Ufo navicella

Se gli Ufo esistono (ma gli alieni no)

È dai tempi di Orson Welles che aspettiamo l'arrivo degli Ufo. E la mania collettiva è alimentata dai recenti presunti avvistamenti. Eppure, a leggere bene il rapporto ufficiale del Pentagono, gli oggetti volanti non identificati potrebbero avere un’origine più “terrestre” di quanto crediamo

Ottobre 1938

Ottobre 1938, vigilia di Halloween: negli Stati Uniti i notiziari della Cbs annunciano che è appena cominciata un’invasione extraterrestre su larga scala. Sebbene l’emittente abbia precisato si tratti di un radiodramma di Orson Welles, adattamento del capolavoro fantascientifico La guerra dei mondi, fra il pubblico qualcuno ci casca e inforca la macchina per sfuggire alla minaccia aliena. Altri telefonano alle autorità per avere rassicurazioni.

2 luglio 1947

2 luglio 1947: a Roswell, Nuovo Messico, qualcosa piove dal cielo e si schianta. «È un disco volante» conferma la base aerea locale. E stavolta, a preoccuparsi, non sono in pochi: c’è anche il Congresso Usa, che impone all’Air Force un’indagine interna. Che l’ufo, cioè l’oggetto volante non identificato, venga invece identificato di lì a poco in un pallone sonda del governo conta poco. I tanti believer in attesa di un’epifania aliena rimangono convinti che l’incidente di Roswell abbia addirittura una vittima, extraterrestre of course, prontamente recuperata e fatta sparire dall’intelligence.

Giugno 2021

Giugno 2021, oggi: la Terra non smette di aspettare l’arrivo degli alieni. E questo nonostante il più ampio rapporto sui “fenomeni aerei non identificati” – o Uap, Unidentified aerial phenomena, come li chiamano negli Usa – presentato qualche giorno fa al Congresso statunitense lo abbia detto chiaro: non ci sono evidenze di origini o provenienze extraterrestri in nessuno degli almeno 120 fenomeni testimoniati dai militari negli ultimi 20 anni, sebbene rimangano inspiegabili le traiettorie e le modalità di volo di quanto inquadrato. Insomma, per vedere E.T. o assistere a un incontro ravvicinato del terzo tipo sarà necessario riguardarsi i due blockbuster di Steven Spielberg. Almeno per ora.

Barack Obama, gli Ufo e i militari Usa

Non che l’entusiasmo dei credenti sia ingiustificato. Stavolta è stato il Dipartimento della Difesa statunitense il primo a titillare, nell’aprile 2020, la fantasia dei media e degli ufologi: alcuni filmati di fenomeni aerei non identificati sono «autentici e non ritoccati». Lo ribadiscono i militari, che già nel 2019, per bocca della Marina Usa, avevano confermato la veridicità di altri video simili. Tanto da motivare, nell’agosto 2020, l’istituzione e il finanziamento di una task force per «ottenere informazioni dettagliate» sulla «natura e sulle origini» degli oggetti non identificati. Informazioni che i servizi di intelligence, su richiesta del senatore della Florida Marco Rubio, ha presentato in forma classificata il 4 giugno e che saranno rese pubbliche a fine mese.

Apriti cielo. Che l’ex presidente Barack Obama qualche giorno fa sia tornato sull’argomento nel Late Late Show di James Corben non ha aiutato a ridimensionare il sensazionalismo. L’Ufo-mania si è (ri)accesa e adesso, alla faccia del rapporto, il mondo attende trepidante che prima o poi le passeggiate fuori porta di E.T. siano rese pubbliche dal Pentagono. Non è successo, ma l’importanza del rapporto e il suo sottotesto politico non sono da sottovalutare.


Per i militari e l’intelligence è sempre stato comodo far credere che si trattasse di extraterrestri, per coprire operazioni segrete o non del tutto lecite


 

Che cosa sono gli Uap

Per comprenderne la portata conviene partire da un paio di precisazioni: con l’acronimo “Uap”, non a caso preferito al troppo fantascientifico “Ufo”, la Difesa statunitense indica qualsiasi oggetto i militari non si prendano la briga di identificare, magari un drone o un velivolo civile entrati nello spazio aereo di addestramento dell’aviazione (come peraltro dichiarato alla Cnn dal portavoce della Us Navy dopo gli avvistamenti del 2019). Detto altrimenti, sì, i video sono di origine militare, non sono stati ritoccati e hanno per protagonisti oggetti volanti di provenienza e natura sconosciute, ma di certo non americani (nemmeno top secret). Il che, però, non significa ritraggano capatine marziane nella nostra atmosfera.

Più verosimilmente il rapporto sugli Uap appena consegnato al Congresso, suggeriscono analisti ed esperti di geopolitica, punta a mettere in guardia l’opinione pubblica, statunitense ma non solo, circa l’attività di sorveglianza da parte di potenze straniere: leggasi Cina e Russia in primis, i cui investimenti nelle armi ipersoniche sono noti. Dal punto di vista militare, la situazione è delicata: sarebbe un segno di debolezza ammettere che droni stranieri sorveglino le proprie navi o violino uno spazio aereo di addestramento. Abbatterli, invece, innescherebbe un incidente diplomatico. Motivo per cui è sempre stato più conveniente far credere si trattasse di ufo, o almeno non smentire chi ne fosse convinto. Come ricorda l’incidente di Roswell, i militari hanno una lunga tradizione in questo senso. Spesso gli incidenti sono stati coperti lasciando credere si trattasse di qualche intrusione aliena, in modo da evitare che indagini approfondite scoprissero attività poco convenienti oppure operazioni segrete.

La concorrenza cinese nello spazio

Un motivo fin troppo terrestre, soprattutto considerato come la concorrenza cinese sia arrembante anche oltre l’atmosfera. Fatto, quest’ultimo, che potrebbe spiegare il periodico aumento di avvistamenti e annesse interpretazioni fantasiose: sebbene evidenze di un rapporto causale non ci siano, c’è però una correlazione fra i momenti di incertezza politica e le supposte visite di dischi volanti.


C’è una correlazione fra i momenti di incertezza politica e le apparizioni di dischi volanti: pensiamo ai tanti avvistamenti in piena Guerra fredda


 

È come se la paura dello straniero, dell’estraneo, dell’invasore trovasse nell’Ufo una declinazione socialmente accettabile: si pensi ai tanti E.T. visti in piena Guerra fredda, quando gli ultracorpi giunti da altri pianeti erano la metafora nemmeno troppo implicita dello spauracchio sovietico. Beninteso, vale anche il contrario: Ufo e Uap ripropongono, in una versione tecnologicamente aggiornata, il mito degli angeli custodi, pronti a scendere dal cielo per evitarci il peggio. Chissà se Orson Welles ci scriverebbe un radiodramma… Forse un film.

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