Dagli ultimi studi sul cervello emergono dati sempre più precisi sulle differenze fra maschile e femminile. Davvero siamo così diversi?

DIFFERENZE BIOLOGICHE… E CULTURALI

È possibile superare le differenze a livello biologico per creare una relazione nuova, più felice e consapevole fra uomo e donna? Franco Bolelli e Manuela Mantegazza, compagni di scrittura e di vita, si sono cimentati nella riflessione con un tema che coinvolge tutti e su cui, a livello sociale, è ancora molto il lavoro da fare. Filosofo lui, che insieme a Lorenzo Jovanotti è autore del libro Viva tutto!, editor e sceneggiatrice lei: insieme hanno dato vita a + Donna + Uomo – Un manifesto vitale (Edizioni Tlön), che vuole esplorare la polarità fra uomo e donna nell’obiettivo di ricostruire un’alleanza in grado di valorizzare entrambi.

 

BASTA CON I PREGIUDIZI?

«Le donne danno per scontato che il partner debba capire i loro  bisogni… Gli uomini non parlano!… Esistono sport (o lavori!) da  femmina e occupazioni da maschio». Quanti pregiudizi! Dal web alle riviste si parla spesso con leggerezza delle differenze fra maschile e femminile. Siamo davvero sicuri di aver a che fare con la biologia? La nostra mente è inquinata da stereotipi così radicati da essersi trasformati in convinzioni. Arrampicarsi su un albero, saper esprimere i propri problemi e necessità, imparare a fare il bucato o cucinare è una questione legata all’educazione e al modo in cui siamo cresciuti, diverso a seconda della famiglia e del contesto della nostra vita.

 

ANCHE GLI UOMINI PIANGONO

«Il problema non sono le differenze, ma le gerarchie arbitrariamente costruite su di esse» scrivono gli autori: applicare la biologia alla società rischia di creare ruoli rigidi e assoluti, mancanza di dialogo, disuguaglianze preoccupanti dal lavoro alla coppia. Il femminile debole è uno stereotipo tanto quanto il maschio che non deve mai piangere, immagine che ha tragicamente incarcerato l’educazione emotiva di tanti uomini, oggi incapaci di esprimersi. Non dimentichiamo che il confronto con altre società del globo insegna quanto alcuni comportamenti considerati “naturali” e ovvi siano in realtà il frutto di una specifica cultura.

 

EDUCAZIONE EMOTIVA

Come spiegano gli esperti, i fattori legati all’ambiente dimostrano di essere fondamentali in ciò che è l’evoluzione personale. Ecco perché l’educazione emotiva costituisce un allenamento e una risorsa in grado di aiutare uomini e donne nel raggiungimento della mindfulness, la consapevolezza interiore. Dai dati scientifici, invece, emerge quanto sia importante tenere in considerazione le differenze genetiche e ormonali per quanto riguarda i farmaci, per questo è sempre più alta l’attenzione verso la Gender Medicine. La medicina di genere è l’obiettivo del nuovo millennio e porterà alla creazione di prodotti sempre più specifici per le esigenze di donne e uomini.

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