infatti è la ricerca fa passi da gigante con  gli studi clinici. Attualmente l’obiettivo è quello di mettere a punto un vaccino terapeutico contro il tumore mammario.

Tumore al seno triplo negativo: guarigione e percentuali di sopravvivenza

Il tumore al seno “triplo negativo” è un tipo di cancro tra i più aggressivi. Questo lo rende più difficile da combattere. Solitamente colpisce le donne di età inferiore alla media e pazienti cosiddette “mutate” cioè con una mutazione genetica, il che significa una predisposizione familiare. E’ un tipo di cancro che in genere risponde meno alla chemioterapia e radioterapia, né alla cura anti-ormonale né agli anticorpi monoclonali. L’unica arma disponibile utilizzata finora è la chemioterapia, frequentemente accompagnata da alti livelli di tossicità. Fortunatamente la ricerca contro una delle neoplasie femminili più aggressive fa progressi. Grazie alle nuove strategie terapeutiche e alla diagnosi precoce il tumore al seno oggi fa molta meno paura.

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