Alessandra Appiano, così forte, così fragile. Il nostro ricordo

È scomparsa a Milano la scrittrice e nostra collaboratrice Alessandra Appiano. Con la sua penna ha fatto sentire noi donne meno sole. Ci mancherà

Ho voluto bene ad Alessandra, era un’amica più che una collega. Una scrittrice brillante e raffinata. Sapeva far riflettere con ironia, a volte con serietà. Sempre con intelligenza e con un occhio attento a quello che le succedeva intorno.

Amava i libri: ne aveva scritti di divertenti e di commoventi, libri in cui noi donne potevamo ridere di noi stesse, confrontarci, rassicurarci. Amiche di salvataggio, che scrisse nel 2003, era piaciuto tantissimo, vinse il Premio Bancarella, ed era diventato un po’ il suo manifesto, quello che poi ha messo in pratica tutti questi anni. Prima con una rubrica sul nostro giornale dove ognuna poteva scrivere. Chi cercava un’amica con cui parlare, uscire, chattare, condividere uscite, consigli, esperienze o solo chiacchiere lì le trovava. Una rete di donne per le donne – che idea grandiosa! – è stato uno dei capisaldi su Donna Moderna per tanti anni. E poi è diventata una pagina Facebook vivacissima che ti faceva sentire che un appoggio c’era. E che in queste ore si sta riempiendo di messaggi affettuosi e di lacrime.

Facebook
1 di 5


2 di 5

Alessandra Appiano in una delle ultime foto, scattata il 17 aprile a Milano al teatro Franco Parenti prima dello spettacolo “Donne come noi”. 

Facebook
3 di 5

Facebook
4 di 5

Facebook
5 di 5

Alessandra in una foto da ragazza che amava molto e che ha postato sul suo profilo Facebook.

Generosa, disponibile, solidale. Uno dei suoi ultimi impegni era con Oxfam, al fianco dei bambini in Africa. Mi ricordo le sue foto: lì era felice. E nel 2013 è arrivato anche il riconoscimento per il suo impegno culturale e sociale con l’Ambrogino d’oro assegnato dal Comune di Milano.

L’ultimo romanzo che ha scritto qualche mese fa era come un appello per tutte le donne: Ti meriti un amore. Quello sincero, che non ti rovina la vita. Ne avevamo discusso, dopo che era uscito. In quella occasione mi aveva anche regalato una bellissima sciarpa che oggi stringo con cura. Ultimamente mi aveva detto che ne stava per scrivere un altro perché scrivere la faceva stare bene. E intanto continuava ad andare in tv a parlare dei fenomeni dell’attualità, e sapeva sempre trovare la chiave giusta per intavolare un discorso. Era bella, elegante, misurata.

Nel suo lavoro come giornalista sempre puntuale, perfetta.

Sorrideva, ma si sentiva fragile.

E noi la ricorderemo sempre così: bellissima e sorridente.

Mi mancheranno i suoi messaggini settimanali: “Isa, ho letto due libri di cui vorrei parlare. Che ne dici?”. Certo Alessandra, ti vogliamo bene.

E la tua scomparsa oggi lascia un grande vuoto.

Riproduzione riservata