tempo tradimento

E chi ce l’ha il tempo per tradire?

Chi tradisce spesso e volentieri lo fa sul posto di lavoro, o con qualche collega. Forse perché la vita è sempre più veloce e il tempo libero scarseggia?

Che la vita delle donne moderne sia diventata più frenetica e complicata – e speriamo anche più soddisfacente – è un dato di fatto indiscutibile. Così come è chiaro che anche gli uomini – cioè i nostri mariti, compagni, fidanzati e … amanti – lavorino alacremente e che la coppia trascorra quindi sempre più tempo separata, fuori dalle mura domestiche. Il che porta a due conseguenze.

Nelle più rosee e romantiche speranze infatti la coppia, dopo tanto distacco, tante faccende da sbrigare e gatte da pelare si ritrova più appassionata e unita una volta rientrata in casa, finalmente al riparo dal “mondo crudele”; ma spesso (oppure: dopo la fase romantica e rosea…) succede che i partner, sempre più stressati dalla rispettive incombenze, scarichino le proprie frustrazioni proprio all’interno della coppia, che finisce per non rappresentare più quella dimensione rassicurante e serena di un tempo e si trasforma di fatto in un’altra frustrazione, in un’altra “cosa da fare” durante la giornata, ed entra in crisi. E quando una coppia entra in crisi – che lo stato d’emergenza sia  dichiarato o meno – spesso la soluzione più ovvia è trovarsi l’amante, pronto a soddisfare le nostre necessità e a darci nuove emozioni.

La domanda che ora viene da porsi – e che anche in Redazione ci siamo fatte – è: ma dove lo si trova più, il tempo per tradire? Come si fa ad avere il tempo per farsi l’amante, la scappatella, la relazione parallela o anche solo l’amico di letto, quando non si ha il tempo per stare neanche con il proprio partner? Se si riflette ulteriormente sulla questione poi si rischi di arrivare al paradosso: seguendo il ragionamento riportato sopra infatti in molti tradirebbero proprio perché non hanno tempo a sufficienza per coltivare la propria relazione di coppia. Pensare di essere coinvolte contemporaneamente in due storie, sembra davvero impossibile, perché tra asilo, supermercato, suoceri, commercialista e impegni lavorativi, nelle 24 ore non c’è davvero tempo per altro, se non magiare e lavarsi i denti e dormire. Pensando che poi una volta si tradiva per eccesso di tempo libero a disposizione – vedi l’esempio della casalinga annoiata, che oggi non esiste più – si sfiora davvero l’assurdo.

Eppure: gli amanti, le storie parallele e le scappatelle continuano ad esistere. Che si tratti di una specie superiore di individui che riesce a raddoppiare il tempo? Niente affatto. Si tratta semplicemente del fatto che chi tradisce spesso e volentieri lo fa sul posto di lavoro, o sfruttando abilmente situazioni che fanno parte della propria routine giornaliera, come l’asilo, il supermercato e il commercialista. Ma il lavoro vince su tutti, perché è proprio lì che passiamo gran parte del nostro tempo.

Ok: ma quali sono le categorie più a rischio tradimento?

Secondo un sondaggio realizzato da Incontri-Extraconiugali.com, se volete dormire sogni tranquilli, evitate di impegnarvi (e se lo avete già fatto: occhi aperti!) con chi lavora nella sanità. Stando ai risultati dell’indagine infatti medici, infermieri e portantini rappresentano il 20% di chi si dichiara colpevole di alta infedeltà coniugale. Seguono gli imprenditori e i liberi professionisti (18%), e infine i lavoratori manuali a cui fanno capo gli immancabili idraulici – ma anche muratori, elettricisti, sarte e parrucchiere – e non a caso la scappatella con (15%). La medaglia di latta degli adulteri va poi alla categoria degli operatori del commercio (13%), vale a dire venditori e rappresentanti e venditori al dettaglio (Il macellaio non vi ricorda qualcosa?), seguiti da chi lavora in ambiente domestico (11%), come casalinghe, badanti, portieri e giardinieri (e anche qui si torna a un immaginario erotico ben preciso…), e infine dagli impiegati (9%) e operatori del turismo (il fascino del’animatore ogni estate miete le sue vittime!).

Il premio per la fedeltà coniugale va invece ad avvocati e ristoratori (5 e 2%) che devono essere davvero troppo stanchi, per poter tradire.

Cercando una motivazione valida per cui medici, liberi professionisti e idraulici siano più portati a tradire, si possono notare alcuni elementi comuni, evidenziati anche dallo staff che ha realizzato il sondaggio: tutte e tre le categorie dispongono di orari lavorativi variabili, cosa che rende più facile organizzare i propri incontri con l’amante, e conoscono persone nuove ogni giorno, il che dà ovviamente la possibilità di incontrarne di interessanti e affascinanti.

Facendo qualche conto, la categoria immune dalla voglia di tradire sembra essere una sola: quella dei disoccupati. Che sia perché hanno imparato che non la carriera a fare la felicità?

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